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modellare forme complesse_camera obscura 4.0

Abbiamo illustrato nel precedente post come tramite lo script con Rhino riusciamo ad ottenere numerose variazioni senza intervenire manualmente così come abbiamo invece dovuto fare in Revit.

Appurato ciò, consapevoli dei limiti del modello che abbiamo generato in Revit abbiamo comunque deciso di accettare il livello di approssimazione raggiunto e continuare nella modellazione dei pezzi rimanenti per poi studiarne giunzioni e montaggio.

Post di Marco Campani e Federica Causarano

Il passo successivo sarà quello di creare i due pezzi top e bottom a cui i pannelli verranno inchiodati.

Questi elementi, come si vede dalle foto della Camera originale, hanno sezioni molto complesse in quanto ciascun tratto segue l’inclinazione del corrispettivo pannello. 

 

Si tratta in verità di una complessità apparente, in quanto avendo già studiato la disposizione dei pannelli, abbiamo ottenuto le sezioni come risultato di una semplice sottrazione di solidi.

Siamo partiti dalla base: abbiamo modellato un “anello” quadrato e lo abbiamo importato all’interno del progetto. Posto l’elemento come base della nostra camera abbiamo editato i gruppi di aste che avevamo già creato e grazie al comando cut abbiamo appurato che potevamo sagomare il pezzo di base per sottrazione delle singole aste. 

 

Dato che le nostre aste dovrebbero essere inchiodate alla base e non incastrate in essa, abbiamo modificato lo spessore delle aste affinché i tagli generati non fossero delle asole all’interno del pezzo base.

Per farlo abbiamo aggiornato la famiglia “Asta” inserendo il tipo “Asta da sottrarre” di spessore tale da ottenere la sagomatura della base desiderata. 

Ancora una volta siamo dovuti intervenire manualmente per spostare le ultime tre aste che essendo specchiate rispetto alle altre (per aggirare l’ostacolo dei valori negativi) aumentavano lo spessore in verso opposto. 

Una volta ottenuta la giusta configurazione abbiamo operato la sottrazione tra i solidi ed ottenuto la sagomatura della base. 

La sottrazione interviene sul pezzo inserito nel progetto e non sulla famiglia originale, perciò le sezioni sono strettamente correlate alle aste che le hanno generate, cancellandole la base riassume la configurazione originaria.

Non riuscendo a svincolare il pezzo dalle aste risulta difficoltoso lavorarci. L’unico modo per vedere la base sagomata libera dalle aste è quello di nascondere nella vista, ma questo compromesso ci sembra un po’ forzato. 

 

L’esigenza di lavorare sul pezzo base sagomato nasce da un’osservazione in vista della produzione.

Nell’ottica di un’effettiva realizzazione è ovvio che la base non potrebbe essere realizzata come un unico pezzo sia per motivi dimensionali che in termini di economia di materiale e trasporto in cantiere.

Infatti anche per la camera di Trondheim il quadrato di base è ottenuto come assemblaggio dei quattro lati.

 

 

Abbiamo cercato delle soluzioni.

Un primo tentativo è stato quello di sostituire il solido di taglio creando una famiglia identica all’asta da sottrarre già impiegata ma costituita questa volta da una void form anziché da un solido pieno. Il tentativo è fallito perché il comando cut non ci permette di selezionare le void form.

Ipotizzando che potesse trattarsi di un limite imposto nel file di progetto abbiamo allora cercato di sagomare la base direttamente all’interno di una famiglia.

Creata una famiglia nidificata vi abbiamo inserito le famiglie figliedella base e dell’asta, dispondendo poi le aste come nel file di progetto. Anche qui il comando cut non ha funzionato, né con la famiglia di aste piene né con la famiglia di aste void forms. 

 

Abbiamo quindi capito che cut opera l’intersezione di solidi solo all’interno della stessa famiglia, se infatti inseriamo un solido generico all’interno della famiglia Asta l’operazione di sottrazione riesce senza errori.

 

Continueremo a lavorare sul tema cercando soluzioni alternative oppure tentando di capire se possiamo ricavare i dati per il disegno della base anche senza dover eliminare le aste.

In tal modo potremmo lavorare singolarmente sui quattro lati della base inserendo la famiglia originaria non come anello ma come singolo parallelepipedo cui sottrarre i volumi delle aste.

 

Presto nuovi aggiornamenti!

Marco e Federica