Multa ingiusta scaduta? Il ricorso in autotutela è la tua ultima carta (ma occhio ai limiti)

Non sempre si riesce ad ottenere l’annullamento di una multa ingiusta entro i tempi previsti dalla legge, cosa si può fare in questi casi? Si può tentare la strada del ricorso in autotutela: ecco come funziona.

Hai mai ricevuto una multa che ritieni palesemente illegittima? O forse ti è stata contestata una violazione del codice della strada commessa in una città in cui non sei mai stato, per una infrazione che non hai mai commesso, in un orario in cui eri al lavoro? Se la risposta è sì, allora il ricorso in autotutela potrebbe essere la tua ultima carta.

Agenti che pongono una multa sotto il tergicristallo dell'auto
Multa ingiusta scaduta? Il ricorso in autotutela è la tua ultima carta (ma occhio ai limiti) – design.rootiers.it

Oltre al ricorso al giudice di pace e al prefetto, esiste un terzo metodo per chiedere l’annullamento della contravvenzione: il ricorso in autotutela. Questa è una richiesta indirizzata direttamente all’organo accertatore, completamente gratuita e che non implica alcun rischio in caso di rigetto. Tuttavia, questa possibilità è limitata ad alcune ipotesi.

Se la multa è palesemente illegittima o errata, l’automobilista può, prima di fare ricorso al giudice o al Prefetto, tentare la carta dell’autotutela e chiedere all’ente che l’ha emanata di annullarla. La richiesta può essere fatta in carta semplice, con istanza presentata all’ufficio o inviata con raccomandata a/r o con posta elettronica certificata (Pec). In essa bisognerà indicare, oltre ai dati del richiedente e della multa contestata, i motivi per cui si ritiene che questa sia illegittima.

L’organo accertatore può annullare la contravvenzione in autotutela solo in presenza dei seguenti vizi: errore di persona, notifica della multa al vecchio proprietario dell’auto benché la violazione sia stata commessa dopo il passaggio di proprietà e la trascrizione dell’atto di vendita, errata rilevazione della targa dell’automobile. Il ricorso in autotutela non è quindi possibile per tutti gli altri tipi di contestazione.

Cos’è il ricorso in autotutela e come funziona

La cosiddetta autotutela è un potere riconosciuto dalla legge a ogni pubblica amministrazione in forza del quale questa può annullare, d’ufficio, i propri atti già emessi quando si accorge della presenza di un vizio che ne pregiudica la validità. La P.A., in questo modo, si tutela da una eventuale causa intentatagli dal cittadino, che la vedrebbe certamente sconfitta e costretta a pagare le spese processuali.

Uomo alla scrivania con la testa tra le mani
Cos’è il ricorso in autotutela e come funziona – design.rootiers.it

Un ente pubblico può quindi fare «marcia indietro» e revocare un proprio atto per quanto già emesso ed efficace. Si pensi a una richiesta di pagamento di tasse che, invece, risultano non dovute a seguito di un controllo più accurato o a un permesso di costruire, inizialmente concesso e poi revocato per assenza dei presupposti.

Oltre all’istanza compilata in ogni sua parte e sottoscritta dal richiedente, bisogna allegare: copia di documento di identità del soggetto firmatario, se trasmessa tramite pec o cartaceo e firmata con firma autografa; copia della denuncia di furto e verbale di ritrovamento/riconsegna del veicolo rubato (se disponibile), nel caso di furto del veicolo; copia della certificazione medica, nel caso si attesti che l’infrazione è stata commessa in circostanze di urgenza/emergenza sanitaria.

La richiesta deve essere inviata entro 60 giorni dalla data notifica del verbale, come previsto dal Codice della Strada. Ricorda, il ricorso in autotutela è la tua ultima carta, ma occhio ai limiti.

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