ESERCITAZIONE 3_ centro delle rigidezze - esercitazione svolta con Beatrice Taiariol

L'esercitazione consiste nell'analisi del telaio di un piano tipo dell'edificio progettato, nell'individuazione del centro di massa e del centro delle rigidezze. Per una buona progettazione il centro di massa e quello delle rigidezze devono essere più vicini possibile, in modo che sotto azione di forze orizzontali si evitino  rotazioni e traslazioni dell'impalcato. Il fine dell'esercitazione è quello di garantire una resistenza strutturale dell'impalcato sottoposto all'azione di una forza sismica.

La struttura utilizzata per il progetto è una travatura reticolare spaziale, quindi sono stati rappresentati soltanto gli elementi strutturali, quali travi e setti murari.

 

Per determinare la posizione del centro di massa suddivido la struttura in tre rettangoli e vado a definire le coordinate x e y di ogni area.

C1_ (9-24)                    A1_ 864

C2_(9-6)                      A2_216

C3_(7,5-21)                 A3_630

Xc= (A1 X1+A2 X2+A3 X3) / (A1+A2+A3) = 8,44

Yc=(A1 Y1+A2 Y2+A3 Y3) / (A1+A2+A3) = 20,62            

Quindi le coordinate del centro di massa saranno:           X= (8,44 - 20,62)

Disegno quindi il centro di massa come un punto sulla pianta strutturale.

Disegnato il centro di massa assegno a tutti gli elementi la condizione di nodo rigido, questo affinché non si verifichino spostamenti e rotazioni relative.
Per calcolare il peso proprio dell'impalcato eseguo l'analisi considerando soltanto il peso proprio e verificando i valori sulle tabelle.

 

        Dalla tabella ricavo il peso proprio sommando tutti i valori della voce F3.

Il peso proprio dell'impalcato risulta   Pp= 4438,202 KN

La normativa mi fornisce il coefficiente di sicurezza da applicare alla struttura che è pari al 20% del peso dell'impalcato e che varia a seconda della zona in cui viene studiato il progetto.

quindi: 4438,202 x 0,2= 887,64              

Definisco ora idue casi di carico Fx ed Fy, ovvero le due componenti della forza orizzontale che andrò ad applicare nelle due differenti direzioni sul centro di massa. Una volta assegnati i carichi avvio l'analisi senza considerare il peso proprio e verifico la posizione del centro delle rigidezze.

   COMPONENTE X_         

 

COMPONENTE Y_

Dall'analisi risulta che il centro delle rigidezza non è coincidente con quello di massa.

 

 

Per un corretto comportamento dell'impalcato bisegerà far coincidere i due punti, effettuando delle modifiche sulla posizione degli elementi strutturali.

ESERCITAZIONE 3 | Centro delle rigidezze | esercitazione svolta con Marta Pagliaccia

1. Per garantire che un edificio resista alla forza sismica, è necessario verificare che il centro di massa dell’impalcato sia il più vicino possibile al centro delle rigidezze. 
 
2. Importiamo su SAP una struttura di travi e pilastri e due blocchi portanti, contenenti i corpi scala.
3. Definiamo ed assegniamo le sezioni degli elementi strutturali in c.a. C32/40:
- travi principali (3,3m x 0,6m)
- travi secondarie (3,3m x 0,4m)
- pilastri (0,6m x 0,4m)
- pilastri (0,4m x 1m)
 
4. Definiamo e assegniamo la sezione dei setti murari (shell).
 
5. Imponiamo i vincoli esterni alla struttura:
- incastro esterno ai pilastri a terra
- nodo rigido ai nodi trave/pilastro
6. Imponiamo la condizione di impalcato rigido, in modo che i punti siano legati tra loro e non siano possibili rotazioni e spostamenti relativi.
7. Individuiamo il centro di massa: essendo l’impalcato rettangolare, il Cdm coincide con il centro geometrico del rettangolo.
 
8. Calcoliamo il peso proprio dell’edificio. Definiamo un Load Pattern (PP) con moltiplicatore di peso proprio pari a 1. Avviamo l’analisi ed estrapoliamo dalla tabella (Ctrl+T > Joint Output > Reactions) i valori di F3. Otteniamo il peso proprio dell’impalcato sommando i valori.
 
