Pascoletti Cesare
Povoletto (Udine) 1898 dic 01 - Roma 1986
ingegnere, 1924 - 1981
Cesare Pascoletti, nato a Povoletto in provincia di Udine il 1 dicembre 1898, si laurea in ingegneria civile il 15 aprile 1924; nello stesso anno è assunto negli uffici delle Tramvie del Friuli.
Risale a questi anni la prima opera da lui progettata, Villa Della Giovanna a Buia, una villa-castello per una famiglia borghese nascente, piena di riferimenti ad un neogotico rivisitato; coeva, ma con caratteri molto diversi, con più attenzione per i particolari, è la villa realizzata a Udine, per lo zio Sigismondo grande punto di riferimento e consigliere nel percorso formativo di Pascoletti; si tratta comunque di due opere che risentono dell'ambiente scolastico di provenienza.
Nel 1927 la decisione di recarsi a Roma, con la precisa intenzione di entrare nello studio di Marcello Piacentini.
Inizia così una collaborazione che lo vede coautore dei progetti per la piazza della Vittoria a Brescia, nel 1928-1935, e per via Roma a Torino nel 1934-1938; diventerà alla fine degli anni trenta il «capostudio» dell'atelier romano.
Si cimenta in numerosi concorsi nazionali, dai Palazzi postali di Roma, in cui riceve una menzione onorevole, al Concorso per il Palazzo Littorio, nel 1934, al concorso per la Pretura al Nomentano, dove risulta vincitore in collaborazione con Ortensi, al concorso per il ponte d'Africa (ora Testaccio), nel 1940, e a tanti altri.
In questo periodo realizza, in collaborazione con Aschieri, Bernardini e Peressutti, il Palazzo della Mostra della Romanità, terminato nel dopoguerra; per la Fiat la sede di viale Manzoni nel 1943, gli Alberghi di Massa su via Cristoforo Colombo e piazza dei Navigatori, e partecipa al concorso per il Palazzo della Civiltà Italiana e per l'Arco monumentale simbolo dell'Esposizione Universale.
Nel dopoguerra svolge attività in proprio, l'esperienza e le conoscenze acquisite nello studio di Piacentini sono un trampolino per intraprendere una professione ad alto livello.
Pascoletti diventa l'architetto di una committenza prestigiosa, quella delle banche.
L'amicizia con Arturo Osio, direttore della Banca Nazionale del Lavoro, per il quale aveva costruito nel 1936 la Villa Osio sull'Ardeatina, gli garantirà la realizzazione di tutte le più importanti sedi e filiali della BNL in Italia, e a queste si aggiungono ulteriori sedi bancarie per istituti diversi, come la Banca Provinciale Lombarda, le Casse di Risparmio, la Banca Tiburtina .
Collabora attivamente anche con la Società Generale Immobiliare, per cui realizza gli edifici e la sistemazione di piazza della Balduina e precedentemente uno degli intensivi più belli dell'architettura degli anni '30, quello di viale Eritrea.
Tra gli edifici da lui realizzati meritevole di nota è la Villa Costanzi, in viale di Villa Grazioli, costruita nel 1954 per il noto costruttore di chiara impronta wrightiana, con balconi che aggettano quasi a voler abbracciare la natura, avvolgendo rami ed alberi che diventano così parte integrante della costruzione.
E' con lo stesso spirito che realizza negli stessi anni il villino Albanella, residenza e studio dell'architetto, con audaci aggetti su Villa Albani.
Nell'edilizia terziaria di notevole interesse è l'edificio della Monte Amiata realizzato su viale Regina Margherita, ma è la Palazzina Astaldi su via Po, equilibrata e composta, ben inserita nel contesto precedentemente occupato dalla villa Mayer di cui recupera un muro laterale, la punta di diamante nell'edilizia per uffici di sua produzione.
Pur non partecipando al vivace dibattito architettonico del dopoguerra e trovando le sue architetture poco spazio nelle riviste specializzate, restano di Cesare Pascoletti molte architetture costruite, spesso in posizioni strategiche all'interno dei centri urbani, e sono queste ad aver contribuito a creare il volto delle città italiane, a modellarne la fisionomia, a testimoniarne l'opera.
Tra le altre opere si ricorda il cimitero di guerra americano di Nettuno.