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Confronto tra alberi

L’albero da noi scelto per la consegna precedente era lo Spino di Giuda, un albero molto frequente a Roma e presente anche nei viali vicini alla nostra area di progetto.

Per l'esercitazione di analisi delle bucature, tra le varie ipotesi, avevamo pensato di porre sul profilo stradale una serie di alberi, verificando poi con l'irraggiamento, l'ombra che avrebbero prodotto. Abbiamo così dedotto che la soluzione non era tra le migliori, in quanto lasciava la parte alta dell'edificio totalmente esposta ai raggio solari nei mesi estivi.

Quindi, per questa consegna abbiamo prima di tutto analizzato gli alberi inseriti dagli altri studenti cercando principalmente di considerare la loro forma, analizzando poi il tipo di ombra da essi creata.

Per questo motivo abbiamo scelto degli alberi dalle proporzioni molto differenti dal nostro valutando quali di essi avrebbe creato un’ombra più favorevole per il nostro tipo di progetto, avendo già in precedenza fatto l’analisi delle bucatura in facciata.

Così abbiamo scelto di analizzare questi alberi:

Pino comune (Pinus Pinea)

Il pino comune (Pinus Pinea) anche conosciuto come “pino ad ombrello” è un albero tipico dell’area mediterranea, qui forma vasti boschi litoranei (pinete) e diventa di fatto  un’essenza caratteristica della macchia mediterranea. In viene considerato da molti l’albero simbolo del nostro paese. Si tratta di un albero sempreverde caratterizzato da foglie aghiformi di circa 10-15 centimetri di lunghezza. Può raggiungere fino ai 25 metri di altezza, sebbene quella più comune si attesti attorno ai 12-20 metri ed è contraddistinto da una chioma "espansa" riconosciuta come "ad ombrello", caratteristica che lo denomina. Si tratta di una specie non mutevole nell'arco delle stagioni, e che offre quindi le stesse prestazioni; di cui quella fondamentale è sicuramente l'ombreggiamento nelle stagioni più calde.

Ombreggiamento del modello in una giornata tipo estiva ore 9.00-18.00

Ombreggiamento del modello in una giornata tipo invernale ore 9.00-18.00

Dall'analisi dell'ombra prodotta si denota chiaramente una differenza di comportamento tra le diverse stagioni; questo tipo di studio diventa ancora più significativo se si pensa che il pino è un albero sempreverde: non variando le prestazioni prodotte la lunghezza dell'ombra generata diventa infatti un fattore di primaria importanza nel collocamento del modello in un contesto urbano.

·         In estate l'ombra prodotta è molto corta: l'incidenza dei raggi solari infatti fa si che la zona ombreggiata sia molto vicina all'albero stesso, lasciando pensare che collocando il modello in un contesto urbano questo non diventi influente nell'ombreggiamento di una facciata vicina (che a seconda dell'esposizione dovrà quindi essere protetta in altro modo), ma che piuttosto generi delle zone fresche dove sostare nelle ore più calde.

·         In inverno l'ombra prodotta è molto lunga: questo tipo di condizione fa ipotizzare un contatto con una facciata vicina producendo in condizioni reali, anche a seconda dell'altezza dell'albero e dell'edificio, una zona d'ombra sulla facciata stessa che impedirebbe di fatto un soleggiamento ed un conseguente irraggiamento che risulterebbe invece utile.

 

Albicocco (Prunus Armeniaca)

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L'albicocco (prunus armeniaca) è un albero da frutto appartenente alla famiglia delle Rosaceae. Albero di modeste dimensioni, se lasciato crescere liberamente può raggiungere anche il 5-7 m; tuttavia in un ambiente cittadino spesso non supera i 3m di altezza. L'albicocco è una specie caducifoglia che entra in riposo vegetativo durante l'inverno.

Ombreggiamento del modello in una giornata tipo estiva ore 9.00-18.00

Ombreggiamento del modello in una giornata tipo invernale ore 9.00-18.00

Come si può anche notare dalle immagini, vediamo come l’ombra fatta da questo tipo di alberatura sia molto simile sia nella stagione estiva che in quella invernale. Essendo un albero molto basso, anche la sua ombra non inciderà in modo significativo sull’edificio vicino cui viene posto.

