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blog di Miguel Reyna

Parapetto continuo

Ho provato a creare un parapetto continuo parametrico, ho ripreso  per molti aspetti il tipo di parapetto "EXA SR2.1" che si vede nell'immagine,con le dovute modifiche e semplificazioni (http://www.edilportale.com/prodotti/erreti/balaustre-modulari/exa-srs2.1...)

 

Ho iniziato modellando il montante verticale con tutti i suoi componenti  attraverso semplici estrusioni; successivamente ho notato che per poter modificare la collocazione delle "pinze" e dell'attacco a terra senza troppe complicazioni era conveniente creare gli elementi in famiglie separate da nidificare poi nel  parapetto. I singoli elementi sono stati creati senza parametri. Revit ha dei modelli di default per ringhiere ma non conoscendone bene il meccanismo ho lavorato sul tipo di famiglia "modello generico metrico"

 

Una volta nidificati gli elementi  sono state inserite delle quote per regolare l’altezza del  montante, la sua larghezza e  la posizione delle pinze e dell’elemento di attacco al solaio, anche se non sono riuscito a parametrizzare la profondità del montante.

Successivamente ho caricato il montante in una nuova famiglia, sempre un modello generico metrico, dove inserire le lastre di vetro e vedere la modalità di ripetizione dei montanti

Ho creato due piani di riferimento verticali e ho fatto diventare la loro distanza il parametro luce totale; ho posizionato il montante a filo col piano di sinistra; poi ho fatto una matrice scegliendo “ultimo” come citerio, cioè definendo gli estremi della matrice, dando come altro estremo il piano di riferimento di destra, ed ancorandolo ad esso . Il numero di volte che viene ripetuto l’elemento montante è definito dal parametro nmontanti. Questo è di tipo intero, e dipende dalla luce totale e da un altro parametro che è l’interasse ideale, ovvero l’interasse che idealmente si gradirebbe di più.  Poiché l’interasse ideale non coincide quasi mai con quello permesso dalla luce sono stati introdotti due elementi: l’interasse reale e lo scarto interasse, in maniera da poter quantificare questa differenza.

Nell’immagine sotto: per definire il posizionamento dei montanti è necessario indicare la luce totale (7m) e l’interasse ideale (150 cm) e vedremo in scarto interasse che lo scarto sarà di poco più di 10cm. Se preferiamo una maglia più fitta modifichiamo il valore di interasse ideale (90cm), e vediamo come nella nuova configurazione lo scarto è di 2,6 cm.

 

Successivamente ho disegnato i  vetri; dopo vari tentativi ho visto che il modo migliore è quello di disegnare la sezione trasversale del vetro e assegnarli come valore di estrusione un parametro (durante la creazione del solido andare su Elemento > Proprietà estrusione > Vincoli > Fine estruzione, cliccando sul quadratino a destra si consente la scelta del parametro). Il parametro assegnato è lunghezza lastra vetro e dipende dal variabile interasse dei montanti (quello reale). Alla lastra è stata fatta una matrice in maniera simile al montante assegnando come numero di ripetizioni (nvetri) un numero inferiore di un’unità a nmontanti

Problemi:

una volta fatta la matrice non posso più modificare il montante, né andando su l tipo, che infatti non viene neanche riconosciuto in quanto tale e viene visto come gruppo di matrici, né modificando la famiglia del montante e ricaricandola nell’altra famiglia (non mi cambia niente)

vorrei trovare il modo di impedire che il primo e l'ultimo montante non abbiano anche le 2 "pinze" rivolte verso l'esterno, non dovendo reggere nessuna lastra


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