Le vecchie docce sono inflazionate, ormai la novità è questa: funzionale e bellissima, ti fa pure risparmiare

Le vecchie cabine perdono appeal: la nuova protagonista del bagno è una doccia smart, scenografica e pratica, pensata per unire ambienti, valorizzarli e far risparmiare.

In un mercato dell’arredo bagno saturo di box e soffioni fotocopia, una protagonista inattesa sta ridefinendo spazi e abitudini: la doccia passante. Non è solo un esercizio di stile, ma un dispositivo architettonico capace di trasformare metrature ordinarie in percorsi fluidi, luminosi e sorprendenti. L’idea è semplice: un’area doccia con accesso da due lati, al centro tra locali contigui, che smette di essere fine a sé stessa e diventa cerniera domestica, filtro, scenografia.

sfondo doccia in primo piano donna con espressione sorpresa
Le vecchie docce sono inflazionate, ormai la novità è questa: funzionale e bellissima, ti fa pure risparmiare (design.rootiers.it)

Il risultato? Ambienti più continui e meno sacrificati, addii all’effetto “corridoio” e una nuova percezione del comfort quotidiano. Dalle case compatte ai loft, dagli hotel boutique ai B&B di charme, il format si moltiplica perché mette d’accordo estetica, ergonomia e budget. E se vi state chiedendo quanto sia complicato da progettare, la risposta non è scontata: conta la posizione degli scarichi, il disegno delle lastre in vetro, la scelta di un piatto doccia a filo pavimento che azzera le soglie e porta lo stesso materiale dal living alla zona umida. Ma c’è anche un tema di privacy, di luci e di manutenzione che merita attenzione. Proprio qui entrano in gioco le soluzioni più convincenti.

Doccia passante: cos’è, come realizzarla e perché conviene

La doccia passante è un volume attrezzato che offre accesso da due lati e funziona da divisione funzionale tra ambienti adiacenti, come un bagno e una cabina armadio oppure due bagni gemelli. Il cuore del sistema è un’installazione in vetro trasparente o satinato, con pannelli fissi e, se serve, ante scorrevoli; a pavimento si privilegia un piatto doccia a filo pavimento o un’integrazione drenante senza piatto per massima continuità.

La progettazione richiede verifica degli scarichi, distanze dai sanitari e studio della luce, spesso con controsoffitti e faretti dedicati. Quando il passaggio coinvolge la zona notte, la privacy si garantisce con vetri opachi o serigrafie. Oltre all’impatto estetico da vera soluzione di design, la formula porta ordine, ottimizza i metri e consente un concreto risparmio di materiali e manutenzione.

doccia moderna filo pavimento mansardata
Doccia passante: cos’è, come realizzarla e perché conviene (design.rootiers.it)

La posizione ideale coincide con il punto in cui si vuole “tagliare” un vano lungo: la doccia passante diventa soglia permeabile che elimina l’effetto tunnel. La verifica delle pendenze e la presenza di un sifone centrale o di una canalina lineare sono decisive per evitare ristagni. L’impermeabilizzazione a vasca, con membrane e nastri sugli spigoli, è lo strato invisibile che fa la differenza.

Strutture minimal in alluminio o acciaio, vetro extrachiaro o satinato, ferramenta e trattamenti anticalcare riducono la manutenzione. Dove serve controllo visivo, si alternano campiture trasparenti e opache, bilanciando privacy e profondità. Con ante scorrevoli si guadagna passaggio in pochi metri.

Il piatto doccia a filo pavimento libera da barriere, agevola la pulizia e unifica i materiali: gres a grande formato, resine o pietre tecniche creano continuità e ampliano lo spazio percepito.

Faretti IP65, strip LED incassate e miscelatori termostatici con risparmio idrico integrato (riduttori di flusso e aeratori) abbattono consumi senza penalizzare la portata. Un vetro fumé ammorbidisce la luce.

Una sola doccia che serve due vani significa meno rivestimenti, un’unica colonna di scarico, tempi cantiere ridotti: il risparmio si misura in materiali e ore lavoro, oltre che in metri quadrati recuperati.

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