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Beauty is difficult [Ezra Pound]

Ezra Pound
L’età richiedeva un’immagine Della sua rapida smorfia, Qualcosa per la scena moderna, Ma, in tutti imodi, non la grazia attica. No, non certo i sogni tenebrosi Dallo sguardo interiore; Meglio falsità Che i classici parafrasati! L’`età chiedeva´ sopratutto uno stampo in gesso Fatto senza perdita di tempo, Un...

tecnologie della parola | cultura informatica

Ezra Pound (il Grande Fabbro) non è - e non ha mai voluto essere – un autore facile, certo, ma si può chiedere di rileggerlo ancora. Ricordo la lettera bellissima che gli scriveva il Nobel Hemingway che a lui dedicava il premio e il denaro, come omaggio all'Arte stessa (Pound era a Pisa internato). Come recita uno dei suoi versi più famosi, egli sa perfettamente che beauty is difficult, ossia che la bellezza è difficile, non solo per l'artista che la crea ma anche per il pubblico che vuole apprezzarla pienamente. A chi lamenta l'oscurità complessa dei suoi Cantos, il Poeta ribatte con l'invito a "Leggere, leggere, leggere e ancora rileggere" il testo. E, come sanno gli appassionati di poesia in generale e di Pound in particolare, questo è l'unico metodo efficace per trarre profitto dalla letteratura e da ogni attività intellettuale.
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(La faticosa elaborazione della modernità s'è arrestata di botto e fatichiamo a riportare nei grandi numeri delle società complesse i risultati di eccellenza di una cultura antica, ma per niente vecchia. Nella rissa mediatica su cui galleggia la vita pubblica..)

Enigma [Virginia Woolf]

Parlando, essendo voce e parola, l’uomo perde il suo enigma, la sua perfetta chiusura. E si svela come l’esser aperto: che parla. Aperto, perché rivolto; rivolto, perché in attesa. In attesa di chi risponda a lui che parlando domanda, e chiede relazione. Dare voce alla «vita»: questo il problema di Virginia Woolf. Per questo fu necessaria alla sua vita la scrittura, come ciò che sempre riprende nel linguaggio, ciò che al linguaggio sfugge, se appunto non accade come parola. Per questo alla Woolf la «vita» non basta: e sempre deve innestare su di essa un’altra operazione, attraverso la quale ritessere come in un’altra trama (il testo) ciò che la «vita» ha già tessuto.

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