9. Calcoliamo la forza del sisma moltiplicando il Peso per il coefficiente di intensità sismica = 0,2 (per zone a basso rischio sismico come Roma).
 
10. Assegniamo la forza del sisma al centro di massa lungo le due direzioni x e y.
11. Avviamo nuovamente l’analisi e osservo gli effetti di Fsx e Fsy. Appare un punto che indica il centro delle rigidezze: deve trovarsi il più vicino possibile al Cdm così da limitare le rotazioni dell’impalcato.
12. Dall’analisi della struttura considerata si deduce che le rotazioni non sono influenti poiché si osservano solo traslazioni nelle due direzioni x e y.

 

ESERCITAZIONE 3 | Centro delle rigidezze | esercitazione svolta con Lisa Carignani

1. Per garantire che un edificio resista alla forza sismica, è necessario verificare che centro di massa dell’impalcato sia il più vicino possibile al centro delle rigidezze. 
 
2. Importiamo su SAP una struttura di travi e pilastri e due blocchi portanti, contenenti i corpi scala.
3. Definiamo ed assegniamo le sezioni degli elementi strutturali in c.a. C32/40:
- travi principali (3,3m x 0,6m)
- travi secondarie (3,3m x 0,4m)
- pilastri (0,6m x 0,4m)
- pilastri (0,4m x 1m)
 
4. Definiamo e assegniamo la sezione dei setti murari (shell).
 
5. Imponiamo i vincoli esterni alla struttura:
- incastro esterno ai pilastri a terra
- nodo rigido ai nodi trave/pilastro
6. Imponiamo la condizione di impalcato rigido, in modo che i punti siano legati tra loro e non siano possibili rotazioni e spostamenti relativi.
 
7. Individuiamo il centro di massa: essendo l’impalcato rettangolare, il Cdm coincide con il centro geometrico del rettangolo.
 
 
8. Calcoliamo il peso proprio dell’edificio. Definiamo un Load Pattern (PP) con moltiplicatore di peso proprio pari a 1. Avviamo l’analisi ed estrapoliamo dalla tabella (Ctrl+T > Joint Output > Reactions) i valori di F3. Otteniamo il peso proprio dell’impalcato sommando i valori.
 
9. Calcoliamo la forza del sisma moltiplicando il Peso per il coefficiente di intensità sismica = 0,2 (per zone a basso rischio sismico come Roma).
 
 
 
10. Assegniamo la forza del sisma al centro di massa lungo le due direzioni x e y.
 
11. Avviamo nuovamente l’analisi e osservo gli effetti di Fsx e Fsy. Appare un punto che indica il centro delle rigidezze: deve trovarsi il più vicino possibile al Cdm così da limitare le rotazioni dell’impalcato.
12. Dall’analisi della struttura considerata si deduce che le rotazioni non sono influenti poiché si osservano solo traslazioni nelle due direzioni x e y.

 

Es.03 - Centro delle rigidezze

La terza esercitazione consiste nell’analisi di un telaio di un piano di un edificio, in questo caso il nostro, in particolare individuando il centro di massa e il centro delle rigidezze. Un buon progetto strutturale prevede che i due centri siano coincidenti o più vicini possibile in modo che, all'agire di forze orizzontali, vengano evitate rotazioni dell’impalcato.

Per realizzare il piano tipo ho importato da autocad una griglia di riferimento in cui ho incluso gabbie ascensori e corpi scala.

 

 

Realizzato un sistema di travi e pilastri, ho disegnato delle aree poligonali lì dove dovevo definire dei setti.  Alla base di ogni pilastro e di ogni punto appartenente ai setti ho posto un incastro.

Sezioni degli elementi in calcestruzzo :

  • pilastri circolari → d = 60 cm
  • travi → 70x45 cm
  • setti → 30x30 cm

 

Per determinare il centro di massa (o centro d'area) ho suddiviso il trapezio in due triangoli, posizionando i due centri d’area nei baricentri. Ottenute le coordinate dei due centri ho trovato, tramite le formule seguenti, le coordinate del centro dell’intera figura:

 

                                                       Gx = (A1x1 + A2x2 ) / (A1+A2)

                                                       Gy = (A1y1 + A2y2) / (A1+A2)

 

                             

 

Posizionato il centro di massa, al piano z=3, ho assegnato una condizione di vincolo interno Diaphragm per imporre la rigidezza del telaio, incluso il centro di massa che deve far parte dell’impalcato riproducendo la condizione di impalcato rigido.

