Nuove regole europee per le case italiane per quanto riguarda l’utilizzo delle caldaie a gas: scopriamo cosa cambia a partire dal prossimo anno e quando sarà necessario effettuare un cambio.
La Commissione europea ha introdotto una significativa modifica nella gestione delle caldaie a gas attraverso la revisione del Regolamento 813/2013/Ue sull’Ecodesign. Contrariamente a quanto annunciato nel 2023, non vi sarà un bando totale alla vendita delle caldaie a combustibili fossili a partire dal 2029.

Le nuove norme proposte permettono la vendita di caldaie a condensazione e di quelle tradizionali, segnando un passo verso una transizione più morbida e meno impattante per famiglie, condomìni e il settore dell’edilizia.
Per comprendere l’importanza di questa svolta, è essenziale distinguere tra Ecodesign e la direttiva EPBD. L’Ecodesign regola l’immissione sul mercato di apparecchiature basandosi su requisiti minimi di prestazione energetica, mentre l’EPBD, nota come “Case green”, si concentra sulla decarbonizzazione degli edifici in Europa.
La revisione dell’Ecodesign allenta le restrizioni previste per il 2029, mantenendo aperta la possibilità di vendere caldaie a gas. Al contrario, l’EPBD mira all’eliminazione progressiva delle caldaie a combustibili fossili entro il 2040, promuovendo efficienza, rinnovabili e pompe di calore.
Questa doppia direzione manda un messaggio chiaro ai proprietari di casa: il mercato delle caldaie rimane aperto, ma gli obiettivi climatici restano ambiziosi. Ciò genera incertezze sulla scelta tecnologica più adeguata per la sostituzione dell’impianto, spingendo verso soluzioni elettriche e sistemi ibridi, in funzione delle specificità dell’edificio e delle politiche di supporto nazionali.
Una transizione più graduale: l’Italia tra ritardi e obblighi europei
La decisione di allentare le restrizioni sull’Ecodesign riflette la complessità del contesto politico ed economico attuale, caratterizzato da pressioni industriali e preoccupazioni per l’aumento dei costi energetici. L’approccio dell’Unione Europea sembra quindi orientato verso una transizione più graduale, lasciando ai singoli Stati membri la responsabilità di definire la velocità di questo processo.

Per l’Italia, l’eliminazione del bando previsto per il 2029 evita un potenziale shock per il settore e i consumatori, ma solleva questioni sull’allineamento con gli obiettivi europei. Il paese è già in ritardo su diversi fronti climatici e deve pianificare accuratamente per raggiungere l’eliminazione delle caldaie a combustibili fossili entro il 2040.
Dal 1° gennaio 2025 l’Unione Europea vieta il sostegno con fondi pubblici all’installazione di nuove caldaie a gas. L’Italia ha parzialmente recepito questa direttiva, mantenendo alcuni incentivi che favoriscono l’acquisto di caldaie a gas. Questa discrepanza ha portato la Commissione a richiedere chiarimenti al Governo italiano, sollecitando un pieno allineamento alle regole europee.
Per chi si trova a dover scegliere oggi, è fondamentale valutare le prestazioni energetiche dell’edificio, confrontare i costi totali di possesso e considerare soluzioni ibride o pompe di calore. È inoltre importante verificare le normative locali e le opportunità di finanziamento, oltre a pianificare interventi integrati per evitare tecnologie obsolete.





