Tutti fanno questa brutta figura quando hanno ospiti ma con alcuni semplici accorgimenti puoi organizzare la tua stanza al meglio, creando un ambiente accogliente e ordinato che farà sempre colpo.
Capita ai migliori: la serata è perfetta, il menù curato, la musica al volume giusto, ma dopo il primo brindisi metà degli invitati resta in piedi a vagare per la stanza in cerca di un posto dove posare il piatto. Risultato? Imbarazzo, conversazioni tronche, andirivieni verso il corridoio e un’uscita anticipata di chi non trova comfort.
Evitarlo è possibile: basta pianificare con attenzione lo spazio e, soprattutto, i posti a sedere. Perché la qualità dell’ospitalità si misura anche da quanto è facile sedersi comodamente a chiacchierare, mangiare, ballare un po’ e tornare a sedersi senza fare slalom tra sedie improvvisate.
Misura la stanza, considera i flussi (ingresso, cucina, balcone) e ritaglia zone funzionali: area conversazione, area cibo e bevande, area ballo o gioco, area “osservare la gente” per i più timidi. Ogni zona richiede sedute adeguate e, soprattutto, corridoi liberi: lascia almeno 90 cm di passaggio tra tavoli e sedie, e evita di schiacciare la sala con arredi troppo voluminosi.
Conta gli invitati e prevedi un margine extra del 10-20%. Le presenze last minute sono la norma, non l’eccezione. Se prevedi 12 persone, prepara 14-15 posti fruibili. Non tutti saranno occupati contemporaneamente, ma l’effetto psicologico è potente: l’ospite percepisce abbondanza, non scarsità. Se ceni seduti, punta a un posto a tavola per ciascuno. Se organizzi un buffet, lavora su isole di seduta diffuse: panche, sedie alte vicino al bancone, sgabelli accanto alle mensole, pouf bassi nelle zone conversazione.
Le sedie pieghevoli sono pratiche se di buona qualità: scegli modelli con schienale ergonomico e seduta stabile. Le impilabili sono ideali per chi ha poco spazio di stoccaggio. Alternare sedie con braccioli a sedie senza aiuta chi ha bisogno di sostegno per alzarsi (anziani, ospiti con mobilità ridotta). Integra pouf e panche per aumentare i posti senza appesantire la stanza: i pouf con contenitore, ad esempio, offrono stivaggio e si spostano in un attimo. Per i bambini, prevedi alzasedia o seggioloni, evitando soluzioni “di fortuna” poco sicure.
Non basta moltiplicare sedute, devono essere comode e belle. Aggiungi cuscini su sedie dure, coprisedie coordinati alla palette dell’evento, plaid leggeri d’inverno. Un mix & match studiato (legno, metallo, tessili) crea ritmo visivo, purché la gamma cromatica sia coerente. Se temi l’effetto “sala riunioni”, spezza le file: gruppi da tre o quattro sedute orientate a 90 gradi attorno a un tavolino incoraggiano la conversazione senza isolare.
Valuta il noleggio se hai spazio limitato: molte aziende offrono sedie pieghevoli eleganti e consegna/ritiro in giornata. In alternativa, chiedi in prestito a vicini e amici e apponi etichette sotto la seduta per restituire tutto senza equivoci. Tieni un carrello pieghevole a portata per spostare rapidamente gruppi di sedie quando l’atmosfera cambia dalla cena al ballo.
Evita la tentazione di “spalmarle” tutte lungo le pareti: genera una pista vuota imbarazzante e conversazioni a distanza. Crea semicirconferenze e piccole isole, lascia un paio di sedute vicino all’entrata per chi arriva, e alcuni posti con visuale diretta sul tavolo del buffet. Se c’è un balcone o un patio, sfruttali come valvole di sfogo con sedute resistenti alle intemperie, ma mantieni sempre qualche sedia vicino alle zone interne più “calde”.
Prevedi per tempo spazio per carrozzine o passeggini, mantieni libere le vie di fuga, usa feltrini o tappeti antiscivolo sotto le sedie per evitare rumori e scivolate. Controlla la stabilità: niente sedute traballanti o con viti lente proprio la sera della festa.
Gioca d’anticipo: apparecchia e prova la disposizione il giorno prima, sedendoti in diversi punti per verificare comfort, visuale, distanza dal buffet e qualità della conversazione. Una stanza organizzata bene accoglie e trattiene gli ospiti senza sforzo, trasformando una potenziale brutta figura in un complimento spontaneo: “Che bella serata, non me ne vorrei andare più”.
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