considerazioni_visita ai cantieri di edilizia privata

Riportiamo di seguito alcune considerazioni di carattere extra-cantieristico che ci siamo appuntati durante la visita ai cantieri di edilizia residenziale a cura dell'Ing.Ledda.

Premetto che il nostro non vuole essere un giudizio sull'operato dell'Ing.Ledda, cui non manca il "mestiere" e la capacità imprenditoriale, ma una riflessione su quello che pare, almeno a noi, lo stato dei fatti nel nostro Paese.

1. Perchè rassegnarsi alle logiche di mercato che impongono la "casa delle bambole"? Non dovremmo essere noi (architetti) a guidare ed educare il gusto ed il mercato? Penso al Weissenhoff di Stoccarda o all'operato degli Eams negli U.S., all'edilizia pubblica del nord europa o ai grandi piani Ina Casa.

2.C'è tanta burocrazia e poco Stato. E' tutto lasciato alla libera iniziativa dei privati, piccoli e grandi, che non dovendo competere con concorrenti che fanno della Qualità Architettonica un loro mantra, si limitano a costruire manufatti vendibili (l'edificio dei prof. Anselmi e Palmieri ha invece riservato grandi sorprese, ma è una goccia in un mare immenso).Ci vorrebbero regole che premiassero la qualità e la nascita di un sentire comune che vada un po' meno verso l'edilizia e un po' più verso l'Architettura.

Con la visita ai cantieri dell'Ing.Ledda è stato per noi più facile ,rispetto ai precedenti cantieri, capire come funziona la macchina cantiere, come sia necessaria la presenza di buoni artigiani e come la conoscenza di nuove tecnologie e la voglia di innovare (penso ai sistemi energetici del secondo cantiere) non vada risparmiata nemmeno in opere minori.