Scopri i trucchi infallibili per asciugare il bucato in casa d’inverno senza cattivi odori né umidità.
Quando le temperature scendono e l’aria esterna è impregnata di umidità o pioggia, asciugare il bucato in casa diventa una necessità.

Il rischio, però, è ritrovarsi con vestiti che emanano un odore di stantio, macchie di umidità sulle pareti e ambienti più difficili da riscaldare.
Con qualche accorgimento mirato è possibile velocizzare l’asciugatura, tenere sotto controllo la condensa e prevenire i cattivi odori, salvaguardando al tempo stesso la qualità dei tessuti e la salute degli ambienti domestici.
Asciugare il bucato in inverno non è mai stato così semplice, basta usare questi trucchi
Aumentare i giri di centrifuga prima di stendere è il primo alleato contro l’umidità residua: più acqua si elimina in lavatrice, meno tempo servirà per l’asciugatura.

La “doppia centrifuga” può essere utile nei giorni più critici, ma va adottata con criterio. È indicata per capi robusti (cotone, spugna, jeans) e sconsigliata per tessuti delicati come lana, seta e tecnici con membrane.
Da mettere in conto: più giri significano anche più pieghe, quindi può servire una passata di ferro in più. In alternativa, per i capi sensibili, si può tamponare l’acqua in eccesso avvolgendoli in un asciugamano asciutto e premendo delicatamente: non accelera quanto la centrifuga, ma riduce l’umidità senza stressare le fibre.
Uno stendino ampio e ben organizzato fa la differenza. L’aria deve circolare tra i capi: niente “doppie file” sovrapposte, pinze non troppo serrate nelle zone spesse e mai vestiti ammassati. I capi più pesanti (maglioni, felpe) vanno all’esterno, quelli leggeri nelle file centrali.
Appendere camicie e magliette su grucce riduce i punti di contatto e accorcia i tempi. È fondamentale la collocazione: scegliere la stanza più calda e meno umida della casa, meglio se con una finestra che consenta ricambi d’aria brevi ma intensi. Evitare il bagno, già carico di vapore. Tenere lo stendino a 20-30 cm dal muro per non “murare” il flusso d’aria e prevenire condensa sulle superfici fredde.
Un deumidificatore, posizionato con il getto verso lo stendino, accelera l’asciugatura e abbassa il rischio di muffe. Impostare l’umidità target intorno al 50-55% aiuta a mantenere un microclima confortevole. Per risparmiare, si può usare nelle ore serali o notturne con funzione timer e, se disponibile, con modalità “laundry”.
Anche senza apparecchi, l’aerazione strategica resta decisiva: aprire le finestre per 5-10 minuti a battenti opposti (o in microventilazione) crea un ricambio efficace senza raffreddare eccessivamente la casa.
Avvicinare lo stendino a termosifoni o stufe velocizza l’evaporazione, purché si rispettino le distanze di sicurezza e non si coprano le fonti di calore. Un radiatore soffocato, oltre a consumare di più, favorisce condensa e cattiva combustione.

Mantenere almeno 50 cm di distanza, ruotare periodicamente i capi e evitare di asciugare direttamente su stufe o apparecchi a fiamma libera. Attenzione anche alle prese elettriche: le gocce d’acqua che colano da lenzuola o asciugamani non devono cadere su ciabatte e prolunghe.
I cattivi odori nascono dall’umidità stagnante e dai residui di detersivo. Dosi eccessive lasciano tracce che, asciugando lentamente, fermentano. Meglio rispettare le quantità consigliate e, per i carichi pesanti, preferire cicli con più risciacquo. Un programma a 60 °C periodico per pulire la lavatrice, la guarnizione e il cassetto del detersivo mantiene l’interno in ordine e riduce i “miasmi” di partenza.
Dopo il lavaggio, stendere subito: lasciare i capi nel cestello per ore è la ricetta per l’odore di umido. A metà asciugatura, girare i capi più spessi e aprire le maniche delle felpe per evitare sacche di aria fredda.
Il riso in sacchetti di stoffa o carta distribuiti negli angoli della stanza assorbe parte dell’umidità ambientale: è un rimedio semplice, economico e riutilizzabile. Va sostituito o rigenerato quando diventa umido al tatto. Allo stesso scopo si possono impiegare sacchetti con sale grosso o gel di silice. Sono aiuti, non sostituti del ricambio d’aria: funzionano meglio in locali piccoli e ben isolati, in combinazione con una ventilazione regolare.
Stendere nelle ore più calde della giornata, anche in inverno, sfrutta il minimo apporto solare e riduce i tempi. Programmare i lavaggi in modo da non sovraccaricare lo stendino, preferire due carichi medi a uno grande e separare per peso (teli e jeans da una parte, capi leggeri dall’altra) ottimizza gli spazi e i flussi d’aria.
Un piccolo ventilatore a bassa velocità direzionato obliquamente verso lo stendino favorisce l’evaporazione senza “sparare” aria fredda sui capi. Un igrometro economico aiuta a capire quando aprire la finestra: se l’umidità supera stabilmente il 60%, è tempo di arieggiare. Con questi accorgimenti il bucato asciuga più in fretta, gli odori sgradevoli si attenuano e la casa resta asciutta, anche nelle settimane più piovose.