Mini pensioni: sotto i 1.000 euro, come aumentare il tuo assegno del 10 %

Mini pensioni sotto i 1.000 euro, a chi conviene e chi può approfittare realmente della possibilità di aumentare l’assegno del 10%.

Per chi riceve una mini pensione sotto i 1.000 euro, l’idea di spingere l’assegno in alto fino al 10% in più stuzzica e fa discutere. Ma il canale dei contributi volontari — spesso indicato come la scorciatoia — va compreso con precisione: non è un pulsante magico, ha un costo non banale e l’effetto in busta non è uguale per tutti. Ecco come funziona davvero, quanto costa nel 2025, in quali casi può convenire e quali alternative gratuite o a costo zero esistono già o sono in arrivo.

Coppia di anziani sorridenti
Mini pensioni: sotto i 1.000 euro, come aumentare il tuo assegno del 10 % – design.rootiers.it

I contributi volontari sono versamenti che l’INPS consente a chi ha smesso o interrotto un’attività lavorativa di effettuare a proprie spese per non “bucare” gli anni contributivi o per incrementare il montante in vista della pensione. Sono utili per raggiungere i requisiti minimi, per alzare la futura pensione se si è ancora lontani dal ritiro, o per non perdere continuità assicurativa durante periodi senza lavoro.

Attenzione: in linea generale, i contributi volontari sono destinati a chi non è ancora pensionato. Chi è già in pensione può aumentare l’assegno solo con il “supplemento” derivante da nuovi contributi da lavoro successivi al pensionamento, non con versamenti volontari puri.

Chi può ottenere l’autorizzazione ad aumentare l’assegno del 10%

Il costo minimo indicativo per un anno di contribuzione volontaria nel 2025 è pari a circa 4.141 euro. La cifra deriva dal minimale settimanale fissato dall’INPS, pari a 79,65 euro, moltiplicato per 52 settimane. L’aliquota applicata varia in base alla storia assicurativa del richiedente, tipicamente fra il 27,87% e il 33%, e può quindi spostare l’importo effettivo dovuto. Il pagamento avviene in un’unica soluzione o a rate con scadenze trimestrali, dopo autorizzazione INPS, rilasciata a chi può vantare almeno 5 anni di contributi in qualsiasi epoca, ha almeno 3 anni di contributi nei 5 anni precedenti la domanda, o ha cessato o sospeso l’attività che generava contribuzione obbligatoria.

Anziano sorridente che usa tablet su divano
Chi può ottenere l’autorizzazione ad aumentare l’assegno del 10% – design.rootiers.it

Non esiste un aumento automatico in percentuale fissa. L’incremento dipende dal sistema di calcolo, età al pensionamento e coefficiente di trasformazione, numero di anni volontari versati e retribuzione di riferimento. Un esempio numerico semplificato aiuta a farsi un’idea. Se versi 4.141 euro in regime contributivo, quell’importo si aggiunge al tuo montante.

A 67 anni, l’assegno annuo si ricava moltiplicando il montante per un coefficiente attuariale. In pratica, 4.141 euro potrebbero tradursi in circa 220–250 euro lordi l’anno, cioè 17–19 euro lordi al mese sulla tredicesima inclusa. Per ottenere un aumento vicino a 100 euro lordi al mese (quel “+10%” su una pensione di 1.000 euro), serve in molti casi accantonare diversi anni di contributi volontari.

Può convenire se ti mancano pochi anni per centrare il requisito contributivo, se sei in sistema contributivo e lontano dal ritiro, o se hai carriere discontinue e vuoi evitare “buchi”. Potrebbe non convenire se percepisci già un trattamento integrato al minimo, se il costo dei versamenti supera il guadagno prospettico in assegno, o se puoi accedere a misure alternative a costo zero che alzano il netto in tasca.

Per chi è sotto i 1.000 euro, esistono strumenti che possono incrementare l’assegno senza versamenti: integrazione al trattamento minimo, maggiorazioni sociali e l’assegno sociale per chi non possiede i requisiti contributivi ma rispetta i limiti di reddito. In prospettiva, l’aumento automatico delle pensioni minime fino a 1.000 euro netti mensili per tredici mensilità a decorrere dal 1° gennaio 2026, senza necessità di versamenti volontari, ridurrebbe drasticamente l’esigenza di ricorrere a versamenti a pagamento.

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