ESERCITAZIONE N.2 (SOLAR ANALYSIS)
Effettuata l'analisi della radiazione solare nel periodo caldo estivo (dal primo di giugno fino al 31 di agosto) notiamo immediatamente che le pareti maggiormente soleggiate sono quelle poste a ovest ed ovviamente a sud (fig.1). La parete posta a ad est si presenta solo parzialmente soleggiata. Le ragioni sono legate non solo al posizionamento dell'edificio ma anche alla sua morfologia esterna. Difatti questa facciata est è gradualmente scavata verso l'interno non permettendo così ai raggi di lambire la parte più centrale della parete, confinante con il corpo scala della palazzina (fig.2). In ciò leggiamo un chiaro intento di voler mantenere fresco questo spazio di uso pubblico. Tornando sul discorso precedente, possiamo dedurre che vi è una diversità di soleggiamento, quindi una disparità di comfort interno tra gli ambienti con affaccio ad ovest (potenza assorbita pari circa a 90-100 kWh/m² ) e quelli con affaccio ad est (potenza assorbita pari a 20-30 kWh/m²). Abbiamo una differenza di ben 70 kWh/m² durante il periodo di maggior caldo. Possiamo ritenere possibile quindi per questa facciata la presenza di uno spessore maggiore. Qualora non fosse così invece si riterrebbe opportuna l'applicazione di una strato coibentantante, al fine di ridurre l'apporto di calore negli spazi interni nelle ore di soleggiamento. Stesso discorso per la facciata sud. Tuttavia le parti maggiormente soleggiate rimango le coperture (fig.3). Una stanza all'ultimo piano posta a nord, quindi con un apporto di radiazione solare in facciata quasi pari a zero, ma pure sempre a contatto con la copertura, presenta delle condizioni di temperatura interna assai ostiche. Lo dico per esperienza personale! A differenza delle pareti perimetrali realizzate in muratura continua in pietra, le coperture sono per motivi costruttivi e statici delle strutture più leggere caratterizzate di conseguenza da una trasmittanza maggiore. Perciò anche qui si ritiene indispensabile schermare le coperture, al fine di ottenere di comfort interno accettabile, e di conseguenza eliminare le disparità tra i singoli alloggi. Gli aggetti dei balconi posti a est non attuano alcun tipo di modifica sostanziale al soleggiamento dell'edificio.
Fig. 1 Fig. 2 Fig. 3
Volendo trovare un collegamento con l'esercitazione predente e con l'esercizione dell'albero solare, in questa esercitazione possiamo testimoniare l'efficacia dell'introduzione del Pinus Pinea in merito all'ombreggiamento. Come detto nell'esercitazione 1, questo pino posto a distanze ravvicinate con le facciate sud è in grado per via della sua grande chioma di proiettare ombre capaci di coprire la quasi totalità di alcune facciate sud (fig.4). Come sappiamo l'alone blu scuro indica bassi valori di potenza apportati su quella determinata superficie.
Fig. 4
Durante il periodo invernale ed autunnale tocchiamo dei valori di potenza nettamente più bassi. Passiamo da un valore massimo di 370 kWh/m² per il periodo caldo analizzato fino a 180 kWh/m² per il periodo freddo analizzato (fig.5). Questa volta la parti più soleggiate a pari merito con le coperture sono le facciate esposte a sud. Nel caso della palazzina studiata notiamo che la parete sud gode grazie ad un irraggiamento diretto privo di ostacoli dei suoi benefici, come l'apporto di calore negli spazi interni (fig.6).
Fig. 5 Fig. 6 Fig. 7
Nella fig. 7 notiamo che l'apporto di ombra del pinus sulla facciata durante il periodo freddo rimane costante. Al contrario della stagione estiva la presenza di un ombreggiamento costante su una parete può favorire la formazione di muffe e di vegetazione infestante. Capiamo quindi che l'introduzione di questo tipo di alberatura non è da considerarsi dannoso per gli edifici e per la qualità del comfort interno ed esterno ad essi, ma sicuramente la loro disposizione non deriva da un gesto gratuito, ma da uno studio approfondito e sperimentale del ombreggiamento in relazione alla loro posizione.