Non devi pagare in contanti l’amministratore di condominio: corri un rischio davvero enorme

Pagare l’amministratore di condominio è un obbligo per tutti gli inquilini, ma farlo in contanti per comodità potrebbe essere una scelta rischiosa: ecco quali sono le problematiche che possono sorgere anche a livello legale.

Immaginate una scena che accade ogni giorno in migliaia di palazzi italiani: un condomino scende in ufficio dall’amministratore, o lo incontra nell’androne, e gli consegna i contanti per pagare la rata mensile delle spese. Riceve una ricevuta di carta, magari un sorriso e torna a casa tranquillo.

Ma è davvero tutto a posto? Assolutamente no. Dietro quel gesto apparentemente innocuo si nasconde una delle trappole più insidiose per la sicurezza dei vostri soldi e per la trasparenza dei conti del vostro palazzo.

Uomo seduto al tavolo della cucina di casa che tiene in mano un tablet e con l'altra si tiene la fronte
Non devi pagare in contanti l’amministratore di condominio: corri un rischio davvero enorme – design.rootiers.it

Nonostante siano passati più di dieci anni dalla riforma che ha obbligato ogni condominio ad avere un proprio conto corrente, esiste ancora un “buco nero” normativo che mette a rischio i risparmi delle famiglie. La legge, infatti, impone di avere un conto in banca, ma incredibilmente non specifica quanto tempo ha l’amministratore per versarci sopra i soldi liquidi incassati.

Questa “zona grigia” crea un corto circuito spaventoso: i soldi restano in tasca o in cassaforte, l’estratto conto della banca dice una cosa (saldo basso), mentre il registro contabile dell’amministratore ne dice un’altra (saldo alto). In questo disallineamento nascono i sospetti, gli errori e le liti furibonde che intasano i tribunali.

Non stiamo parlando solo di potenziale malafede, ma di un sistema che, accettando il contante senza regole ferree, impedisce ai condòmini di controllare davvero come vengono spesi i loro soldi. In un mondo digitale, continuare a gestire mazzette di banconote nel 2025 non è solo vecchio: è un invito a nozze per il caos amministrativo e per la sparizione, anche accidentale, delle risorse comuni.

È fondamentale capire che la vostra tranquillità dipende dalla tracciabilità immediata di ogni centesimo, un concetto che purtroppo in Italia viene spesso ignorato fino a quando non è troppo tardi.

Cosa si rischia nel pagare l’amministratore condominiale in contanti: la sentenza della Cassazione

I soldi nel cassetto sono un guaio serio. Dovete sapere che la gestione del denaro contante non è solo una questione di disordine, ma può trasformarsi in un vero e proprio incubo giudiziario per chi amministra il palazzo. Su questo punto i giudici hanno deciso di usare il pugno di ferro, stanchi di vedere bilanci incomprensibili.

La Corte di Cassazione, con la sentenza penale numero 20488 del 2024, ha lanciato un avvertimento che fa tremare i polsi: tenere i soldi dei condòmini nel cassetto troppo a lungo, senza versarli immediatamente sul conto corrente condominiale, è gravissimo.

Uomo in abiti eleganti che si tiene la fronte in segno di disperazione mentre legge un documento
Cosa si rischia nel pagare l’amministratore condominiale in contanti: la sentenza della Cassazione – design.rootiers.it

Attenzione, non serve che l’amministratore scappi con la cassa per finire nei guai. I giudici hanno chiarito che la semplice “detenzione prolungata” del denaro, anche se non manca nulla all’appello finale, può configurare una condotta appropriativa.

In parole povere: se i soldi non sono sul conto del condominio, l’amministratore si sta comportando come se fossero suoi, e questo non è permesso. Un rendiconto che a fine anno mostra ancora una voce “cassa contanti” con dei soldi dentro è un campanello d’allarme rosso fuoco. Significa che la trasparenza è compromessa e che l’amministratore si sta esponendo a responsabilità pesantissime.

Il pasticcio dei pagamenti fai-da-te. C’è un’altra abitudine che sta distruggendo la chiarezza dei conti: i condòmini che pagano direttamente i fornitori. Magari pensate di fare bene saldando voi stessi il giardiniere o l’impresa di pulizie per velocizzare le cose, ma state creando un danno enorme alla contabilità. L’articolo 1129 del Codice Civile prevede che tutto debba passare dal conto corrente per un motivo preciso: la prova.

Quando pagate fuori dal circuito bancario condominiale, frammentate le informazioni. Il risultato? L’amministratore non ha il controllo dei flussi, i riparti delle spese diventano incerti e, se un domani quel fornitore dovesse dire di non essere stato pagato, il condominio farebbe una fatica immensa a dimostrare il contrario in tribunale. Pagare “fuori sacco” indebolisce la posizione di tutti e rende impossibile quella verifica incrociata tra banca e bilancio che è l’unica vera garanzia contro gli errori.

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