L’efficienza energetica italiana sorprende per risultati e impatto: un quadro che svela l’evoluzione di un Paese sempre più attento al risparmio.
Negli ultimi anni l’Italia ha compiuto passi importanti nel campo del risparmio energetico, spinta da incentivi e politiche che hanno trasformato il modo di consumare e produrre energia. Dai grandi interventi edilizi fino alle scelte quotidiane delle famiglie, l’efficienza è diventata una parola chiave.

Tuttavia, dietro i numeri e le percentuali si nasconde una realtà complessa, fatta di strategie, risultati e sfide ancora aperte. L’attenzione verso la sostenibilità ha portato il Paese a essere osservato da vicino anche a livello internazionale. Oggi l’Italia si trova di fronte a una nuova fase: consolidare i traguardi raggiunti e definire il passo successivo verso un futuro energetico più stabile e consapevole.
Italia, la rivoluzione silenziosa dell’energia: efficienza da record e nuove sfide all’orizzonte
L’Italia si posiziona in prima linea nel campo dell’efficienza energetica, con risultati che emergono come esempi virtuosi a livello internazionale. Il Rapporto annuale ENEA 2025 rivela un risparmio energetico di 4,5 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio (Mtep) all’anno, raggiungendo quasi il 90% dell’obiettivo prefissato dal Piano nazionale integrato energia e clima (PNIEC). Questo volume di energia risparmiata è sufficiente per alimentare più di 4 milioni di abitazioni, con un impulso significativo proveniente dal settore residenziale, grazie al sistema di detrazioni fiscali.
Le detrazioni fiscali giocano un ruolo cruciale, influenzando circa il 55% dei risparmi energetici documentati. Questo evidenzia l’efficacia delle politiche adottate negli ultimi anni, che hanno incentivato famiglie e condomìni a migliorare l’efficienza degli impianti, dell’involucro edilizio e delle tecnologie domestiche. Tuttavia, si osserva una diminuzione dei risparmi annuali attribuibili agli interventi conclusi, un trend che si collega alla progressiva riduzione del Superbonus.

Il Bonus Casa nel 2024 ha supportato 817.168 interventi, con un’attenzione particolare verso le pompe di calore e le caldaie a condensazione. L’Ecobonus si conferma un pilastro fondamentale, con 584.508 interventi e un investimento attivato di 6,29 miliardi di euro. Questi programmi non solo promuovono l’efficienza energetica ma stimolano anche l’economia attraverso investimenti significativi nel settore delle costruzioni e delle ristrutturazioni.
Il Superbonus continua a generare impatti positivi, nonostante la sua fase di conclusione, con un numero crescente di edifici che beneficiano delle asseverazioni. Il Bonus Facciate, sebbene più contenuto, contribuisce comunque al miglioramento dell’efficienza energetica, dimostrando l’importanza di un approccio multilivello alle politiche di incentivazione.
Il Conto Termico raggiunge un picco storico di richieste nel 2024, con un forte interesse verso gli impianti a fonti rinnovabili termiche. Questo strumento si rivela essenziale per promuovere l’efficienza energetica, soprattutto nella Pubblica Amministrazione, sottolineando l’importanza di politiche inclusive che coinvolgano diversi settori della società.
L’aggregazione degli effetti derivanti da Ecobonus, Bonus Casa, Superbonus e Bonus Facciate mostra che il risparmio energetico cumulato nel periodo 2021-2024 rappresenta l’85% dell’obiettivo del PNIEC per il 2024. Questo risultato sottolinea l’efficacia delle politiche implementate, pur evidenziando la necessità di garantire continuità e stabilità agli incentivi.
L’analisi degli Attestati di Prestazione Energetica (APE) mostra un miglioramento nella qualità energetica degli edifici in Italia, con una riduzione delle classi energetiche più basse. Questo progresso, però, richiede ulteriori sforzi per essere consolidato, attraverso interventi mirati sull’involucro edilizio e un rafforzamento delle politiche di detrazione e incentivazione.