 

Olmo campestre

L’Olmo campestre (Ulmus minor) appartiene alla famiglia delle Ulmaceae. Deve l’aggettivo “minor” al confronto con l’Olmo montano, in particolare rispetto alle dimensioni delle loro foglie. E’ un albero che può arrivare a 30-40 m di altezza, con tronco del diametro di 1,5-2 m di conseguenza. In casi eccezionali arriva a 3 m di diametro e 45 di altezza. E’ una pianta longeva e vigorosa che arriva anche a 500 anni di età, caratterizzata da un accrescimento molto rapido soprattutto in fase giovanile ma non solo. La chioma è fitta e ampia. Il fusto è dritto o appena sinuoso. I rami principali sono ascendenti, slanciati, i rametti terminali diventano penduli con l’età. E’ una specie molto resistente e frugale, sopporta siccità, freddo intenso, inquinamento atmosferico. Predilige i suoli calcarei, argillosi e profondi, ma può vivere anche su suoli più poveri anche se nelle situazioni limite tenderà a assumere forma arbustiva.

Ombreggiamento del modello in una giornata tipo estiva ore 9.00-18.00

Ombreggiamento del modello in una giornata tipo invernale ore 9.00-18.00

Le ombre generate in estate non sono molto invadenti essendo il sole molto alto in estate, ma data la portata della chioma di questo albero, sicuramente crea delle ombre che incidono molto sulla facciata.

Le ombre che riscontriamo in inverno sono sicuramente più ingombranti rispetto a quelle che abbiamo constatato in estate.  Eventualmente si può pensare di inserire quest'albero  in un contesto abitativo valutando bene le giuste distanze e tenendo conto di fatti proprio delle sue dimensioni importanti.

 

Biancospino

Il biancospino comune appartiene alla famiglia delle Rosacee, al genere Crataegus ed alla specie monogyna. È un arbusto, o un albero di ridotte dimensioni, alto al massimo 6-7 m, caratterizzato da un rapido sviluppo, da una longevità notevole, infatti può sopravvivere per 500 anni, e da una chioma piuttosto compatta. Generalmente assume un portamento arbustivo, con numerosi fusti che si dipartono dalla base della pianta, ognuno dei quali ha una corteccia grigia-marrone con delle screpolature verticali arancioni.

Il biancospino preferisce i climi temperati, però si adatta anche a quelli caldi e freddi in quanto sopporta le alte temperature estive e gli inverni rigidi. Le esposizioni migliori sono gli ambienti completamente soleggiati, però vegeta bene anche nelle aree parzialmente ombreggiate. 

Ombreggiamento del modello in una giornata tipo estiva ore 9.00-18.00

Ombreggiamento del modello in una giornata tipo invernale ore 9.00-18.00

Le ombre che riscontriamo in estate sono poco preoccupanti se si pensa di inserirlo in un contesto abitativo, anche volendo avere distanze tra loro molto ravvicinate. Ovviamente rispetto all'olmo, l'ombra che genera il biancospino è più contenuta grazie alla sua altezza più bassa e all'ampiezza della chioma minore.

L'ombreggiamento che abbiamo in inverno è più importante rispetto a quello estivo. Certamente non hanno la stessa predominanza di quelle generate dall'olmo. Inserendolo in un contesto in cui ci siano abitazioni a più piani,ovviamente l'entità delle ombre che genera non crea particolare preoccupazione nell'irraggiamento stesso della casa. 

 

CONSIDERAZIONI FINALI

Dalle analisi fatte è emerso che per quanto concerne l’irraggiamento, l'olmo è preferibile rispetto alle altre soluzioni per il suo inserimento davanti la facciata. Questo perchè l'affaccio principale della casa risulta eccessivamente soleggiata. Problema principale di questo tipo di alberatura, risulta essere, a nostro avviso, la grandezza della chioma, sia perché si tratta di un albero dalla chioma molto ampia, sia perché questa risulta essere molto fitta, oscurando forse l’eccessivamente le abitazioni.

Anche il Pino è un tipo di albero adatto alla nostra situazione, in quanto si tratta di un albero molto alto, la cui chioma riuscirebbe ad oscurare parte della facciata.

Il Biancospino e l’Albicocco invece creerebbero le stesse problematiche riscontrate con lo Spino di Giuda, l’albero da me scelto per le esercitazioni precedenti.

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