Abbiamo cominciato da un’analisi generale dell’ombreggiamento tra gli edifici dell’area di progetto, prendendo come esempio la più svantaggiosa delle situazioni: il solstizio d’estate.
Il progetto consta in 3 file di edifici di differente altezza e forma. Il primo, nel margine sud-ovest dell'area di progetto, è caratterizzato da due livelli. Subito dietro, abbiamo collocato due edifici più alti che contano 4 piani, dagli studi effettuati sul soleggiamento (che saranno riportati qui sotto) non abbiamo riscontrato nessuna condizione che incida in maniera negativa sull'ombreggiamento interattivo tra i due volumi. Appurata pertanto l'ottimale distanza individuata tra questi primi edifici si è proceduto rapportando tale distanza con quella relativa al posizionamento dell'ultimo volume, quello più ad est. Anche questo edificio conta 4 piani ma si è optato per una differente conformazione strutturale che consentisse di ottenere delle importanti zone d'ombra in facciata.
Non avendo ancora riflettuto a dovere sulle bucature di progetto abbiamo deciso di analizzare il sistema di facciata costituito dalle rientranze e gli aggetti che configurano i balconi.
sopra : ombreggiamento ore 10.00 sopra : ombreggiamento ore 12.00
sotto : ombreggiamento ore 14.00 sotto : ombreggiamento ore 16.00
Notiamo che le ore di maggiore incidenza solare e quindi quelle più problematiche si concentrano nel pomeriggio. Compatibilmente a questo, procediamo con l’analisi della radiazione solare e cerchiamo di porre rimedio schermando le superfici più soggette a surriscaldamento. Data la differenza volumetrica che c'è tra tutti i fabbricati che stiamo progettando poniamo come linea base di intervento quella della differenziazione delle schermature a seconda del tipo di edificio, mantenendo come filo conduttore unicamente il materiale di cui queste sono costituite : il legno.
Studio ombreggiamento e radiazione solare ore 12.00
Studio ombreggiamento e radiazione solare h 14.00
Studio ombreggiamento e radiazione solare h 16.00
Per l'edificio a pettine abbiamo previsto un intervento con pannelli frangisole verticali scorrevoli lungo la facciata principale e fissi sul lato sud.
Per l'edificio di due piani abbiamo pensato ad un frangisole delle dimensioni dell'intera bucatura, con un'interruzione mediana in modo tale da potergli attribuire anche una funzione pratica di ringhiera e allo stesso tempo di consentire un'apertura visiva complta sull'adiacente campagna ternana.
Per quanto riguarda invece gli edifici rimanenti la soluzione migliore ci è sembrata l'inserimento di frangisole orizzontali che proseguendo con uno snodo divenissero verticali.
Guardando le immagini, soprattutto quelle a destra abbiamo ottenuto la conferma che i sistemi di schermatura scelti si sono rivelati ottimali ed adeguati alle molteplici esigenze affrontate. Ora non ci resta che verificare la loro efficacia anche nel periodo invernale, la luce infatti dovrà essere libera di entrare negli ambienti.
Effettuiamo l'analisi della radiazione solare tenendo conto delle scelte progettuali precedentemente elencate.
21-12 ore 15.00
Anche in questo caso come confermano le immagini soprastanti il livello di radiazione solare invernale risulta più che buono. Inoltre i frangisole previsti sono caratterizzati dalla regolabilità dell'inclinazione delle lamelle, quindi in ogni periodo dell'anno si può avere un certo "controllo" del filtraggio dell'illuminazione naturale.
Per quanto riguarda la questione del surriscaldamento di facciata saremo più precise nella prossima esercitazione in cui confronteremo differenti essenze arboree per poi scegliere quella in grado di schermare al meglio i raggi solari più incisivi e problematici. Abbiamo inoltre pensato di inserire un sistema di frangisole fissi in corrispondenza dei corpi scala (individuati nell'immagine sottostante) in quanto caratterizzati da pareti vetratee e quindi punti di eccessivo surriscaldamento in potenza. (in basso a destra un riferimento progettuale per l'ultima idea esposta).