Prima di affidarti a stufe e termosifoni, scopri quali controlli fondamentali fare in casa con l’arrivo dell’inverno. Evita sprechi e preparati al meglio per una stagione calda e senza sorprese.
Individuare e bloccare gli spifferi di porte e finestre è il primo vero risparmio: ecco come riconoscerli e come metterli KO con rimedi semplici e interventi mirati

Appena le temperature iniziano a scendere, la tentazione è alzare il termostato o tirare fuori le stufette. Ma prima di dare gas al riscaldamento, c’è un controllo che può fare la differenza in bolletta: scovare e fermare gli spifferi. Porte e finestre sono i punti critici attraverso cui l’aria fredda entra e il calore esce, costringendo i termosifoni a lavorare di più per garantire comfort. La buona notizia è che molti di questi passaggi si individuano e si risolvono con strumenti semplici e rimedi fai-da-te, senza necessariamente cambiare infissi.
Come individuare gli spifferi, anche senza strumenti professionali
Test del foglio di carta: riscalda la casa per qualche minuto, poi avvicina un pezzo di carta alle giunzioni di porte e finestre dove percepisci freddo. Se vibra o si muove, lì c’è passaggio d’aria. Panno “sentinella”: appoggia un panno asciutto sotto porta o finestra e lascialo per 10-15 minuti. Se al tatto risulta freddo, sta entrando aria.

Fiamma o fumo: in alternativa al fiammifero (da usare con massima cautela e lontano da tendaggi), prova con un bastoncino d’incenso o una candela protetta: se la fiamma ondeggia o il fumo viene deviato, hai individuato lo spiffero. Check tattile: con le mani leggermente umide, passa lentamente lungo i profili interni; l’umidità aumenta la percezione dell’aria in movimento.
Termometro a infrarossi: evidenzia rapidamente differenze di temperatura sulle superfici. Zone molto più fredde lungo i bordi degli infissi suggeriscono dispersioni. Mini termocamere per smartphone: non servono modelli professionali per vedere le “macchie” fredde: una ripresa termica del perimetro di finestre, cassonetti delle tapparelle e porte può guidare gli interventi più efficaci.
Smoke pen: una penna che rilascia un filo di fumo, utile per controlli puntuali su prese d’aria, griglie e giunzioni.
Guarnizioni usurate: con il tempo si seccano e si schiacciano, perdendo aderenza. Cassonetti delle tapparelle: spesso non coibentati o con fessure sul coperchio. Soglie e davanzali: dislivelli minimi diventano corridoi per l’aria. Cerniere e chiusure: ferramenta disallineata compromette la battuta. Fessure nel telaio o nel muro: crepe, microfori, passaggi dei cavi.
Nastro adesivo: soluzione temporanea ma utile per passare l’inverno. Scegli nastri telati o specifici per isolamento; controllali periodicamente e sostituiscili quando iniziano a staccarsi. Adesivi copri-foro: applicati su piccoli fori o fenditure, bloccano il passaggio d’aria aggiungendo, se vuoi, un tocco decorativo. Bordini isolanti in gommapiuma o EPDM autoadesivi: sono facili da posare sui telai. Misura lo spazio tra anta e telaio per scegliere lo spessore corretto; premi con cura per garantire la tenuta.

Serpentoni di stoffa (paraspifferi): ideali per la base di porte e finestre. Scegli modelli con peso sufficiente o con base antiscivolo per mantenere l’aderenza. Barre sottopporta con spazzola o gomma: si avvitano alla base e creano una battuta continua. Esistono versioni adesive per non forare. Pellicole isolanti termoretraibili per vetri: creano una camera d’aria interna e riducono la dispersione; utili su vetri singoli o vecchi serramenti.
Sostituzione guarnizioni: passa a profili nuovi, preferibilmente in EPDM o silicone, resistenti nel tempo. Pulisci la sede con alcol isopropilico prima di applicarle. Regolazione cerniere e ferramenta: se la finestra chiude male, una regolazione della pressione di chiusura può ripristinare la battuta. Molti infissi moderni hanno registri accessibili; in caso di dubbi, meglio un serramentista.
Coibentazione del cassonetto: pannelli isolanti interni in EPS o poliuretano riducono gli spifferi e migliorano l’isolamento acustico. Sigilla bene i coperchi. Sigillatura con silicone o mastice elastico: per microfessure tra telaio e muratura. Usa prodotti verniciabili se il punto resta a vista.
Tende pesanti e tappeti: rallentano le correnti fredde, specie su porte e portefinestre. Aerazione breve ma efficace: arieggia 5-10 minuti con correnti incrociate; meno dispersione rispetto a lasciare a lungo una finestra a ribalta. Manutenzione stagionale: pulisci binari, controlla guarnizioni e stringi viti all’inizio dell’autunno.
Non ostruire prese d’aria obbligatorie: se in casa hai caldaie, scaldabagni o stufe a gas, quelle griglie sono necessarie per la combustione sicura. Gli spifferi si tamponano altrove. Attenzione alla fiamma libera: evita test con fiammiferi vicino a materiali infiammabili; preferisci incenso o smoke pen in condizioni sicure. Umidità e muffa: eliminando gli spifferi, controlla anche la ventilazione per evitare condensa. Un deumidificatore o una corretta aerazione aiuta a mantenere comfort e salubrità. Prima di accendere stufe e termosifoni, dunque, un’ora di ispezione mirata agli infissi può valere settimane di comfort e risparmi concreti. Individua gli spifferi, sigilla dove serve, e lascia che il calore resti dove deve stare: dentro casa.
 




