L’industrializzazione della cantieristica navale.
Il settore della nautica da diporto si sta evolvendo da una metodologia di produzione artigianale ad una progressiva industrializzazione attraverso l'utilizzo di software CAD che permettono il riscontro immediato del design oltrechè la definizione dei piani e delle linee d’acqua dello scafo.
Gli strumenti di prototipazione rapida CAD-CAM permettono inoltre di realizzare dei modelli accurati dell’imbarcazione, ancora in fase di progetto e da testare sul mercato, oltre alla possibilità di studio di performance di navigabilità nei centri specializzati (vedi http://www.insean.it/).
Oltre alla fase progettuale lo sviluppo si sta indirizzando verso l’utilizzo di centri di lavoro a Controllo Numerico per la realizzazione degli stampi dello scafo nell’ambito della produzione dove l’artigianato e la tecnica dei maestri d’ascia hanno dettato le regole fin ai giorni nostri.
Il cantiere navale si evolve ma gradualmente . Se da un lato occorre ricordare che si tratta solitamente di realizzazioni di imbarcazioni esclusive e fortemente personalizzabili, quindi non indirizzate al largo consumo , dall’altro è importante conoscere le nuove tecnologie e le richieste stesse del mercato che impongono forti innovazioni di contenuto tecnologico.
Solo attraverso sperimentazioni e verifiche su modelli reali o attraverso simulazioni informatiche è possibile verificare la navigabilità, la tenuta degli elementi come gli oblò (sempre più considerati come degli affacci visivi sul mare) e le murate parzialmente apribili, delle strutture e delle performance del sistema propulsivo e nello specifico delle eliche (che siano di superficie o entro-fuori bordo).
Ciò che a noi interessa, ma così anche al mercato, è l’aspetto del design che assume il più delle volte un ruolo predominante sul progetto.
La modellazione CAD, attraverso software come Rhinoceros, permette di plasmare lo scafo e la tuga in modo completo e possibile alla successiva prototipazione in scala .
Le immagini che seguono n.1,2,3,4 riguardano la realizzazione dello stampo del ponte di coperta di uno yacht delle dimensioni di circa 20 m .
Il cantiere in questione è localizzato in un’area industriale della provincia di Napoli , il metodo di realizzazione è tradizionale .
Viene realizzata una struttura in legno chiamata in gergo “manichino” su cui viene realizzato lo stampo con il metodo di laminazione della vetroresina .
Allo stampo, che potrà essere reimpiegato, seguirà la realizzazione di una stampata cioè del ponte di coperta finito.
Le seguenti immagini n.5,6,7,8 riguardano invece la produzione di stampi ed in particolare dello scafo di imbarcazioni più modeste circa 13 m.
Il cantiere, localizzato nella provincia di Latina, è innovativo e adotta il sistema a centro di lavoro a Controllo Numerico (vedi documentazione allegata sul sito http://www.marine-files.com/index.php ) con fresa a 5 assi per la realizzazione della base per la laminazione dello stampo.
Il materiale per la realizzazione della base è il polistirolo in blocchi .
Gli elementi numerati e fresati opportunamente vengono poi assemblati su una struttura in acciaio a ricomporre in negativo lo scafo.
La laminazione dello stampo avviene con i blocchi assemblati .
In questo modo si riescono a produrre velocemente e con precisione più tipologie di stampi con una forte riduzione dei costi di manodopera.
Per il momento non aggiungo altro anche perché l’argomento è troppo vasto per essere discusso in un solo post.
Vi saluto e vi auguro un buon proseguimento del corso .
arch. Alessio Antonietti - yacht designer
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