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Particolare facciate-analisi di bucature (via Belluzzo)

L’idea del nostro progetto è quello di creare dei corpi edilizi somiglianti a dei sassi, quindi per quanto riguarda il sistema di bucature avevamo pensato di  fare delle finestre arretrate rispetto alla facciata per dare l’idea di irregolarità e scavature della superficie del sasso.

Abbiamo preso come esempi  i progetti Badel Block di studio (figura 1) e Manhattan Beach Blvd Mixed-use (figura 2) di Blanchard Fuentes Design.

(figura 1)

(figura 2)

 

Ora proviamo a studiare l’irraggiamento su una delle bucature della facciata esposta a sud nel periodo invernale ed estivo.

Abbiamo creato due modelli di bucature:

Nel modello  1 la finestra è arretrata di 50 cm rispetto alla facciata

   -periodo estivo (da giugno a settembre, dalle 10:00 alle 16:00)

 

    -periodo invernale (da dicembre a marzo, dalle 10:00 alle 16:00)

 

Possiamo notare che in estate questa soluzione è efficiente perché  la finestra è molto ombreggiata, così che nelle ore più calde della giornata non arrivi troppa luce diretta.

Mentre, in inverno abbiamo un discreto irraggiamento, che risulta essere vantaggioso, perché viene sfruttata la luce e il calore naturale del sole.

 

Nel modello  2 la finestra è arretrata di 30 cm rispetto alla facciata (finestra in basso a sinistra)

   -periodo estivo (da giugno a settembre, dalle 10:00 alle 16:00)

 

-periodo invernale (da dicembre a marzo, dalle 10:00 alle 16:00)

 

Nel secondo modello quindi notiamo che sia in inverno che in estate l’irraggiamento è leggermente maggiore, a nostro avviso questa seconda soluzione è migliore perché in estate, che è la stagione critica, si ha lo stesso una schermatura dal sole, ma meno ombra e quindi entra più luce all’interno della stanza. Questa seconda soluzione è stata ulteriormente modificata perchè in estate non funzionava molto bene, quindi si è pensato di lasciare il muro arretrato di 30 cm e di arretrare anche la finestra di 30 cm e possiamo notare come adesso la finestra sia totalmente ombreggiata in estate (foto 1), abbiamo anche provato a modellare il muro intorno alla finestra per renderlo simile alle finestre che abbiamo preso come esempio (figura 2), la finestra rimane lo stesso ombreggiata, mentre i lati inclinati intorno alla finestra ricevono più sole (foto 2).

-foto 1

-foto 2

Inoltre abbiamo iniziato a fare uno studio per inclinare i tetti degli edifici

la porzione di tetto maggiore deve essere inclinata verso nord-est perchè le parti inclinate a sud ed ovest continuano a ricevere tanto sole.

Successivamente faremo anche le curve di livello del lotto.

 

 

 

 

 

 

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Commenti

bella dialettica forma-ombreggiamento.
Però serve più zoom! E maggiore dettaglio di analisi!

Una delle due "imbotti" infatti non ha grande effetto
in estate, va migliorata! (ad esempio) - 

Forza al lavoro!

S.C.

 

Molto interessante il riferimento al secondo progetto. Se riuscite a studiare bene il percorso del sole durante l'anno penso che si adatti bene al vostro progetto. Questo anche per caratteristiche formali. Infatti se non erro dalle revisioni di progettazione è emersa la caratteristica che i vostri edifici debbano sembrare come sei sassi poggiati sul terreno. Essendo la superficie di un sasso irregolare questo tipo di schermatura solare vi aiuta sicuramente dando irregolarità alla facciata, contribuendo così all'obbiettivo formale di progetto.

Ecco un esempio che rimanda al vostro lavoro anche se invece di una geometria dura qui si è optato per una più dolce seguendo appunto le curve del paesaggio. Trovo di conseguenza molto azzeccata la vostro geometria "dura" nel nostro contesto perchè la città è un paesaggio artificiale e quindi più spigoloso di quello naturale. Spero possa esservi stato utile. Ciò che è interessante è il rapporto con il contesto, quindi non voglio entrare nel progetto della pianta e della distribuzione. Vi posto lo stesso tutto l'articolo:

 

 

Pebble houses, abitazioni come sassi nel paesaggio

Nel cuore della natura incontaminata della Sardegna, in un'area collinare immersa nel verde ed affacciata sul mare color smeraldo, Franzina + Partners Architettura contestualizza un concept originale: le Pebble Houses, unità abitative ispirate alla forma smussata dei massi di granito disseminati naturalmente nel paesaggio.

L'idea progettuale nasce dalla volontà di realizzare un edificio che si integri con il contesto naturale. A sottolineare il legame tra architettura e paesaggio è la forma delle abitazioni: dimensioni contenute, con altezza massima di 7 metri, un profilo irregolare e asimmetrico ed una forma che sottolinea la sensazione di trovarsi davanti ad un elemento naturale. Una forma decontestualizzata, quella del sasso, e presa in prestito dalla natura ma che non si scontra con il carattere artificiale, esplicitamente dichiarato nella scelta dei materiali tecnologici (vetro e acciaio) e nella strategia energetica, tesa a creare abitazioni ad alta efficienza ed eco-compatibili.

Orientamento e disposizione sono pensati per evitare l'introspezione reciproca delle due abitazioni nel rispetto della privacy di entrambe. Un accorgimento che non limita la vista del mare. Le Pebble Houses, perfettamente uguali fra loro, si sviluppano su due livelli per un totale di 209 mq di superficie coperta. Al piano terra trovano collocazione la cucina, la zona living l'area armadi, mentre al primo piano sono collocate le camere. 

Le grandi vetrate del prospetto principale danno aria e luce alle tre camere del piano primo dalle quali, grazie al degradare della collina, si può godere dello splendido panorama circostante. Mentre due fori praticati nel guscio in copertura, contribuiscono a dare luce e aria agli ambienti interni (vano scale e servici igienici). L'ampia terrazza (55 mq) si protende in direzione del mare, fungendo anche da portico per il piano terra.

Il concept nasce inoltre dalla volontà di creare due unità ad alta efficienza energetica, con una maggiore eco-compatibilità rispetto ad una costruzione tradizionale (emissioni in CO2 pari a zero, conformemente al protocollo di Kyoto). Il riscaldamento dell'edificio, anche invernale, è affidato ad un impianto radiante a pavimento. Tutto il sistema è gestito dalla domotica, che rileva in tempo reale il bilancio energetico e, mediante la regolazione dell'apertura delle bocchette di aerazione e della velocità dell'aria all'interno dei condotti, garantisce condizioni climatiche omogenee e stabili in tutto l'edificio.