Avendo già analizzato nel mio caso tre alberi da me realizzati (Olmo campestre-Biancospino-Abete) ho voluto inserire nel progetto tre diverse tipologie di albero per studiarne le ombre che comportano nelle diverse stagioni dell'anno e in più fasi della giornata. Precedentemente nella esercitazione di realizzazione degli alberi, avevo studiato l'olmo e il biancospino nel contesto abitativo dove abito io,in quanto è più spazioso e quindi più idoneo per alberi di grandi dimensioni come l'olmo. Infatti ho ottenuto risultati soddisfacenti con l'inserimento nel lotto di progetto dell'abete, poichè caratterizzato da dimensioni più contenute per la sua forma della chioma ma più importanti per la sua altezza. Con queste considerazioni effettuate procediamo ora all'inserimento del lotto di progetto di tre alberi: l'arancio, l'abero di Giuda ed il Pino domestico.
L'arancio è sicuramente di dimensioni più contenute rispetto all'olmo e infatti ha una altezza massima di 12 metri.E' certamente più piccolo anche rispetto all'abero di Giuda ed il Pino domestico e vedremo infatti come si relaziona all'interno del lotto con l'edificio di progetto.
Ho provveduto ad inserirli all'interno della corte che si genera nel lotto in maniera casuale, tre alberi più esterni verso l'affaccio di Via Tuscolana e tre invece più interni, creando cosi due gruppi distinti.
ESTATE: ORE 10-13-17
Alle ore 10 alcuni degli alberi di arancio sono in ombra a causa dell'ombreggiamento che genera su di loro il braccio est dell'edificio che infatti copre gran parte della corte. Quelli esposti esternamente su Via Tuscolana sono più colpiti dalle radiazioni e generano una leggera ombra che colpisce le quote più basse dell'edificio. Alle ore 13 invece tutto l'edificio, nonchè anche la corte intera, è completamente illuminato e colpito dalle radiazioni. Le ombre che generano gli alberi di arancio occupano solamente la parte sottostante la loro chioma non interferendo assolutamente con il costruito. Alle 17 tutta la corte dell'edificio è in ombra e di conseguenza anche gli alberi di arancio ad eccezione di quelli più esposti su Via Tuscolana che sono colpiti dalle radiazioni e di fatti generano un' ombra lunga, non di grande importanza, che colpisce le quote basse del braccio posto ad est.
INVERNO: ORE 10-13-16
Alle ore 10 tutta la corte è completamente in ombra e con essa di conseguenza anche gli alberi di arancio posti più internamente. Quelli invece più esterni su Via Tuscolana sono leggermente irradiati,creando un'ombra infatti che colpisce parte dell'edificio corrispondente al braccio ovest. Alle ore 13 invece la situazione migliora molto, gran parte della piazza interna è irradiata però di conseguenza abbiamo gli alberi che generano ombre che interessano di più l'edificio. Alle ore 16 tutto il fabbricato, la corte e di coseguenza le alberature, sono in completo ombreggiamento in quanto il sole è basso e colpisce solo le quote più alte.
L'albero di Giuda differisce poco dalle dimensioni dell'albero di arancio. Ha una chioma però più affusolata verso l'alto. Rimane sempre un'albero di altezza ridotta che non comporta grandi problematiche di ombreggiamento all'interno di lotti caratterizzati da edifici di molti piani.
Ho provveduto ad inserirlo in maniera diversa rispetto all'albero di arancio. Infatti anzichè occupare un punto localizzato della corte e dell'esterno dell'edificio, ora li ho disposti in maniera trasversale lungo la piazza, in fila uno dietro l'altro e nella parte più esterna li ho posizionati sempre in maniera lineare, accostati al braccio dell'edificio.
ESTATE: ORE 10-13-17
Alle 10 una parte degli alberi di Giuda sono illuminati e colpiti dalle radiazioni anche se in sostanza generano delle ombre di poca importanza nelle quote più basse come nel caso dell'albero di arancio e alcune ombre invece le procurano nella corte stessa. Alle 13 essendo il sole nel punto più alto della giornata fa sì che ci siano delle ombre proiettate sotto la chioma degli alberi, non creando interferenze con il costruito circostante. Alle 17 la corte è pienamente ombreggiata e con essa tutti gli alberi posti internamente ad eccezione di quello più esterno verso l'affaccio di Via Tuscolana che genera un'ombra lunga che in parte interessa il braccio est dell'edificio.
