Emittenti

I media attuali sono inadeguati alla forte richiesta di interattività che viene dalla società complessa, non più stratificata in modo ordinato ma orientata a modelli gassosi turbolenti ed in adattamento continuo agli ambienti di riferimento. La rete Internet per questo è divenuta man mano il loro rifugio sotto forma di web-radio web-tv - senza contare i quotidiani online, ibridi multimediali con funzioni interattive, attenti agli aggregatori di informazione e alle modalità di lettura, e di fruizione in genere. Il passo decisivo è maturo, quello dell Emittenza Telematica, della rete che si fa media capovolgendo nel contempo l'asse utente/giornalista a favore del primo termine, andando decisamente verso il peer to peer e la community degli utenti. Così il sistema trasferisce le funzioni di controllo dei processi dal giornalista d'informazione (ruolo datato eterodiretto) ai redattori di nuova medialità con funzioni più prossime alla gestione di risorse umane (e non solo) e di ascolto diretto tramite callweb con specifiche delle chat estese. 

Con il multicanale, oltre Internet, utilizzandone i protocolli, e con il mobile computing, la rete matura è cosa fatta, non resta che organizzare ora le persone e le risorse. 

L'economia e la cultura digitale sono pronte a fare la rivoluzione sociale del sempre connessi, procedendo ad un vera riterritorializzazione, quando cadono le analisi affrettate di scomparsa nel virtuale, robotizzazione, cybercultura. E' la società in tutte le espressioni ed estensioni che mette in rete digitale le sue relazioni, e quindi persone con persone, cose con cose, persone con cose e cose con persone.

Le tensioni che irrisolte si accumulavano nel secolo scorso trovano chiarezza e applicazione curiosamente umanista in un contesto ultracarico di tecnologie con il digitale. Le tecniche e i loro correlati oggetivi infatti magnificano gli individui come persone in una più fine e continua negoziazione del sociale con il culturale, il politico, l'economico.

La razionalizzazione dei mercati

Una signora scrive una lettera al giornale quotidiano della città in cui opera. Ha un banco al mercato di quartiere, da anni vende i prodotti della sua piccola azienda agricola. Racconta di come, dopo il trasferimento nella nuova sede, gli sia passata la voglia di lavorare: ambiente razionale che ha interrotto tutta la comunicazione del vecchio mercato confuso ed i rapporti con i colleghi vicini, con i clienti, con i passanti si sono drammaticamente abbassati. Mi ricorda subito Barthes ed il suo "parlare all'orecchio del saggio, ma in pieno mercato", il suk, i caffè all'aperto, la piazza, lo struscio al corso.

«Vivo in una società di emittenti (e anch’io lo sono): ogni persona che incontro o che mi scrive, mi manda un libro, un testo, un bilancio, un annuario, una protesta, un invito a uno spettacolo, a una mostra ecc. Il godimento di scrivere, di produrre, preme da tutte le parti; ma dal momento che il circuito è commerciale, la produzione libera rimane inghiottita, sconvolta e come smarrita; nella maggior parte dei casi, i testi, gli spettacoli vanno dove non vengono richiesti; incontrano, per loro disgrazia, delle “relazioni”, non degli amici, e ancor meno dei partner; il che fa sì che questa specie di eiaculazione collettiva della scrittura, nella quale si potrebbe vedere la scena utopica d’una società libera (in cui il godimento circolerebbe senza passare attraverso il denaro), degenera oggi in apocalisse».

Roland Barthes.

 

La Console nel web oltre il web

«L’obiettivo delle nostre appliance è che siano intelligenti non solo nelle funzioni ma nelle procedure», dice Char Wan Hong, presidente della Digital Appliance di Samsung.

«Dire smart appliance significa non avere solo le funzioni abituali ma aggiungere valore per i consumatori. Sono autogestite, connesse, controllate in maniera remota, e possono fare diagnosi su se stesse. Immaginando un futuro dove tutti gli elettrodomestici siano intelligenti». http://www.repubblica.it/supplementi/af/2011/10/24/multimedia/030samsung.html

CATEGORIE: