Hai un lavoro non stabile? Puoi comunque ricevere un contributo mensile importante. Ecco come funziona il sostegno economico per chi ha figli a carico.
Molti lavoratori con occupazioni saltuarie pensano di non poter accedere a determinati benefici economici, ma non sempre è così. Esistono misure pensate proprio per chi vive una situazione lavorativa instabile, in grado di garantire un supporto costante nel tempo. Una di queste è destinata alle famiglie con figli, e può rappresentare una risorsa preziosa per alleggerire le spese mensili.

Comprendere i requisiti, sapere come presentare la domanda e calcolare l’importo in base al proprio ISEE è fondamentale per non rinunciare a un aiuto concreto. Anche chi lavora a chiamata o in modo occasionale può farne richiesta, purché rispetti le condizioni previste.
Lavori a intermittenza? Ecco come ottenere fino a 150€ al mese per ogni figlio
L’Assegno Unico rappresenta una risorsa importante per i lavoratori con lavori saltuari, sfatando il mito che sia un beneficio esclusivo per chi possiede un impiego fisso. Questo sostegno è pensato per essere universale, basandosi principalmente sulla situazione economica del nucleo familiare, come attestato dall’ISEE, e non sulla tipologia di contratto lavorativo. Pertanto, anche chi vive di lavori intermittenti o ha lavorato solamente per un breve periodo durante l’anno, ha la possibilità di inoltrare la domanda online all’INPS e, soddisfatti i requisiti, ottenere un importo mensile che può significare fino a 150 euro in più ogni mese.
L’Assegno Unico e Universale è accessibile a tutte le famiglie con figli a carico fino ai 21 anni di età, estendendosi senza limiti in presenza di disabilità. Gli importi sono calcolati in base all’ISEE e alla composizione del nucleo familiare, senza necessità di continuità lavorativa. Ciò significa che anche con contratti intermittenti o periodi di lavoro brevi si può accedere a questa misura. Nonostante non esista una maggiorazione fissa di 150 euro per i lavori saltuari, l’importo mensile per figlio può effettivamente raggiungere o superare tale cifra, a seconda delle condizioni economiche del nucleo.

Il cuore del sistema si basa sull’ISEE e sul numero di figli, con maggiorazioni specifiche per situazioni particolari, come le famiglie numerose. Per i lavoratori saltuari, è fondamentale il reddito complessivo del nucleo familiare e la corretta presentazione dell’ISEE. Anche un lavoro occasionale non esclude il diritto all’Assegno Unico, che può diventare un sostegno significativo. Per accedere ai benefici, è necessario ottenere o rinnovare l’ISEE, presentare la domanda online all’INPS, e tenere aggiornati i dati relativi ai cambiamenti nella composizione del nucleo familiare.
Con un ISEE basso, l’importo per figlio può arrivare fino a circa 201 euro, diminuendo progressivamente con l’aumentare dell’ISEE, fino a stabilizzarsi intorno ai 57,5 euro in assenza di ISEE. Questo significa che molte famiglie, soprattutto quelle con contratti intermittenti o redditi variabili, possono effettivamente ricevere circa 150 euro per figlio ogni mese, un aiuto non trascurabile che può fare la differenza.
L’INPS aggiorna annualmente gli importi e le soglie ISEE. Presentando o rinnovando in tempo la DSU, si evita di cadere negli importi minimi. Il calendario dei pagamenti dell’INPS aiuta a pianificare il bilancio familiare e a monitorare le entrate mensili, garantendo così una gestione finanziaria più serena e prevedibile per le famiglie beneficiarie.





