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3a esercitazione - Terni, Lab. Prof. Vidotto - M. Rosati, E. Veloccia

 

L'area di studio  si trova nell'immediata periferia di Terni, e individua complessivamente 2 aree ben distinte: l'area A di una superficie complessiva di circa 15.000 mq. e un'area B, tagliata da una strada prevista dal Prg, di una superficie di circa 7000 mq.

L'area viene localizzata in un sistema territoriale semiurbano , caratterizzato da una parte da terreni agricoli e dall'altra da edilizia residenziale, quale il complesso del Matteotti degli '30 del 900 ad Ovest, un sistema di torri e di linee  ad Est, e case unifamiliari localizzate in più aree.

 

Il progetto prevede edifici con un'altezza massima di 3 piani, e un massimo di 160 abitazioni.

VARIANTE 1

Come prima ipotesi si è voluto localizzare gli edifici seguendo i due orientamenti principali: Il primo, fronte di apertura diretta, da una parte, verso la piazza che và a definirsi proprio con la disposizione degli edifici, come continuazione dell'ultimo edificio del Villaggio Matteotti, e dall'altra fronte di apertura indiretta verso ciò che c'è oltre (un giardinetto pubblico, una scuola, un campetto di calcio, altre case più piccole) grazie alla creazione di un varco principale, visto come punto di arrivo di un percorso lineare che inizia dalla strada per arrivare nella piazza e poi magari continuare proprio verso ciò che in fasi successive si tenterà di integrare nel progetto. Il secondo, indicato dalla forma proprio dei lotti B1 e B2, stretti e lunghi, che consentono meno libertà di localizzazione degli edifici, al contrario dell'area A.

INVERNO - 21 dicembre

E' evidente dalle immagini come gli edifici non soffrano di un ombreggiamento indiretto tra loro: l'ampiezza del lotto A permette infatti di disporre gli edifici ad opportune distanze e di giocare nella creazione dello spazio aperto che si definisce proprio con la loro localizzazione; allo stesso tempo nei lotti B1 e B2 la loro forma allungata e la presenza di una strada centrale che li divide stabiliscono direttamente delle distanze da rispettare, particolarmente vincolanti nella disposizione degli edifici.

Le facciate che godono della migliore esposizione ai raggi solari sono quelle orientate verso Sud-Ovest, che specialmente in estate, senza opportuni sistemi di ombreggiamento potrebbero essere molto svantaggiate; la progettazione ottimale di un sistema di ballatoi potrebbe assicurare la schermatura solare e l'ombreggiamento opportuno agli ambienti del soggiorno nel periodo estivo. Gli appartamenti previsti  dovrebbero essere orientati secondo la linea nord/est - sud/ovest, e con le finestrature ridotte sul lato nord, in modo tale da impedire la perdita di calore durante il periodo estivo.

ESTATE - 21 giugno

A livello di spazi aperti l'apporto di ombreggiamento dato dagli edifici è poco adeguato, questo specialmente in estate dove nelle ore più calde il sole arriva in modo diretto sulle aree pubbliche fino al tramonto; questo porta a dover fare due considerazioni: 1 L'orientamento degli edifici sarebbe da rivedere in modo tale che il comfort  degli interni sia adeguato allo stesso tempo con quello degli esterni. 2 E' necessaria un'opportuna progettazione dello spazio pubblico: la specifica definizione di zone gioco, zone pavimentate, percorsi, disposizione delle alberature e di aree verdi consentirà in tale modo di ottenere una configurazione di spazio maggiormente vivibile, funzionale e identitario (lo spazio è di chi lo ama).

VARIANTE 2                                                                                                                                                                                                                                                                                     Nella seconda ipotesi progettuale si è voluto differenziare il tipo di intervento dell'area A rispetto all'area B, questo in stretta relazione con il contesto in cui l'area si sviluppa e gli obiettivi che ci siamo proposti. Nell'area A si è deciso di intervenire localizzando degli edifici in linea: si è creato un fronte come proseguimento dell'edificio del Matteotti, che da una parte tende ad essere un elemento di chiusura e di introversione del progetto intorno ad una piazza, la cui definizione saranno proprio gli edifici in linea, ma dall'altra tende a dialogare con il contesto (l'area dei servizi al di là della strada) attraverso un '' varco '' o ulteriori possibili aperture che si andranno ad individuare nelle scale successive. Gli altri edifici in linea si sono invece disposti in modo alternato con l'obiettivo di creare una piazza più articolata e meno monotona.

Nell'area B si è pensato invece di intervenire a scala più piccola, pensando di riproporre un sistema di case a '' villaggio'', probabilmente con dei giardini o orti privati di pertinenza, che creino tra loro delle corti o delle piccole piazze, e un sistema di percorsi che facciano dialogare sia le due aree che quest'ultime con la strada, elemento di unione delle due, tutto in stretta relazione al contesto agricolo dell'intorno.

