Scopri come la cenere del camino può diventare un alleato insospettabile per risparmiare in casa. Leggi i trucchi semplici ed efficaci per riutilizzarla in modo sostenibile e vantaggioso.
Chi ha la fortuna di accendere un fuoco a legna nei mesi freddi, spesso si trova a smaltire secchi di cenere senza pensarci due volte. Eppure proprio quella polvere grigia, se ben raccolta e conservata, può diventare un alleato insospettabile per la casa e il giardino, con un vantaggio non da poco: è gratuita.

Dalle pulizie eco-compatibili alla cura dell’orto, la cenere di legna torna al centro delle abitudini domestiche, riscoprendo gesti antichi che parlano di economia circolare. L’unica regola d’oro è partire da cenere pulita, ottenuta da legna non trattata, ben spenta e completamente fredda. Le nostre nonne la chiamavano lisciva: una soluzione di acqua e cenere capace di sgrassare pentole, pavimenti e biancheria.
Preparare il detersivo perfetto per pulire tutta casa con la cenere del camino
Prepararla in casa è semplice: si setaccia la cenere fine per eliminare i residui, poi la si mescola con acqua calda (indicativamente 1 parte di cenere per 4-5 di acqua), si lascia riposare e si filtra.

Il liquido che si ottiene è un detergente naturale utile per le pulizie domestiche; dalla parte più densa, una sorta di crema alla cenere, si ricava un ottimo abrasivo delicato per lo sporco ostinato su stoviglie e fornelli. Attenzione però: la lisciva è basica, quindi va usata con guanti e tenuta lontano da superfici delicate o alluminio.
- Acciaio inox e argenteria: brillantezza a costo zero
 
Bastano due o tre cucchiai di cenere setacciata, addizionati a poca acqua fino a ottenere una pasta cremosa, per restituire lucentezza a coperchi e pentole in acciaio inox. Si applica con una spugna morbida, si strofina con movimenti circolari e si risciacqua accuratamente. Con l’argenteria, il principio è lo stesso, ma con ancora più delicatezza: cenere finissima e una goccia di acqua tiepida o di succo di limone per creare un’emulsione leggera, da passare senza graffiare e da rimuovere subito, asciugando con un panno.
- Vetro del camino e superfici incrostate
 
Paradossalmente, proprio la cenere è ideale per pulire il vetro annerito del caminetto. Si inumidisce una carta da cucina, la si intinge nella cenere setacciata e si passa sul vetro; l’azione leggermente abrasiva scioglie le patine di fuliggine. Lo stesso metodo torna utile per piastre e griglie incrostate, ricordando di fare sempre una prova su un angolo nascosto.
- compost, lumache e fertilità del suolo
 
La cenere di legna è ricca di potassio e calcio. A piccole dosi può aiutare a bilanciare un terreno eccessivamente acido e a rinforzare colture esigenti in potassio. Una spolverata leggera alla base degli alberi da frutto, oppure distribuita prima della vangatura in fine inverno, è il modo più semplice per sfruttarla. Prudenza, però: mai eccedere e mai usarla su piante acidofile come azalee, ortensie, rododendri o su parcelle destinate a patate dolci. Ottima anche nel compost, soprattutto se si vogliono “ammorbidire” le bucce di agrumi: si alternano strati sottili di cenere al resto degli scarti, evitando cumuli che potrebbero inibire i microrganismi utili.

Contro le lumache, uno dei rimedi tradizionali più efficaci è un cordone di cenere asciutta disposto attorno alle aiuole: crea una barriera sgradita ai molluschi, senza ricorrere a prodotti chimici e senza rischi per gli animali domestici. Dopo piogge o irrigazioni, la barriera va ripristinata perché la cenere bagnata perde efficacia.
- Altri usi furbi in casa
 
Assorbiodori per angoli difficili: in un contenitore aperto, un bicchiere di cenere setacciata può aiutare a catturare gli odori in spazi come cantine o cassonetti. Non è adatta al frigorifero e va sostituita regolarmente.
Antiscivolo invernale: sui vialetti ghiacciati, la cenere non scioglie il ghiaccio, ma aumenta l’attrito e scurisce la superficie, facilitando lo scioglimento al sole. Una soluzione praticabile quando sabbia o sale scarseggiano.
Macchie di olio su pavimentazioni grezze: sparsa a secco, la cenere aiuta ad assorbire l’olio appena versato su cementi o autobloccanti. Dopo qualche ora si spazza via e, se serve, si ripete.
Per ottenere il meglio, la cenere va setacciata con un colino, così da trattenere carboncini e schegge. Si conserva in secchi di metallo con coperchio, al riparo dall’umidità. Prima di manipolarla, accertarsi che sia completamente fredda; braci nascoste possono rimanere attive per ore. Non utilizzare mai cenere proveniente da legni verniciati, trattati o da bricchetti con additivi: potrebbero rilasciare sostanze indesiderate. Evitare l’uso su alluminio, marmo lucido e superfici sensibili agli abrasivi. In giardino, distribuirla in modo mirato e in piccole quantità, monitorando il pH del suolo dove possibile. Indossare guanti e mascherina leggera quando la si maneggia, per non irritare la pelle o le vie respiratorie.
Con pochi accorgimenti, quella che consideravamo un rifiuto diventa una risorsa concreta: pulisce, profuma, protegge e nutre. E ogni palata risparmiata al bidone si traduce in un risparmio reale sulla spesa di detergenti e prodotti per l’orto, con un gesto semplice e sostenibile.
 




