Trasforma le sedie in tessuto della tua casa con metodi facili e veloci, dandogli un aspetto rinnovato e curato in pochi passaggi
A forza di lucidare tavoli e coccolare il divano, le grandi dimenticate della casa restano spesso le sedie. Eppure sono loro a sopportare la quotidianità: colazioni frettolose, pranzi di famiglia, call in smart working, compiti dei bambini.

Le sedie in tessuto, comode e versatili, finiscono così esposte a briciole, polvere, schizzi e macchie. La buona notizia è che con una manutenzione costante e qualche accorgimento mirato si possono mantenere fresche, igieniche e visivamente “come nuove” molto più a lungo, senza stress e senza danneggiare i colori. Il tessuto assorbe ciò che cade, trattiene polvere e odori e, se trascurato, si usura in fretta anche visivamente. A differenza del divano, che si pulisce quando “chiama” a gran voce, la sedia accumula sporco più silenziosamente: il risultato sono alone, seduta ingrigita, bordi scoloriti. Una routine leggera ma regolare previene questi effetti, evita interventi aggressivi e allunga la vita del rivestimento.
Manutenzione ordinaria: pochi minuti, grande resa per le sedie in tessuto
La prima regola è non lasciare che lo sporco si stratifichi. Due o tre passaggi a settimana bastano: passare l’aspirapolvere con una bocchetta piccola, insistendo su cuciture, spigoli della seduta e schienale. Spolverare con un panno in microfibra asciutto, che cattura senza sfregare. In alternativa, usare una spazzola a setole morbide: è ottima contro capelli, pelucchi e briciole fini. Questi gesti veloci tengono il tessuto “vivo”, preservano la mano e impediscono che polvere e residui alimentari si compattino nelle fibre.
Quando cibo o bevande finiscono sulla sedia, il tempo conta. Tamponare è meglio che strofinare: lo strofinio spinge in profondità la macchia e rovina la trama. La procedura rapida include rimuovere il solido con una spatola o una carta, senza schiacciare, e tamponare con un panno pulito e assorbente per togliere il grosso del liquido. Per macchie fresche, panno umido con sola acqua tiepida, sempre tamponando. Per macchie già asciutte, usare un detergente delicato diluito in acqua tiepida; provare prima in un punto nascosto.

Non tutte le macchie sono uguali. Alcuni rimedi semplici funzionano bene se mirati: per il grasso (olio, salse) cospargere la zona con bicarbonato o amido di mais, lasciare assorbire 15-20 minuti, aspirare e solo dopo rifinire con una soluzione di sapone neutro ben diluito. Per vino e caffè: trattare con acqua tiepida e sapone neutro in minima quantità, tamponando; ripetere se necessario. Evitare prodotti aggressivi che possono fissare l’alone o scolorire.
Oltre alla routine, serve un lavaggio più profondo periodico per ripristinare igiene e brillantezza del tessuto. Sedie sfoderabili: seguire l’etichetta. In generale, lavaggio in lavatrice a bassa temperatura (30 °C), detersivo delicato, centrifuga ridotta. Asciugare all’aria, lontano dal sole diretto. Niente candeggianti, che ingialliscono e indeboliscono le fibre. Tessuti non sfoderabili: una macchina a vapore portatile è un valido alleato. Vapore moderato, passaggi brevi e movimento costante; mai saturare l’imbottitura. Terminare con un’asciugatura accurata in ambiente ventilato.
L’asciugatura è decisiva quanto il lavaggio. Il tessuto deve asciugare completamente, preferibilmente in una stanza ariosa o all’aperto in ombra. L’esposizione diretta al sole accelera lo scolorimento; l’umidità residua, invece, può generare aloni o cattivi odori.
Coprisedie lavabili sono pratici con bambini o in cucina, proteggono i tessuti chiari e riducono la frequenza dei lavaggi profondi. Spray idrorepellenti per tessuti creano una barriera contro liquidi e sporco leggero; riapplicare periodicamente secondo indicazioni del produttore. La rotazione delle sedie tra cucina e soggiorno limita l’usura localizzata e lo scolorimento irregolare. Attenzione alla luce: evitare che la stessa sedia resti sempre in pieno sole, per non alterare uniformità di colore.
Strofinare energicamente allarga la macchia e rovina la trama. Eccesso d’acqua può penetrare nell’imbottitura e creare odori o deformazioni. Detergenti aggressivi o sbiancanti rischiano di scolorimento e indebolimento delle fibre. Saltare la prova preliminare: testare sempre i prodotti in un punto poco visibile. Trascurare le etichette: ogni tessuto ha limiti e indicazioni specifiche. Prendersi cura delle sedie in tessuto non è un’impresa: bastano metodo, prodotti giusti e costanza. E la prossima volta che si rifà il look al soggiorno, forse non servirà cambiare sedie: pulite bene, sembreranno appena uscite dal negozio.