 

                                 

Per impostare l’analisi devo conoscere il valore delle forze orizzontali che devo applicare al centro di massa e per farlo devo considerare il peso totale dell’edificio e moltiplicarlo per un coefficiente sismico di massima pari a 0,2.

Per trovare il peso dell’edificio eseguo l’analisi dell’impalcato considerando esclusivamente il peso proprio, dalle tabelle di analisi trovo il valore della forza verticale che, sommata in tutte le sue componenti, mi fornisce il peso totale dell’edificio 44712,35 kN; moltiplicato per 0,2 da 942,47 kN, ovvero l’intensità della forza orizzontale che devo applicare. 

 

                

 

Avvio l’analisi e osservo le deformate dell’impalcato prima per la forza in direzione x e poi per la forza in direzione y.

La deformata dovuta alla forza orizzontale provoca una rotazione dell’impalcato direzione x.

 

                                      

La deformata dovuta alla forza orizzontale provoca una rotazione dell’impalcato anche in direzione y.

                             

 

La rotazione mette in evidenza il fatto che il centro di massa non coincide con quello delle rigidezze.

Sposto il centro di massa verso il basso e riavviando l’analisi cerco di trovare il punto in cui la rotazione si annulla. Si abbassa in totale di 5,80 m.  

Risultato direzione x

                             

Risultato direzione y

                                     

 

In collaborazione con Veronica Stefanelli.

                                                

 

III ESERCITAZIONE_Centro delle rigidezze

Obiettivo dell’esercitazione è quello di andare ad individuare la posizione del centro delle rigidezze all’interno della struttura di riferimento; per fare ciò consideriamo che la struttura in questione sia sottoposta all’azione della forza sismica, dunque una forza orizzontale. 

Si prende in esame la pianta tipo della struttura e procedendo su SAP si va a disegnare la struttura di tale piano con la successiva assegnazione delle sezioni e relativi materiali alle travi e ai pilastri che la compongono. La forza sismica a cui è sottoposta la struttura viene applicata nel centro di massa che in questo caso risulta piuttosto semplice da trovare attraverso il disegno delle due diagonali del rettangolo: il centro di massa si trova nell’intersezione delle due diagonali. 

Nello studio dell’impalcato consideriamo questo come un corpo rigido, non vi sono dunque spostamenti o rotazioni relative al suo interno. Assegniamo quindi tale condizione alla struttura su SAP selezionando esclusivamente i punti che giacciono sul piano xy. 

La forza sismica si ottiene dal prodotto tra il peso proprio della struttura ed il coefficiente di intensità sismica.

Fsisimica=m*g*c

Un modo pratico per calcolare il peso della struttura è quello di lanciare l’analisi dei carichi su SAP considerando unicamente il contributo della struttura. Estrapolando la tabella che riporta le reazioni vincolari degli incastri a terra possiamo così ottenere il peso totale della struttura. 

Moltiplicando questo valore per il coefficiente di intensità sismica si ottiene la forza sismica agente sull’impalcato. Per le zone a basso rischio sisma come Roma il coefficiente è del valore di 0,2.

Ora possiamo andare ad applicare la forza calcolata nel centro di massa dell’impalcato. Quest’operazione ci consente di verificare se l’impalcato subisce una rotazione; difatti, nel caso in cui la retta d’azione della forza esterna passi per il centro delle rigidezze, l’impalcato sarebbe soggetto a sola traslazione.

La forza viene applicata nel centro di massa lungo l’asse x e lungo l’asse y in due momenti distinti.

Come si evince dai risultati ottenuti attraverso l’analisi effettuata su SAP il centro di massa e il centro delle rigidezze coincidono. L’impalcato infatti trasla in direzione della forza esterna applicata senza mai ruotare.

 

ESERCITAZIONE 3 - CENTRO DELLE RIGIDEZZE

 

L'esercitazione è svolta in coppia con Fabrizio Pontico.

