CASA DEL FASCIO
Ho scelto di ridisegnare la Casa del Fascio di Giuseppe Terrani, provando a sfruttare i vantaggi del disegno parametrico per un proegtto che sembra non essendo mai finito, ma in fase di trasformazione dal primo schizzo di Terragni fino a oggi.
PROGETTAZIONE COME PROCESSO DI TRASFORMAZIONE
Nella Casa del Fascio il processo di trasformazione è di per sé generativo e, quel che è più importante, le sue tracce sono attive ed evidenti nella forma finale, costruita. Si può notare due processi di trasformazione- additivo o soprattivo. Le condizione di addizione e sottrazione possono essere viste anche dal punto di vista volumetrico, in cui si puo leggere l`edificio una volta come quattro torri angolari e fra loro il vuoto riempito con la gabbia, oppure come un unico volume svuotato al suo interno.
FACCIATA SUD-OVEST
Ho scelto di concentrare su una facciata, visto che tutte assomigliano dal punto di vista delle proporzioni e della simmetria. La facciata sud ovest, che è anche quella principale che da sulla piazza e sta davanti al Duomo. La facciata oscilla tra un pieno e un vuoto: un piano pieno in cui è stata praticata una serie di bucchi o una seria di elementi lineari che sono stati collegati insieme come una griglia per formare, mediante la loro reticolazione, una seria di vuoti. È possibile leggere questa facciata secondo il condizione di addizione oppure di sottrazione. Il pieno e il vuoto si leggono sia come positivi sia come negativi. Oltre a poter leggere la facciata come in parte piena e in parte a gabbia, è anche possibile leggerla come un unico piano che maschera un volume interno. In questa lettura la faccita sembra come una giustapposizione di linee orizzontali e verticali unica nell`architettura moderna d`anteguerra.
Le linee orizzontali e verticali hanno lo stesso spessore, e stanno sullo stesso livello in modo da creare un piano implicito. Tutti questi criteri creano una condizione diversa da quella della maggior parte delle facciate moderne a griglia, in cui dominano le verticali o le orizzontali. Le testimonianze dei primi schizzi ci fornisce indizi su una possibile lettura delle cinque campate a griglia di sinistra come piene nel contesto complessivo della facciata. Questi schizzi suggeriscono che i pieni e i vuoti nella facciata contengono segni che fanno riferimento al suo processo di trasformazione a partire da una qualche configurazione geometrica che si presume precedente.
Guardando i diversi prospetti, si può notare della esistenza di una griglia. Dentro la griglia ho individuato un quadratto che sembra di contenere le informazione base (aperture). Ho fatto una distinzione fra le facciate sud, est e nord e quella ovest. La differenza si esprime nella geometria di apertura delle finestre. Per questo motivo saranno due cubetti diversi inserite nel telaio.
Come primo fase ho costruito il telaio della struttura (composto da pilastri e travi che derivano da un'altra famiglia).
Visto che mi interesano solo i prospetti (nella loro parte centrale, dove si trovano le finestre), ho riempito la parte centrale della pianta e quelli laterali con un solido (dalla lettura della geometria del edificio, si nota come se fossono quattro torri laterali, con un cortile in mezzo e prospetti centrali alternati fra un il pieno e il vuoto.
Nel telaio inseririsco il cubetto modelata in un'altra famiglia, con le posizione vincolate delle finestre, una cosa che mi permette di fare un cambiamento complessivo nella geometria dei prospetti, cambiando solo un parametro.
Nel edificio reale cè un gioco i nel telaio, stabilisco un vincolo che determina questa rientranza.
Si vede come ambiando il parametro, i cubetti rientrano dentro la struttura.
Facciao vedere la famiglia madre che ho creato "scavando" le aperture nel solido con solid edit.