INVERNO - 21 dicembre

Lo studio dell'ombreggiamento evidenzia come nell'arco dell'intera giornata le facciate esposte a nord-est prendano luce solo nelle prime ore del mattino restando in ombra per l'intero arco della giornata. E' da notare che la disposizione degli edifici con differenti orientamenti và a privilegiare quelli che sviluppano il lato lungo sull'asse nord-ovest/sud-est, garantendo in questo modo il massimo soleggiamento. I differenti orientamenti oltretutto porteranno a pensare scelte architettoniche differenti per la migliore disposizione dei blocchi servizi e dei corpi scala, oltre la disposizione interna degli appartamenti.

A livello di spazi esterni si può notare come nell'area A la piazza risulta soleggiata fino a tardi mattinata per poi essere quasi totalmente ombreggiata già dal primo pomeriggio; probabilmente la stessa disposizione degli edifici andrebbe rivista.  Mentre nell'area B sia durante la mattina che durante il pomeriggio c'è un'alternanza di spazi in ombra e spazi soleggiati. Questo porterebbe ad optare a soluzioni di arredo e scelte di localizzazione di elementi verdi molto differenziate.

ESTATE - 21 GIUGNO

In estate il sole, più alto rispetto alla stagione invernale,  fa si che sino a mezzogiorno le facciate NO-SE prendano la luce diretta del sole, per poi illuminare le facciate a NE-NO sino al tardo tramonto e richiederanno un efficiente sistema di ombreggiamento e opportuna scelta di materiali isolanti. Il sole più alto fa sì che le ombre siano meno profonde  nelle ore più calde, tanto che gli stessi edifici in linea vicini non si facciano ombra a vicenda, (cosa che accade anche nel villaggio dove gli edifici sono più distanti tra loro), e gli stessi spazi aperti richiedono una progettazione adeguata per sopperire all'insufficiente contributo che gli stessi edifici possono dare nell'ombreggiamento di 'parti' della piazza o parti delle corti nel villaggio, specialmente nelle ore principali della giornata.

 

 

 

VARANTE 3

La terza ipotesi è il proseguimento dei ragionamenti fatti precedentemente: da una parte si è voluto mantenere la continuità con l'edilizia residenziale attigua, ma dall'altra si è intervenuto per far si che la tipologia stessa consenta un dialogo diretto con il terreno agricolo circostanti e gli spazi di pertinenza che si andranno a creare ; l'area di studio infatti si trova al centro di due tessuti molto differenti tra loro, uno ad alta densità, il centro,  e l'altro a bassa densità, strettamente legata alla cultura agricola del luogo e al paesaggio delle colline circostanti, connotati che andrebbero valorizzati e non persi.

Gli edifici sono disposti in modo tale da definire nel lotto A il disegno di una piazza molto articolata e resa ancora più interessante dalla presenza di corti più piccole con le quali essa va a dialogare; nel lotto B è la strada che diventa interessante: mantiene la sua linearità per poi allargarsi in alcuni punti fino a penetrare negli spazi aperti più introversi, quali le corti, aree aperte di mediazione (in esse spazio artificiale e spazio naturale convivono) tra lo spazio artificiale della strada e lo spazio totalmente naturale in prossimità dei campi. Lo spazio pubblico della piazza  e della strada si trasforma così in spazio semi pubblico o semi privato nelle corti, per poi ulteriormente divenire spazio privato di pertinenza per gli appartamenti al  piano terra in stretta relazione con le aree attigue all'area di studio.

INVERNO - 21 dicembre

ESTATE - 21 giugno

 La disposizione articolata degli edifici non causa problemi di ombreggiamento indiretto tra l'uno e l'altro sebbene sia più vicini tra loro; come per le altre due varianti sarà opportuno localizzare sulla facciata più fredda dell'edificio, quella Nord, gli ambienti che non necessitano di molta luce, e che funzioneranno da cuscinetto termico per i locali della zona giorno, isolandoli dal freddo invernale. L' Est sarà l'orientamento ottimale per la zona notte in quanto investita dai primi raggi solari; gli ambienti a sud saranno gli ambienti più vissuti nelle ore della giornata e quelli maggiormente investiti dall'irraggiamento solare: questo porterà ad adottare soluzioni di ombreggiamento opportune per il periodo più caldo, come lo studio di un sistema di ballatoi che integri l'ombreggiamento già proposto nell'altra variante. La disposizione degli edifici non solo articola gli spazi aperti ma consente un gioco di luci e ombre più opportuno rispetto alle altre proposte, che và ad 'aiutare' maggiormente la progettazione dello spazio esterno in un sistema articolato di 'micro aree' (le corti, la piazza, gli spazi tra un edificio e l'altro) vivibili e fruibili in modo differente nelle varie ore della giornata e nelle diverse stagioni.

La buona esposizione dei terreni favorisce la formazione di orti, di spazi pertinenziali privati oltre che agli spazi pubblici;  un sistema residenziale di questo tipo coicide con un buon soleggiamento dei terreni; vista la connotazione sociale e storica è auspicabile non allontanarsi molto da questa concezione del costruire e questo concetto dell'abitare basato su un rapporto diretto con la terra, con spazio vivibili e fruibili  a disposizione dell'abitante.

 

 

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