 

Lo scopo dell’esercitazione è quello di verificare che l’impalcato resista alle forze sismiche:tali forze agiscono nel centro di massa,quindi è necessario che il centro di massa coincida il più possibile con il centro delle rigidezze della struttura. Una struttura può essere resa più rigida attraverso l’utilizzo di controventi,che sono elementi verticali collegati orizzontalmente che portano il carico fino a terra,che possono essere per esempio i vani ascensori,le scale o anche un semplice telaio.

Il nostro impalcato è formato da una struttura semplice a telaio,formato da travi e pilastri. Per motivi di progetto e di struttura abbiamo deciso già dalle prime fasi di considerare i blocchi scale e gli ascensori come una struttura autonoma,collegata al telaio attraverso un giunto strutturale.

L’impalcato ha una struttura in cemento armato con classe di resistenza C40/50 formato da travi 35x50 cm e pilastri 50x50 cm.

Dopo aver disegnato la struttura su Sap passiamo ad assegnare ai vicoli esterni il vincolo di incastro. Si disegna inoltre il centro di massa,corrispondente al centro geometrico della struttura partendo dall’intersezione delle due diagonali.

Selezionando il punto del centro di massa e tutti i punti nel piano xy alla stessa quota delle travi e’ possibile assegnare la condizione di corpo rigido: in questo modo tutti i punti fanno parte dell’impalcato e non possono esserci spostamenti o rotazioni relative. 

Per verificare che il centro di massa e quello di rigidezza coincidano prendiamo in considerazioni le due peggiori combinazioni di casi,ovvero quando la forza sismica è applicata lungo una direzione. Andiamo ad calcolare prima il peso specifico della struttura, imponendo una combinazioni di carico data esclusivamente dal peso proprio della struttura, poi importiamo la tabella su excell e sommando i valori delle reazioni  vincolari verticali otteniamo il peso proprio che è 1909,83 kN. Moltiplichiamo questo valore per 0,2,cioè il coefficiente di riferimento per le zone a basso rischio sisma come Roma, e otteniamo così il valore del carico sismico di 381,94 kN.

A questo punto è possibile applicare il carico sismico come un carico concentrato orizzontale prima nella direzione X e poi nella direzione Y per verificare che la deformata non sia una rotazione ma una traslazione (in entrambe le direzioni).

Da i risultati dell’analisi è evidente che non c’è nessuna rotazione ma due traslazioni,sull’asse X quando la forza è applicata lungo questa direzione, e sull’asse Y quando la forza è lungo quest’altra direzione, quindi è possibile dire che il centro di massa coincida con il centro delle rigidezze,pertanto non è necessario l’aggiunta di controventamenti come scale e ascensori.

ESERCITAZIONE 3_CENTRO DELLE RIGIDEZZE

Prendendo in esame un piano tipo con relativi corpi scala/ascensore, individuiamo il centro delle rigidezze e facciamo in modo che coincida con il centro di massa; infatti in caso di sisma dobbiamo evitare le rotazioni relative della struttura, questo è possibile solo se i due centri (di massa e delle rigidezze) coincidono.

La struttura considerata è in cemento armato e sono presenti due gabbie scala/ascensore

Viene individuato in maniera geometrica il centro delle masse (baricentro)

Ora riportiamo la struttura su SAP2000 assegnando alle travi in C.A una sezione di 40 x 60 cm, ai pilastri una sezione di 50 x 50 cm ed ai setti delle gabbie scala uno spessore di 25 cm.

La struttura viene vincolata a “terra” tramite incastri ed a tutti i punti che sono alla stessa quota delle travi (compreso il centro di massa) viene assegnata la condizione di corpo rigido

Per calcolare la forza del sisma agente nelle direzioni X ed Y dobbiamo prima calcolare il peso proprio della struttura, lanciando l’analisi, lo ricaviamo tramite le tabelle delle reazioni vincolari per poi moltiplicarlo per 0.2 (coefficiente di riferimento per zone a basso rischio sismico come Roma)

La forza sismica viene applicata nel centro delle masse nelle direzioni X ed Y, lanciamo nuovamente l’analisi e verifichiamo gli spostamenti e le rotazioni relative tramite la vista sul piano XY

