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MICHELE VENDITTI (studio mode on)

TPP – tecniche parametriche di progettazione
Conoscere il proprio nemico (Revit)… per evitarlo?
 
Introduzione (01/12/2013)
«Era Marzo. Il 1993 ha segnato il mio ingresso nel mondo dell’informatica. Per me, che detestavo essere in relazione con un elaboratore elettronico, si era presentata l’occasione di dover svolgere lavori aiutato da un prolungamento, di natura tecnologica, di me. Era l’occasione di entrare nel mondo del cad che mi avrebbe tolto l’onere della lametta.
Pensate che in architettura fino a non molto tempo fa anche le donne usavano le lamette, ma non per farsi la barba. Con autocad (software innovativo per il 1993) si poteva correggere un disegno senza dover grattare il lucido con la lametta, evitando, così di fare dei rattoppi grafici orribili. In casi eccessivi non era nemmeno necessario ridisegnare il progetto e si potevano copiare delle parti senza dover ridisegnare tutto.
In effetti la mia avversità per il disegno informatico ha radici ben più lontane. Esse affondano nello spessore di tempo che va dalla fine degli anni ’70 e i primi anni  ’80 del XX secolo. L’anno in cui c’è stata la presa di coscienza è stato il 1984. Capii che avevo un’ottima mano nel disegnare: sia disegni di carattere artistico che tecnico». 
 
Capitolo 1 (01/12/2013)
Creazione di una famiglia
Operazioni:
lanciare Revit,  
eseguire nuova famiglia (una famiglia può contenere vari  tipi)
si sceglie tra gli rtf (revit family template) un modello generico metrico (metric generic model)
lo si apre
si lavora
Gli elementi più importanti all’interno di questi file sono i piani di riferimento. Essi  non andranno spostati perché  il punto di inserimento della famiglia in un progetto è proprio l’intersezione dei piani di riferimento. 
Oltre i piani di riferimento fissi si possono inserire altri piani che servono per costruire la geometria del nostro modello. La geometria si può legare ai piani di riferimento che possono essere quotati parametrizzando le quantità. È ovvio che l’ottimale disposizione dei piani di riferimento e l’inserimento dei giusti parametri mi permette di procedere in modo rigoroso per l’intera fase di modellazione.
Salviamo la famiglia creata: mensola_legno_xLAB3M.
Si può partire dai parametri. Saranno loro che caratterizzeranno la gamma di elementi che vogliamo produrre.
Operazioni:
FamilyTypes (tipi di famiglia)
New (nuovo)
Nominare (mensola1000x200x50)
Ok
FamilyTypes (tipi di famiglia)
Parameters, add (parametri, aggiungi): possono essere di tipo o di istanza. Sono informazioni di come l’oggetto viene realizzato e possono definire la tipologia dell’elemento (parametro di tipo) oppure saranno solo delle variazioni di esso (parametri di istanza). I parametri di istanza sono legati a quanto specificato nei parametri di tipo.  Per una mensola i parametri principali possono essere: larghezza, lunghezza, spessore e materiale.
Aggiungo altri due piani di riferimento in pianta ed un altro in alzato per definire i limiti della mensola.
Operazioni:
Create (inizio) 
Extrusion (estrusione)
rettangolo (lo costruisco non tenendo conto dei piani di riferimento)
termina modalità di modifica
Ho il mio parallelepipedo che ora devo legare ai piani di riferimento.
Operazioni:
allinea
click su piano di riferimento
click su faccia da allineare
chiudere lucchetto
Questa operazione si esegue per tutte le facce della mensola affinché essa resti bloccata tra i piani di riferimento e si possono inserire i parametri descritti sopra.
Assegno i parametri.
Operazioni:
quotatura della mensola
selezione quota
dal menu a barre in alto si assegnano i parametri dimensionali
si assegna il parametro materiale
Ho realizzato la mia prima mensola di misure 1000x200x50 (mm) per la quale ho stabilito solo parametri di tipo. Poiché sto creando un catalogo di prodotti da utilizzare per costruire l’albergo nel Laboratorio di progettazione architettonica e urbana 3M, di questo prodotto, al momento, necessito di una sola misura. Ma ipotizzando che in un futuro breve io possa avere bisogno di una mensola più larga, all’interno della famiglia appena costituita prevedo un altro tipo. Ad esempio una mensola 1200x300x50 (mm).
In effetti potrei inserire un parametro di istanza ad esempio la lunghezza. Che mi permetterebbe di modificare in loco il prodotto che vado ad acquistare dal catalogo LAB3M.
 
A questo punto istituisco un progetto con revit in cui inserire le mie mensole.
 
Intermezzo1 (01/12/2013)
Meno di un mese fa non sapevo neanche come si pronunciasse Revit figuratevi se mi poteva essere passato di mente di scaricarlo ed istallarlo sul mio elaboratore elettronico. Quanta memoria che occupa!!!
Ma poi tutto è cambiato. Il frequentare il Laboratorio di progettazione architettonica e urbana 3M del prof. Longobardi mi ha spinto a seguire quello di tecniche parametriche di progettazione, che svolgendosi di sabato era per me accessibile perché il sabato non lavoro.
La  prima cosa che mi è stata chiesta di fare è stata quella di creare una Famiglia.
Si tratta di un file di modellazione di un oggetto che si può poi inserire all’interno di un altro file di progetto.
Le Famiglie in pratica sono il catalogo da cui attingere per costruire la nostra architettura.
Mi sono dunque cimentato a costruire la mia prima Famiglia (mensole) partendo da un modello generico metrico. Inizialmente non avevo idea di come muovermi tanto che ero radicato nelle dinamiche di Autocad che uso dal lontano 1993.
Si parte per la prima modellazione.
Una mensola non è altro che un parallelepipedo e per costruirlo basto poco: fissare dei piani di riferimento operando sul menu inizio e con il comando estrudi si disegna un rettangolo. Poi lo si estrude nell’altra dimensione. Le estremità dell’oggetto possono essere bloccate ai riferimenti che se modificati modificano anche l’oggetto.
 
 
WORK IN PROGRESS (30/11/2013)

CLASS: 
AllegatoDimensione
Binary Data mensola_legno_xLAB3M.rfa212 KB