In questo secondo step, attraverso il programma che stiamo sperimentando, analizziamo la quantità di radiazione solare ricevuta dagli edifici della zona urbana presa in esame (vedi planimetria nel post precedente), in relazione a morfologia ed esposizione. Abbiamo scelto di considerare i comportamenti per l’arco di tempo di una stagione, in modo da studiare le differenze e i cambiamenti più evidenti tra un periodo dell’anno ed un altro. Nella vista in basso a sinistra osserviamo una volumetria generale fotografata in ESTATE, mentre in basso a destra una fotografata in INVERNO.
Nelle immagini successive prendiamo in esame il COMPORTAMENTO INVERNALE.
Nella prima osserviamo che, rispetto alla quantità di energia termica che colpisce le facciate degli edifici, il lato est degli edifici in prima fila nel basso dell’immagine –edifici esposti sul lato est della Via Ostiense e che sul lato est, a loro volta, hanno un vuoto che corrisponde ai binari ferroviari- è quello che gode in inverno di un soleggiamento migliore. Ciò non vale per gli edifici sul lato ovest della Via Ostiense, che, a loro volta, sul lato est sono schermati dalla vegetazione (platani). Tuttavia, naturalmente, il programma non tiene conto del “comportamento” invernale degli alberi, che, come spiegato nel post precedente, una volta spogli, in inverno, incrementano il passaggio dei raggi solari sulle facce dell’edificio. Le coperture, piane, sono i punti in cui l’irraggiamento è più consistente. A nord, l’irraggiamento risulta assente, ma la maggior parte degli edificati si sviluppa esponendo i lati maggiori a est, ed ovest, riducendo l’area del fabbricato esposta a nord.
Nella seconda immagine si riporta una vista presa da sud-ovest. E’ possibile riscontrare, per le facciate esposte a ovest, un irraggiamento meno consistente rispetto alle facciate esposte ad est, e ciò è dovuto alla leggera inclinazione dell’asse viario dell’Ostiense, cioè al fatto che le facciate non sono esattamente esposte ad ovest ma a nord-ovest.
Rispetto all’esposizione a sud, si nota, nell’immagine sotto, un adeguato distanziamento degli edificati più moderni (a sinistra dell’immagine) rispetto ai fabbricati meno recenti. Questi ultimi infatti ostacolano un consistente irraggiamento soprattutto nelle parti inferiori delle facciate nord degli edifici adiacenti - come nel caso evidente dell’edificio a nord della corte da noi presa in analisi.
Le due immagini seguenti si focalizzano sull’edificio a corte, a destra visto da nord-est e a sinistra visto da sud-ovest. È evidente che i lati più esposti alla radiazione solare sono la copertura ed il lato sud-ovest. Come progettisti quindi questi lati risultano interessanti perché devono essere in qualche modo trattati: o semplicemente schermando la radiazione oppure schermando e insieme trasformando quell’energia in modo da convertirla in energia utile per l’edificio stesso.
Le immagini seguenti rappresentano invece il COMPORTAMENTO ESTIVO: nella prima guardando da sud-est, nella seconda da sud-ovest.
Nel dettaglio osserviamo due viste (a destra da sud-ovest e a sinistra da nord-est) della corte analizzata. È evidente come il maggior apporto di calore avviene in copertura a causa della ‘posizione alta’ del sole: questo ambito dell’edificio sarà da considerare e da trattare dal progettista che si dovrà preoccupare di schermarlo e di limitarne l’eccessivo irraggiamento.
Nell’immagine sopra notiamo inoltre l’irraggiamento nullo delle facciate nord: ne consegue un determinato tipo di degrado, che, a causa dei recenti lavori di restauro realizzati sull’edificio a corte in esame, è verificabile solo attraverso poche tracce riscontrabili nelle costruzioni adiacenti:
Si noti, nell’immagine sopra, la differenza tra i marciapiedi degli edifici più moderni, a schiera, esposti a ovest (prima foto in alto a sinistra) e quelli esposti a nord-est, sui quali sono presenti muschi (seconda foto a sinistra). Per quanto riguarda invece la facciata nord (terza foto a sinistra) dell’edificio posto, appunto, a nord della corte analizzata, è stato documentato il distacco di intonaco e risalita capillare dell’umidità , causato anche dal nullo irraggiamento nella parte inferiore.
Chiara Scasciafratte, Giorgio Sokoll