Spostamenti in X:

Spostamenti in Y:

La struttura non subisce rotazioni relative, quindi possiamo affermare che il centro delle masse corrisponde al centro delle rigidezze

 

GRUPPO: Pellegrini - Pasqualino - Rossi

ESERCITAZIONE 3_CENTRO DELLE RIGIDEZZE

Prendendo in esame un piano tipo con relativi corpi scala/ascensore, individuiamo il centro delle rigidezze e facciamo in modo che coincida con il centro di massa; infatti in caso di sisma dobbiamo evitare le rotazioni relative della struttura, questo è possibile solo se i due centri (di massa e delle rigidezze) coincidono.

La struttura considerata è in cemento armato e sono presenti due gabbie scala/ascensore

Viene individuato in maniera geometrica il centro delle masse (baricentro)

Ora riportiamo la struttura su SAP2000 assegnando alle travi in C.A una sezione di 40 x 60 cm, ai pilastri una sezione di 50 x 50 cm ed ai setti delle gabbie scala uno spessore di 25 cm.

La struttura viene vincolata a “terra” tramite incastri ed a tutti i punti che sono alla stessa quota delle travi (compreso il centro di massa) viene assegnata la condizione di corpo rigido

Per calcolare la forza del sisma agente nelle direzioni X ed Y dobbiamo prima calcolare il peso proprio della struttura, lanciando l’analisi, lo ricaviamo tramite le tabelle delle reazioni vincolari per poi moltiplicarlo per 0.2 (coefficiente di riferimento per zone a basso rischio sismico come Roma)

La forza sismica viene applicata nel centro delle masse nelle direzioni X ed Y, lanciamo nuovamente l’analisi e verifichiamo gli spostamenti e le rotazioni relative tramite la vista sul piano XY

Spostamenti in X:

Spostamenti in Y:

La struttura non subisce rotazioni relative, quindi possiamo affermare che il centro delle masse corrisponde al centro delle rigidezze

 

GRUPPO: Pellegrini - Pasqualino - Rossi

ESERCITAZIONE_3 Centro delle rigidezze

Per avere un buon progetto strutturale i due centri devono essere coincidenti o più vicini possibile in modo tale, in caso di sisma, risultino solo spostamenti di traslazione e non di rotazione ( questo avviene appunto quando il centro delle masse e il centro delle rigidezze si trovano lontani)
L’obiettivo dell’esercitazione è quello di studiare un piano dell’edificio di progetto e trovare la posizione del centro delle rigidezze e confrontarla con la posizione del centro delle masse.
Il piano è articolato secondo un telaio regolare in calcestruzzo armato nel quale si trovano dei setti, anche questi in cls.
(1)


Su SAP definisco la griglia e disegno i pilastri (ai quali assegno una sezione 30x30) e le travi (sezione 30x45) e i setti di sezione 40 cm. A questo punto assegno a tutti i punti di base dei pilastri e dei setti il vincolo di incastro.
(2)


Trovo a questo punto il centro geometrico dell’impalcato che assumiamo come il centro delle masse e lo disegno alla quota delle travi.
(3)


Seleziono il punto e tutti gli altri punti che si trovano alla quota delle travi e assegno la condizione di corpo rigido in modo che tutti i punti facciano parte dell’impalcato e che quest’ultimo non non presenti al suo interno spostamenti o rotazioni relative.
(4)


Ora calcolo il peso proprio dell’edificio e lo ricavo con le tabelle di calcolo di SAP. Così posso definire i carichi sismici come percentuali del peso proprio; essendo Roma una zona a basso rischio sismico utilizzo il coefficiente 0,2 per trovare i carichi sismici.
(6) (7)

Assegno i due carichi concentrati del valore trovato nel punto del centro delle masse, uno in direzione x e uno in direzione y.

(8) (9)

 

La forza in direzione x non crea alcuna rotazione invece la forza in direzione y crea un forte rotazione con un seguente spostamento del centro delle masse ( per trovare quello delle rigidezze) di più di 5,5 m lungo l'asse x (mi sorge il dubbio di aver sbagliato ad individuare in centro delle masse).  In ogni caso bisogna ridisegnare l'impalcato.

 

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