l nostro intervento si pone come un muro posto ad argine di un contesto circostante di scarso valore architettonico ed urbanistico.
L’idea progettuale è definita a livello insediativo con la creazione di un edificio a corte aperta sul lato sud, dove l’ala così esposta risulta particolarmente gravata sotto il profilo energetico durante la stagione estiva.
Studio dell’irraggiamento solare
Per quanto esponto in premessa, il nostro studio si è concentrato sulla facciata sud della stecca principale, cercando di ottimizzare il bilancio energetico con le esigenze formali del prospetto.
Sono state, così, prese in considerazione quattro ipotesi:
1. Facciata continua con aperture a filo prospetto;
2. Stessa facciata del tipo precedente, ma con frangi sole posto a bordo copertura;
3. Facciata con logge;
4. Copertura con cavedi.
I risultati ottenuti, considerando un periodo di esposizione compreso tra le ore 10 e le ore 19 del mese di giugno, dimostrano che:
- Nel primo caso, si ha il massimo del surriscaldamento pari a 133,8 kwh/m2 (esluse zone d’angolo che fruiscono dell’ombreggiamento delle ali di edificio contigue);
- Nel secondo caso, l’effetto del brise-soleil abbatte il valore precedentemente trovato, rendendo la parete quasi completamente schermata;
- Nel terzo e quarto caso, si ottengono valori intermedi, pressochè equivalenti, a cui corrispondono però risultati diversi di prospetto;
Scelte e riferimenti progettuali
La nostra scelta finale è stata quella di assumere il modello dell’ipotesi tre poiché meglio media tra esigenze formali ed esigenze energetiche.
L’adozione di loggie e bucature, oltre a movimentare il prospetto, risultano efficaci per limitare l’iiraggiamento solare diretto.
La facciata, così, può essere trattata più liberamente nel rispetto di un bilancio energetico accettabile.
Un riferimento in questo senso, è rappresentato dal “ Urban Center Roma XI - Comparto A” realizzato a Roma in Viale Giustiniano Imperatore, dove al contributo delle logge si aggiunge quello dei frangisole scorrevoli a tutta altezza, capaci in più di rendere l’immaggine prospettica sempre mutevole.