Il bonus mobili continua a essere molto richiesto, ma attenzione: sbagliare la cronologia nei pagamenti può far perdere il diritto alla detrazione. Scopri il chiarimento fondamentale per non rischiare.
Il bonus mobili ed elettrodomestici è stato confermato fino al 2025, suscitando grande interesse tra chi è in fase di arredamento o pianifica lavori di ristrutturazione. Tuttavia, l’entusiasmo è accompagnato da una crescente attenzione verso gli errori che potrebbero invalidare l’accesso a tale incentivo.

L’errore più comune riguarda la cronologia delle spese: è fondamentale che l’acquisto dei mobili avvenga dopo l’inizio dei lavori di ristrutturazione. L’Agenzia delle Entrate sottolinea l’importanza di rispettare le tempistiche e di curare la documentazione a supporto.
Cos’è il Bonus Mobili e quali sono i vantaggi
Il bonus prevede una detrazione fiscale del 50% sulle spese per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici nuovi, destinati ad immobili in fase di ristrutturazione. Il limite di spesa è fissato a 5.000 euro per unità immobiliare, consentendo una detrazione massima di 2.500 euro, suddivisa in dieci anni. È importante notare che nella spesa rientrano anche i costi di trasporto e montaggio, ma non sono ammesse la cessione del credito né lo sconto in fattura.

L’accesso al bonus è riservato a chi effettua lavori edilizi agevolati sull’immobile da arredare, senza distinzioni tra prima e seconda casa. La normativa di riferimento è l’articolo 16, comma 2, del decreto-legge 63/2013. Tra gli interventi validi per l’accesso al bonus rientrano la manutenzione ordinaria e straordinaria, il restauro, il risanamento conservativo, la ristrutturazione edilizia, e gli interventi per l’efficienza energetica.
Per non perdere il diritto alla detrazione, è cruciale che l’acquisto dei mobili segua l’avvio dei lavori di ristrutturazione. Non è necessario che le spese per i lavori siano state effettuate prima dell’acquisto dei mobili, ma la data di inizio lavori deve precedere quella di acquisto dei beni. Per gli acquisti nel 2025, i lavori devono essere iniziati non prima del 1° gennaio 2024.
Per provare l’anteriorità dei lavori sono validi i titoli abilitativi edilizi, come CILA o SCIA, o altre comunicazioni che attestino l’avvio dei lavori. In assenza di titoli, è possibile ricorrere a una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà. È essenziale conservare tutte le pratiche edilizie e le fatture relative agli acquisti.
Il bonus copre l’acquisto di mobili nuovi e grandi elettrodomestici che rispettino determinati requisiti di efficienza energetica. Tra i mobili ammessi troviamo letti, armadi, tavoli, sedie e molto altro, mentre per gli elettrodomestici sono richieste specifiche classi di efficienza energetica.
I pagamenti devono essere effettuati tramite strumenti tracciabili, come bonifici o carte di credito/debito. È importante effettuare gli acquisti entro il 31 dicembre 2025 e rispettare gli adempimenti per il monitoraggio dell’efficienza energetica, anche se l’invio tardivo alla ENEA non comporta la decadenza dalla detrazione.
Il limite di spesa di 5.000 euro deve tenere conto degli acquisti effettuati per lo stesso immobile negli anni precedenti, nell’ambito degli stessi lavori. Superare il tetto senza considerare le spese precedenti può portare alla perdita del beneficio.
Per mantenere il diritto al bonus, è essenziale evitare di acquistare mobili prima dell’avvio formale dei lavori, di pagare in contanti o con strumenti non tracciabili, di dimenticare di conservare fatture dettagliate e prove di pagamento, di superare il tetto di spesa senza considerare spese precedenti, e di acquistare elettrodomestici non conformi ai requisiti minimi di efficienza energetica.