Voto unanime alla Camera per il nuovo assetto fiscale sugli immobili: prelievo calibrato su valore, utilizzo e legame con il territorio. L’IMU e la Tari saranno ridotte per moltissimi italiani, scopriamo chi beneficerà del taglio.
Un nuovo approccio alla tassazione immobiliare emerge con forza dal recente voto alla Camera dei Deputati. Con 229 voti favorevoli e nessun contrario, si segna un punto di svolta per IMU e Tari, orientando la fiscalità verso un principio di equità e sostenibilità. La riforma proposta mira a valorizzare il valore d’uso degli immobili, il loro peso sociale nei territori e la capacità contributiva dei proprietari, in particolare per quelle proprietà che, pur non essendo abitate stabilmente, contribuiscono alla vitalità dei piccoli centri.
L’unanimità raggiunta riflette un raro momento di convergenza bipartisan, sottolineando l’importanza di un fisco più equo e modulato. La riforma, che ora attende l’approvazione del Senato, propone un prelievo calibrato basato su criteri come il valore catastale e l’effettivo utilizzo dell’immobile, oltre alle sue ricadute sul territorio. Questo approccio non solo riconosce le peculiarità di ogni situazione ma si propone anche di correggere distorsioni, come quelle legate alla Tari per immobili poco utilizzati.
La riforma si rivolge in modo specifico ai cittadini italiani iscritti all’AIRE che possiedono un unico immobile in Italia, in comuni con meno di 5.000 abitanti. Questa misura, pensata per prevenire abusi, introduce un meccanismo a scaglioni basato sulla rendita catastale, che va dall’azzeramento dell’IMU per le rendite fino a 200 euro, a una riduzione progressiva fino all’applicazione del regime ordinario per rendite superiori ai 500 euro.
Inoltre, prevede una riduzione del 50% della Tari per gli immobili interessati, uniformando un trattamento finora variabile a seconda dei comuni.
La normativa attuale estende benefici precedentemente riservati, riconoscendo il contributo delle comunità all’estero al sostegno delle economie locali. Questo cambio di passo mira a rafforzare il legame con le radici italiane, promuovendo il turismo di ritorno e la manutenzione del patrimonio nei piccoli comuni, con un impatto positivo sull’economia locale.
L’attuazione della riforma dipenderà dall’approvazione definitiva del Senato e dal successivo coordinamento tra i ministeri competenti e i comuni. Solo allora i beneficiari potranno effettivamente usufruire degli scaglioni IMU e dello sconto Tari del 50%, con l’aggiornamento dei regolamenti locali e delle procedure di pagamento. Questo processo rappresenta un passo avanti significativo verso un sistema fiscale più giusto e attento alle realtà locali.
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