Repubblica - Next: il futuro è tornato a Bologna va in scena lo spettacolo dell'innovazione - 17 June 2012

Repubblica - Next: il futuro è tornato a Bologna va in scena lo spettacolo dell'innovazione - 17 June 2012


 

Plastica di zucchero, internet per le piante, case intelligenti, ma soprattutto persone e condivisione. Il Teatro dell'Arena del Sole ospita per più di sette ore il festival del domani: il racconto di trenta italiani che con le loro idee cambieranno il nostro Paese

di GLORIA BAGNARIOL 

 

Next: il futuro è tornato a Bologna va in scena lo spettacolo dell'innovazione

All'Arena del Sole è andata in scena la sfilata del futuro. Trenta italiani che ci "cambieranno la vita" con le loro idee e i loro progetti. Circa dieci minuti a testa per presentare quella che Riccardo Luna ha definito "l'innovazione senza permesso": quella visione così forte che si realizza solo sentendosi  "motori del cambiamento" per citare Ilaria Capua, scienziata italiana tra le più apprezzate al mondo, una delle protagoniste dell'evento: in una parola "Next".

Una trasformazione che non deve aspettare il domani: "Parlare di futuro non significa spostare tutto ad un altro tempo e dimenticare cosa c'è oggi" commenta Susanna alla fine dell'incontro. Ad emozionare il pubblico è proprio un racconto del presente, quello di Aldo Pecora, portavoce del movimento antimafie "Ammazzateci tutti". Nello stesso palco che il giorno prima ha ospitato Roberto Saviano, Aldo parla della sua Calabria: "Non so se le nostre idee cambieranno l'Italia, sicuramente sono cambiate le nostre vite, ma non avranno mai abbastanza piombo per ucciderci tutti". Pubblico in piedi, cinque minuti di applausi che il presente prende all'idee del futuro.

La scienza - Quasi un'intera giornata in un altro tempo, più di sette ore, dalle 10.00 alle 17.30 e sembra di essere arrivati nel 2062, l'anno del prossimo passaggio della cometa di Halley, che, come ci racconta il professor Giovanni Bignami, il primo a salire sul palco, è un ottimo modo per misurare i passi in avanti dell'uomo. I primi a notarla furono gli uomini di Neanderthal, Giotto la dipinse, nel 1910 venne scattata la prima foto e nel 1986 l'umanità è stata capace di arrivarci con le sonde. Chissà cosa accadrà al prossimo passaggio, visto che fino ad ora gli uomini "conoscono solo il 4% dell'universo". Un 4% che potrebbe presto crescere: Sergio Bertolucci, direttore del Cern, consiglia di comprare il giornale questa estate perché potrebbero arrivare novità sul bosone di Higgs.

In molti sono saliti sul palco a dimostrare che la parola 'futuro' può ancora legarsi a termini come 'speranza' e non solo 'precariato' ed 'incertezza'. L'Italia del domani è più consapevole dei consumi e dell'impatto ambientale grazie all'acqua digitale di Angela Morelli, o le case  ecosostenibili dell'architetto Chiara Tonelli. Potrà utilizzare la 'plastica di zucchero' di Marco Astorri: un materiale che nasce dagli scarti e non produce scarti. Un domani più attento al suo rapporto con la natura, consapevole di non essere "l'unica forma di intelligenza": se vogliamo essere veramente 'smart', secondo Stefano Mancuso, non possiamo ignorare, il Wood World Wide, l'internet delle piante.

C'è anche il passato - Il pubblico, mai stanco, nonostante la sfilata dell'innovazione non si sia quasi mai fermata, ha osservato con sorrisi e applausi fiduciosi. Qualche sopracciglio si è alzato in segno di stupore quando sul palco è arrivato Riccardo Prodam e ha presentato il dreamworld, il 'mondo dei sogni' che per qualcuno tra il pubblico come Daniele, studente di Scienze Politiche di 26 anni, potrebbe essere "un incubo". Una telecamera integrata ad un caschetto wifi, un complicato modello matematico, una congettura e degli occhiali che sono in realtà uno schermo a 180 gradi: pochi semplici ingredienti e per Prodam non perderemo più nessun momento, per Daniele invece non avremo più scuse. La telecamera inizia a riprendere quando si attiva un'onda legata ai ricordi, cataloga i momenti che diventano poi disponibili e raggiungibili grazie al semplice pensiero: basta pensare ad Antonio e sul mio dreamworld arriveranno i momenti di vita vissuti insieme che potrò scegliere di condividere con i miei amici grazie alla funzione sharing, una "sorta di social network della memoria" come lo definisce lo stesso Prodam.

La rete - Scenari fantascientifici, ma soprattutto persone. Al centro del futuro ci siamo noi, ci siamo con un progetto come Wikipedia, proiettato sempre avanti, come spiega Frieda Brioschi, presidente di Wikitalia e ci siamo nella pubblicità immaginata da Paolo Iapichino: "dobbiamo passare dall'advertising all'invertising perché abbiamo il dovere di cambiare le nostre promesse".

Le persone ci sono anche dove non te le aspetti, nella "grigia economia" che per una volta, non "fa i conti solo con le cifre" commenta entusiasta Francesca, 53 anni. Sardex, il progetto di moneta complementare ideato da Carlo Mancosu e Giuseppe Littera è "immateriale" e non "genera interessi". I due ragazzi sardi spiegano che sono arrivati alla loro creazione da una "semplice domanda. Ci siamo chiesti che cosa fosse il denaro". Il quesito è nato la prima volta quando avevano quattro anni, nel 1984,  "grande annata per il futuro" osserva Letizia su Twitter , li ha accompagnati a lungo e con la nascita di sardex hanno trovato la risposta: "è un accordo". Una "questione di fiducia tra persone" quindi, niente a che vedere con i castelli della finanza.

Non solo giovani - Il futuro non è terreno esclusivo dei più piccoli. Lo racconta con un blues Roberto Bonzio, giornalista da anni impegnato a raccontare gli italiani di frontiera. E lo conferma il più giovane degli speaker, Federico Morello, 17 anni, da pochi giorni nominato "alfiere" dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Federico ha portato l'Adsl nel suo paesino del Friuli, lotta contro il digital divide e ci ricorda che internet non è "roba per ragazzi", ma è di tutti. Anche Lucia Annunziata è stata "pizzicata" sulla questione anagrafica da Riccardo Luna, portavoce del pensiero della rete. Il futuro direttore dell'Huffington Post Italia ha sostenuto, con il sorriso, di essere "la prova che l'innovazione è in grado di rapire anche i corpi meno celesti"

A chiudere la maratona dell'innovazione ci sono i ragazzi di Hackathon terremoto, un gruppo di sviluppatori che si è riunito a Bologna sabato e domenica per la creazione di start up utili nella gestione delle emergenze. Perché, secondo Riccardo Luna, oltre alla Protezione Civile bisogna creare una "protezione civica e non permettere che la ricostruzione dell'Emilia sia come quella dell'Aquila"

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