Nei precedenti post avevo provato a capire quale fosse il grado di approssimazione tra uno scenario reale e la sua rappresentazione digitale prodotta dal motore di rendering di Revit. Resami conto di aver scelto un’immagine da riprodurre con troppe variabili, difficili da controllare, ho provato ad effettuare la stessa analisi applicata ad un ambiente più semplice illuminato da una sola fonte di illuminazione artificiale. Ho scelto l’ingresso di un’abitazione, non illuminato da sole naturale, dove ho collocato una lampada da terra.
La modellazione della famiglia lampada ha prodotto questo risultato:
Successivamente ho definito la sorgente dell’illuminazione. A questo punto mi si aprivano due strade: usare un solido fotometrico o creare la lampadina direttamente in Revit. Purtroppo non sempre i solidi fotometrici sono facilmente reperibili in rete o almeno quelli disponibili non erano adattabili alla mia sorgente di luce. Pertanto, avendo comunque i parametri della lampadina usata nella lampada, ho cercato di definirla direttamente in Revit. I parametri, reperiti sulla superfice della lampadina, riguardano i watt (150W) i volt (230V) e la tipologia dell’attacco (informazione poco utile). Attraverso una comparazione con le lampadine prodotte dall’azienda Philips mi sono ricavata i parametri dei lumen/w, del flusso luminoso e della temperatura di colore. Ho quindi definito la geometria dell’emissione e i relativi coni di diffusione della luce:
Ultimo step, prima delle prove di renderizzazione, è stata la modellazione dell’ambiente, quindi dell’ingresso. Definito il mio ambiente è stato necessario definirne le finiture, quindi il colore e il materiale della porta così come del soffitto e del pavimento. Alcuni materiali di finitura sono disponibili direttamente nelle librerie del programma. Per il materiale della porta (una vernice rossa) ho dovuto creare un nuovo materiale partendo comunque dal materiale vernice di default, copiandolo e modificandone la caratteristica del colore. Vi ho inserito la famiglia lampada e la sorgente d’illuminazione, le ho collocate nella giusta posizione e mi sono scelta la posizione della camera.
Per quanto riguarda le opzioni da impostare prima di effettuare il render, ho cercato di modificare i dati partendo da una base elevata e personalizzandone i valori, in particolare quello riguardante i rimbalzi della luce. Il risultato è questo:
Noto, dalle ombre sul soffitto, che il cono di emissione scelto per la sorgente di illuminazione è sbagliato; la camera è troppo buia e la luce dovrebbe essere più bianca. Inoltre le ombre sono troppo nette, devo trovare il valore da cambiare affinché la luce sia più diffusa.
Ho provato ad inserire due solidi fotometrici, tratti dal catalogo della philips, che meglio approssimano la luce inserita nella lampada come wattaggio e voltaggio, ma non come angolo di emissione:
Commenti
Bravissima
Cara Barbara,
davvero ottima intenzione, evidente dal titolo!
Se ho capito bene, hai anche collocato tu la lampada nell'ambiente da simulare!
Il primo problema, l'apertura, necessità di qualche dettaglio in piu sulla sorgente luminosa
reale: che lampadina c'è? Ad occhio infatti la sorgente conica non va bene, ha una apertura
già definita e stretta, che non permette quindi al "cappello" di direzionarla - vedi in merito
il bel post di Matteo Persanti sul portico, si è scontrato con lo stesso tema.
Che lampadina c'è nella vera lampada? Simula meglio la sorgente
Per i rimbalzi, secondo problema capitato anche ad altri, mi rifaccio a un intervento
che dovranno fare Vincenzo o Francesca. Puoi però intanto seguire i consigli che hanno
dato ad altri colleghi. Se anzi, citi anche gli altri post, questo è positivamente valutato da noi!
Ad ogni modo, devi controllare i materiali usati (non hai mostrato come li hai personalizzati
quindi non possiamo aiutarti!) e le impostazioni del rendering (non si vedono!) Puoi fare anche
degli screenshot parziali, in questo senso.
ottimo comunque il dialogo in linea, avanti così!
a presto,
S.C.