Assegno Unico: il dettaglio dimenticato che può aumentarlo di 1.056 euro annui

Scopri il dettaglio spesso trascurato dell’Assegno Unico che può farti aumentare fino a 1.056 euro all’anno. Non perdere questa opportunità!

Molte famiglie non indicano correttamente la disabilità del figlio nella domanda e rinunciano, senza saperlo, a circa 88 euro al mese. Ecco come rimediare e ottenere anche gli arretrati.

Famiglia felice si abbraccia
Assegno Unico: il dettaglio dimenticato che può aumentarlo di 1.056 euro annui (design.rootiers.it)

Un piccolo dettaglio mancante nella domanda dell’Assegno Unico può valere fino a 1.056 euro l’anno. È quanto emerge da segnalazioni di patronati e consulenti, secondo cui numerose famiglie con figli con disabilità – anche lieve – non avrebbero beneficiato della maggiorazione riconosciuta dall’INPS semplicemente perché la condizione non è stata indicata correttamente nel modulo online.

Il meccanismo, in sé, è chiaro: in presenza di disabilità riconosciuta a carico del figlio, l’Assegno Unico prevede una maggiorazione mensile che, per i casi lievi (in molte prassi indicate a partire dal 67% di invalidità per i maggiorenni e con criteri specifici per i minorenni), si aggira attorno agli 88 euro. Tradotto su base annua, significa circa 1.056 euro in più, cumulabili con gli importi determinati dall’ISEE.

Assegno unico le problematiche delle domande e come correggerle

Da quando la procedura si svolge prevalentemente online, molte richieste vengono inserite direttamente dagli utenti nell’area personale INPS. Basta però omettere il flag sulla disabilità o non riportare la percentuale e la decorrenza corrette perché la maggiorazione non venga riconosciuta.

famiglia contenta
Assegno unico le problematiche delle domande e come correggerle (design.rootiers.it)

Non sempre è colpa della disattenzione: spesso la documentazione è in corso di rilascio o non risulta ancora correttamente allineata nelle banche dati; in altri casi, l’utente crede che la legge 104 basti a giustificare il diritto, mentre l’INPS richiede il verbale sanitario con la specifica della disabilità/invalidità utile ai fini della misura.

La buona notizia è che l’errore si può sanare con una rettifica. La procedura tipica prevede di accedere al portale INPS con SPID, CIE o CNS, entrare nella sezione Assegno Unico e Universale e aprire la domanda già presentata.

Utilizzare la funzione di aggiornamento/modifica, inserendo i dati relativi alla disabilità del figlio: tipologia, percentuale o livello, decorrenza del verbale. Allegare, se richiesto, la documentazione disponibile o verificare che il verbale sia già presente in banca dati.

Inviare la richiesta di integrazione e attendere l’esito dell’istruttoria. L’integrazione decorre dalla data utile indicata e, una volta recepita, incrementa automaticamente l’importo mensile. L’operazione può essere svolta anche tramite patronato, utile soprattutto se occorre sciogliere dubbi su verbali, scadenze o requisiti.

Oltre al futuro, c’è il tema del passato. L’INPS consente, in caso di aggiornamento, di riconoscere arretrati per i mesi precedenti entro limiti precisi: in genere fino a tre mensilità, purché la domanda corretta venga presentata entro le finestre indicate dall’Istituto (di norma entro il 30 giugno per recuperare i mesi iniziali dell’anno di competenza).

famiglia passeggia
Vuoi aumentare l’Assegno Unico? Ecco il dettaglio dimenticato che ti garantisce 1.056 euro in più (design.rootiers.it)

Conta la decorrenza della maggiorazione: se la disabilità risulta riconosciuta dopo la domanda originaria, gli arretrati si calcolano a partire da quella data e sempre nel limite temporale previsto. Un controllo tempestivo entro metà anno diventa quindi decisivo per non perdere quote spettanti.

La maggiorazione per disabilità riguarda sia i figli minorenni, per i quali esistono livelli differenziati in base alla gravità, sia i figli maggiorenni a carico. L’importo di circa 88 euro al mese citato dagli operatori è un valore indicativo per le situazioni considerate “lievi”; può variare in funzione dell’età del figlio, della tipologia di disabilità e del quadro regolatorio aggiornato, oltre che sommarsi agli importi determinati dall’ISEE. Per questo, quando si rivede la domanda è essenziale indicare correttamente livello e decorrenza e verificare che l’ISEE in corso di validità sia acquisito dall’INPS.

Per evitare blocchi in istruttoria, è consigliabile controllare la presenza del verbale sanitario aggiornato e la corrispondenza delle date. Verificare se, per i maggiorenni, la percentuale di invalidità sia almeno del 67% laddove richiesto dalla prassi. Aggiornare l’ISEE, che resta la base per calcolare l’importo dell’Assegno Unico a cui si somma la maggiorazione. Conservare protocolli e ricevute di invio, utili in caso di richiesta di integrazioni.

L’errore nasce spesso dal fraintendimento tra diverse certificazioni (invalidità civile, handicap ex legge 104, non autosufficienza) e dalla mancata indicazione in domanda di dati che l’INPS non può desumere in automatico. Un passaggio in più nel portale – quello sulla disabilità – fa la differenza tra l’importo base e l’importo maggiorato. Una verifica annuale della domanda entro il primo semestre, magari con l’assistenza di un patronato, aiuta a intercettare tempestivamente omissioni e a richiedere eventuali arretrati nei tempi utili.

Con l’avvicinarsi delle scadenze intermedie, le famiglie con figli con disabilità farebbero bene a rientrare sulla propria domanda di Assegno Unico, controllare la sezione dedicata alla disabilità e, se necessario, procedere all’aggiornamento. In gioco ci sono fino a 88 euro al mese, oltre mille euro l’anno, che possono fare una differenza concreta nel bilancio familiare.

Gestione cookie