INVERNO: ORE 10-13-16
Alle 10 tutti gli alberi, come anche la corte stessa, sono in ombra ad eccezione dell'albero invece posto esternamente verso l'affaccio di Via Tuscolana. Quest'ultimo infatti è l'unico colpito dalle radiazioni e di coseguenza genera un'ombra di grandi dimensioni su parte dell'edificio. Alle 13 la piazza urbana interna è abbastanza illuminata. Gli alberi, essendo disposti trasversalmente rispetto alla corte, fanno sì che le ombre si distribuiscano sugli alberi stessi non interferendo il costruito circostante. Gli alberi invece posti più esternamente rispetto alla corte generano delle ombre che interessano ancora parte dell'edificio. Alle 16 la situazione non differisce da quella incontrata con gli alberi di arancio in quanto tutto l'edificio e la corte sono in ombra.
Il pino marittimo si differenzia molto da tutti gli alberi finora analizzati, in quanto ha un fusto più snello ma molto alto e la chioma si concentra sulla cima dell'albero. Per questo motivo ho scelto un'albero diverso da tutti i precedenti per capire il comportamento che si crea tra quest'ultimo e l'edificio.
Essendo un albero di dimensioni elevate (soprattutto per la sua altezza), ne sono stati inseriti solamente due: uno posto all'interno della corte e l'altro esternamente verso però l'edificio ad angolo di Via Assisi.
ESTATE: ORE 10-13-16
Alle ore 10 la corte è ombreggiata completamente rispetto a quando avevamo i due precedenti alberi e possiamo infatti riscontrare il primo svantaggio dall'inserimento del Pino. Le chiome sono colpite dalle radiazioni a testimonianza del fatto che questi alberi sono cosi alti da non soffrire particolarmente dell'ombreggiamento del costruito circostante. Il pino più esterno verso l'edificio all'angolo di Via Assisi, non interferisce assolutamente con il costruito lasciando totalmente illuminata la parte a ovest del volume che precedentemente con gli altri due alberi era invece ombreggiata seppure in minima parte. E' pur vero che quest'ultimo è posto ad una distanza sufficiente per appunto determinare la sua individualità. Alle 13 il pino più interno crea un'ombra importante che colpisce la parte centrale dell'edificio mentre quello più esterno non interferisce con il costruito circostante. Alle 17 tutta la corte è ombreggiata e parte delle chiome dei due pini sono ancora colpite dalle radiazioni. Il pino più esterno genera un'ombra di grande entità che interessa metà di una facciata dell'edificio ad angolo.
INVERNO: ORE 10-13-16
Nella prima mattinata, la corte è totalmente ombreggiata e entrambi i pini generano delle ombre importanti sull'edificio. Alle ore 13 la situazione per la corte e per l'edificio sarebbe migliore ma con la presenza dei due pini continua ad essere ombreggiata sia la piazza urbana, sia parte del costruito. Alle 16 invece non vi è alcuna relazione tra la vegetazione e l'edificio in quanto il sole non illumina più il lotto, ad eccezione dei punti posti più in alto.
OSSERVAZIONI FINALI
Dalle tre analisi, possiamo sicuramente escludere la presenza del pino all'interno del lotto di progetto. Ques'ultimo per le sue grandi altezze purtroppo porta a situazioni di ombreggiamento che interessano grandi porzioni delle facciate dell'edificio penalizzando notevolmente gli alloggi che vi corrispondono. Gli altri due alberi analizzati invece, hanno dimensioni più contenute e spesso interessano solamente parte della corte interna oppure piccole porzioni delle facciate. Possiamo ragionare però sulla loro disposizione più conveniente: probabilmente l'inserimento degli alberi di Giuda posti in maniera trasversale nella corte è quella più soddisfacente in quanto non sono concentrati in un punto ben preciso ma sono allineati in modo da non interagire sempre direttamente con l'edificio, ad eccezione di quelli magari più vicini al costruito.