La ruggine sul lavandino è un problema fastidioso, ma con i consigli della nonna puoi dire addio a macchie e aloni in modo semplice e naturale, risparmiando tempo e denaro
Tra le macchie che mettono alla prova la pazienza in cucina, il calcare fa spesso notizia. Ma c’è un nemico più ostinato che, a sorpresa, si affaccia sul lavello “inossidabile”: la ruggine. Davvero compare anche sull’acciaio inox? Sì, e non serve allarmarsi. Con un pizzico di metodo, qualche ingrediente di dispensa e i consigli della nonna, il lavandino può tornare lucido senza ricorrere a prodotti aggressivi.

Per comprendere perché compaiono quei puntini bruni, bisogna ricordare come “funziona” l’inox. Sulla superficie dell’acciaio si forma spontaneamente una sottilissima pellicola di ossidi di cromo che lo protegge. È una barriera preziosa, ma non invincibile: graffi, residui di cloro o sale, contatto con metalli ferruginosi (griglie, utensili in ferro), ristagni d’acqua e detergenti sbagliati possono danneggiarla.
Liberare il lavandino dalla ruggine è semplici segui il metodo della nonna, passo per passo
Da lì, ecco le piccole fioriture di ruggine, più visibili nelle zone attorno allo scarico o dove le gocce si asciugano lentamente. La nonna lo diceva con semplicità: non servono acidi forti, basta costanza e dolcezza. Il suo metodo “base” è una sequenza breve, da ripetere quando le macchie appaiono.
Preparazione: sciacqua il lavandino con acqua tiepida e asciuga con un panno in microfibra. Lavorare su superficie asciutta aiuta a vedere meglio le zone interessate.

Pasta delicata: mescola 2 cucchiai di bicarbonato con poche gocce di succo di limone fino a ottenere una crema spalmabile. Il bicarbonato agisce per leggero attrito, il limone aiuta a sciogliere gli ossidi.
Applicazione mirata: stendi la pasta solo sulle macchie di ruggine con un dito o una spatolina di plastica. Lascia agire 10-15 minuti senza farla seccare completamente.
Strofinare con misura: con una spugna morbida o un panno in microfibra, strofina seguendo la satinatura dell’acciaio, mai in cerchi casuali. Evita le pagliette metalliche: rigano e peggiorano il problema.
Risciacquo e controllo: risciacqua abbondantemente, asciuga e verifica. Se serve, ripeti una seconda volta sulle zone più ostinate.
Finitura protettiva: su lavello asciutto, passa una goccia di olio d’oliva su un panno e distribuiscila in velo sottilissimo. Lucida con panno asciutto: l’olio aiuta a far scivolare l’acqua e limita i ristagni.
Le varianti efficaci quando la macchia di ruggine non molla
Impacco all’aceto: inumidisci un foglio di carta assorbente con aceto bianco, applicalo sulla macchia e copri con pellicola per 20 minuti. Poi strofina con panno morbido e risciacqua. L’aceto è utile soprattutto se ruggine e calcare si sovrappongono.

Solo bicarbonato: per superfici molto delicate o satinature marcate, usa solo bicarbonato con poche gocce d’acqua. È il sistema più controllabile.
Bicarbonato e acqua ossigenata a basso volume: per segni più tenaci, una crema di bicarbonato e perossido di idrogeno al 3% può accelerare l’azione. Prova prima in un angolo nascosto e non mescolare mai con candeggina.
Ingredienti da usare e quelli da evitare per far sparire la ruggine dal lavandino:
- Bicarbonato: leggero potere abrasivo, non graffia se usato con panni morbidi.
- Limone e aceto: acidità blanda che aiuta a solubilizzare gli ossidi senza intaccare la satinatura, se usati con tempi brevi.
- Olio d’oliva: film idrofobico temporaneo che limita le alonature e facilita le pulizie successive.
Attenzione a non usare la candeggina, acido muriatico, detergenti molto acidi o abrasivi, che corrodono la pellicola protettiva dell’inox e possono fissare nuove macchie. Stesso discorso anche per le pagliette d’acciaio o spugne dure, che possono creare micrograffi che diventano inneschi perfetti per futura ruggine. Infine:
- Risciacqua e asciuga: dopo lavaggi intensi, un passaggio con acqua calda e l’asciugatura con microfibra spezzano la catena ruggine-calcare.
- Sapone neutro: per la routine basta poco detergente delicato, niente profumi aggressivi o antibatterici corrosivi.
- Antigoccia naturale: una volta alla settimana, una passata con una goccia d’olio (poi ben lucidata) mantiene il lavello brillante.
- Attenzione all’acqua: se è molto dura, asciuga sempre; le gocce che evaporano concentrano sali e cloruri sulla superficie.
Per macchie vecchie e radicate, esistono detergenti per inox con acido ossalico. Usali con parsimonia, seguendo le indicazioni del produttore e testando prima in un punto nascosto. L’obiettivo è rimuovere l’ossido senza consumare la finitura.
Non è il “calcare” la causa principale delle puntinature brune: spesso è la combinazione di sali, graffi e contatto con ferro a rompere l’equilibrio dell’inox. Intervenire presto, con strumenti morbidi e acidi blandi, preserva la pellicola protettiva e riduce la frequenza degli interventi successivi. E il consiglio della nonna resta il più attuale: poco sforzo, tanta regolarità, nessuna scorciatoia aggressiva.





