Una visita ricca di spunti architettonici, prima ancora che tecnici. Il mio pensiero è che sia impossibile frazionare l’architettura in tanti (troppi) segmenti: da sempre vado dicendo, con convinzione, che l’architettura è una. Fatta di molte sfaccettature, di complessità.
La lezione che ha tenuto Paolo Desideri lo scorso venerdì mattina, ha dimostrato ciò che precede: è impossibile scindere le questioni, renderle “avulse” dal tema richiesto da una committenza autorevole, e che pone l’architetto di fronte a scelte decisive. Come quella di non immaginare Stazioni Metro con marcati segni volumetrici, enfatici e aulici (alla maniera delle antiche Stazioni ferroviarie), viceversa considerandole “luoghi della città”, mimetiche e intrinseche alla realtà urbana.
Credo che questa sia stata la migliore indicazione che Paolo è riuscito a comunicarci; ossia, come si possa costruire un’architettura utilizzando un’occasione che, in un non lontanissimo passato, era legata solo ed esclusivamente al tema infrastrutturale.
Mi auguro che – come è già avvenuto per molti di voi che egregiamente hanno inviato i loro contributi – si possa continuare a ragionare insieme su tali esperienze. Davvero entusiasmanti.
Arrivederci al prossimo cantiere del Cimitero Laurentino. Lì sarà obbligatorio il caschetto.
Seguiranno a breve (allo scopo invierò una mail) tutte le indicazioni necessarie; ricordando, infine, che detto sopralluogo avverrà sabato 25 novembre, ore 10,00.
AP