Scopri come funziona il bonus baby-sitter 2025: requisiti, importi previsti e modalità di domanda INPS in una guida chiara e aggiornata.
Nelle ultime settimane si è acceso il dibattito sulla scadenza della domanda per il bonus baby-sitter 2025. Tra interpretazioni e vecchie scadenze, molte famiglie si chiedono se il termine ultimo sia il 15 novembre o se ci sia tempo fino a fine anno. La misura, prevista dalla Legge di Bilancio 2025, sostiene i costi della cura con entrambi i genitori al lavoro, inclusi i lavoratori autonomi iscritti alla Gestione Separata.

Si parla di un contributo mensile, accreditato come voucher sul Libretto Famiglia INPS, per baby-sitting e servizi integrativi come i nidi famiglia. Ma come funziona davvero, chi rientra nei requisiti, e soprattutto qual è il calendario da tenere d’occhio per non perdere l’agevolazione? Facciamo ordine, partendo dai fatti verificati e dalle procedure operative in corso, fissando i paletti utili per orientarsi.
Bonus baby-sitter: requisiti, importi e termine, il punto ufficiale per il 2025
Secondo le informazioni aggiornate, il bonus baby-sitter 2025 riconosce fino a 200 euro al mese per 12 mesi alle famiglie con figlio di età inferiore a 12 mesi, con ISEE fino a 40.000 euro, e con entrambi i genitori lavoratori, compresi i lavoratori autonomi iscritti alla Gestione Separata. L’agevolazione è erogata tramite Libretto Famiglia INPS, con accredito di voucher da utilizzare direttamente a favore del prestatore. Il chiarimento più atteso riguarda la scadenza: non risulta fissata al 15 novembre per il 2025; il termine per presentare la domanda è il 31 dicembre 2025, purché il bambino sia nato nell’anno di riferimento. La richiesta si inoltra online, seguendo le procedure INPS previste per il Libretto, caricando la documentazione che attesta situazione lavorativa e familiare.
Operativamente, l’accesso al contributo richiede l’attivazione del profilo su INPS con SPID, CIE o CNS, la registrazione al Libretto Famiglia e l’indicazione del prestatore. Il sistema genera e rende spendibili i voucher solo dopo la validazione della domanda. È fondamentale che i dati su ISEE, rapporto di lavoro dei genitori e anagrafica del bambino siano coerenti: eventuali difformità rallentano l’istruttoria. Il tetto di 200 euro mensili non è cumulabile ad libitum con spese diverse: i pagamenti avvengono entro il plafond e si riferiscono a prestazioni effettive di baby-sitting o servizi integrativi erogati nel periodo di riferimento.

Il perimetro dei beneficiari include i dipendenti e i lavoratori autonomi in Gestione Separata, un punto rilevante rispetto a passate versioni straordinarie del beneficio. L’età del minore resta la bussola: la finestra copre il primo anno di vita, e l’accesso è ancorato all’anno in cui il bambino è nato. Qui si innesta l’equivoco sul 15 novembre: si tratta di una scadenza associata ad altre campagne o a precedenti edizioni emergenziali, non alla disciplina 2025. Per l’anno in corso, la scadenza per fare richiesta è fissata al 31 dicembre 2025, consentendo un arco temporale più ampio per completare la procedura sul portale INPS.
Attenzione, però, alla programmazione. Pur con la scadenza al 31 dicembre 2025, i tempi tecnici di autorizzazione e la disponibilità dei voucher sul Libretto Famiglia possono richiedere alcuni giorni lavorativi. Meglio predisporre in anticipo l’ISEE, verificare i requisiti occupazionali di entrambi i genitori e accordarsi con la o il baby-sitter per l’uso corretto del libretto, evitando prestazioni rese prima dell’accredito. Il contributo nasce per alleggerire i costi dei nidi famiglia, del baby-sitting a ore e di attività educative complementari; per il 2025, il termine resta a fine anno, con operatività interamente gestita nell’ecosistema digitale INPS.




