progetto di Giulio Maresca e Leonardo Marrone

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 l'abitazione nasce con una parete curva per sfruttare la traiettoria del sole e riscaldare/illuminare la casa soprattutto d'inverno, senza però soffrire il caldo estivo grazie a tettoie che riparano dalla luce diretta

 l'idea nasce a tre piani con lo studio fotografico a piano terra, modificato poi in due strutture distinte giocando sul paradosso tra forme curve e forme regolari

la forma è diventata più stretta e allungata lungo tutta la profondità del lotto e la curva verrà modificata per ottenere un risultato esteticamente migliore e più snello

infine lo schizzo con la rappresentazione anche del cubo dove verrà posizionato lo studio fotografico, e la casa a soli due piani!

questo esempio del Banco Borges di Siza raffigura la nostra idea di illuminazione, e soprattutto la nostra idea di plasticità, pulizia e bellezza estetica, la curva è il fulcro della costruzione ma serve ad esaltare la sua leggerezza e la sua pulizia, piuttosto che ad una ostentazione di bellezza estetica eccessivamente esagerata.

 

PS: ovviamente la nostra idea non è copiata, ma dopo il consiglio dell'assistente di informarsi su qualche opera di siza, abbiamo trovato questa somiglianza!

 

questa è la pianta del primo piano...

...e questa quella del piano terra

foto da est

foto dall'alto

panoramica dalla strada

 

 

 

le due piante con delle modifiche generali, la casa è stata allungata di 1 metro, per raggiungere la metratura di circa 50mq per piano. Inoltre la scala ad L ora è divisa in maniera diversa, 4 alzate nella prima parte e 11 nella seconda. il bagno del piano superiore è stato leggermente ampliato e la cabina armadio della camera matrimoniale assume una forma leggermente inclinata/curva per accompagnare lo sguardo dell'osservatore e rendere la vista più armonica.

il cubo-studio non è stato disegnato perchè avevamo l'idea di una passerella sopraelevata al primo piano che collega la casa allo studio, ma questo è in fase di studio e dobbiamo consultarci ancora ed ascoltare un vostro consiglio, allego anche uno schizzo dell'idea. per realizzarla dovremo arretrare il cubo di un paio di metri e rimpicciolirlo leggermente. inoltre si rimpicciolirebbe anche il giardino principale ma acquistandone uno davanti. i dubbi e le difficoltà sono ancora molte, ma volevamo provare questa soluzione come collegamento tra i due edifici.

Io non farei affatto il giardinetto davanti allo studio e terrei lo studio sul filo strada; anzi terrei tutto sul filo strada, anche la punta. Cambierei invece la scala, avanzandola in modo da collegarla con quella interna dello studio. Sposterei anche i bagni, accorpandoli ad un guardaroba passante; il bagno sotto lo ridurrei ad un wc.
Tenete presente che il punto interessante del progetto è proprio il punto di contatto fra la curva e lo spigolo dello studio: si tratta di due forme diverse, che dialogano proprio per diversità e tensione reciproca.

C’è poi il tema della punta, che è bella, ma dentro c’è uno spazio invivibile. Come fare? 

A tempo perso abbiamo fatto questo schizzo assonometrico per renderci conto dei volumi e della spazialità del progetto 

queste sono le piante modificate e definitive, con la passerella che collega lo studio al primo piano dell'abitazione

Questo schizzo rileva una particolarità della struttura dello studio, in quanto esso presenta una struttura a parallelepipedo non completamente chiusa al ruolo di studio, infatti presenta una copertura nella quale risiede la scala esterna collocata parallelamente a quella dell'abitazione. La scala quindi oltre a collegare l'abitazione allo studio rappresenta un elemento caratteristico del progetto e diventa una zona focale dalla quale accedere al giardino.

 

Dal modellino 3D di sketchup il dettaglio della scala e della passerella, descritto in precedenza, è più visibile.

Lo schema è buono e quindi procedete a disegnarlo in scala 1:50. Fate però attenzione; ci sono vari difetti, o incertezze, che elenco:
-la zona interna della punta è poco utilizzabile sia sopra che sotto;

-la superficie vetrata in curva viene male se si usano infissi grandi (viene una poligonale orribile) e c’è un problema di introspezione;

-le finestrone delle camere da letto sono troppo grandi: sono esposte a Sud Est;

-la scaletta dello studio intacca il setto: non c’è spazio per una porta;

-lo studio è a 2 piani? c’è una doppia altezza?

-manca un cancello per proteggere il giardino e l’ingresso:

-quali sono i materiali? 

 

nel piano inferiore abbiamo diviso gli ambienti, da una parte un salone/cucina e dall'altra una sala hobby, dove abbiamo modificato la curvatura della parete per renderla vivibile, abbiamo però mantenuto la curvatura per non snaturare la continuità visica e caratteristica del progetto

nel piano superiore abbiamo ricavato invece una loggia su fronte strada con accesso dalla camera matrimoniale

queste sono invece le due sezioni, dove abbiamo inclinato leggermente il tetto (sia della casa che dello studio) per lo scolo dell'acqua

i due prospetti uno dal fronte strada e l'altro per evidenziare il dettaglio della scala (esterna) dello studio

 la nostra idea era quella di mantenere un colore unico, sia sulla casa che sul cubo...il bianco ovviamente. quindi intonacare semplicemente le pareti. Poi abbiamo pensato che poteva essere banale questa soluzione e "noiosa" quindi abbiamo avuto l'idea di mantenere la casa intonacata di colore bianco (sempre per mantenere il preciso riferimento ad Alvaro Siza e Oscar Niemeyer che avevamo seguito dall'inizio) mentre di differenziare il cubo non solo per il carattere geometrico ma anche per i materiali, mantenendoci sempre sulla scala del grigio ma con una rivestitura più classica e tradizionale. allego due esempi di colorazione e tipologia di mattoni alla quale avevamo pensato

una tipologia più rozza, in stile tipico italiano, e molto romano...mentre l'altra leggermente più rifinita

La nostra convinzione era di rivestire quantomeno l'interno del cubo di questo materiale, proprio per evidenziare la volumetria, il vuoto e la profondità. eravamo però indecisi se rivestire anche l'esterno di esso ed avere quindi uno stacco visivo di maggior effetto, non vorremmo però cadere nel trovarci un edificio troppo pesante e massiccio, che potrebbe essere la continuazione del tema del paradosso tra i due edifici, ma potrebbe anche risultare antiestetico.

La soluzione ibrida sarebbe invece quella di mantenere il bianco all'interno e i mattoni all'esterno, ma questa soluzione non ci piace particolarmente perchè non darebbero risalto ai caratteri peculiari del progetto.

Questo tema, anche se con significato diverso, è stato utilizzato proprio da Siza, e il risultato estetico del padiglione portoghese da lui realizzato ci ha convinto che il risultato poteva essere interessante, e se ben sviluppato anche sobrio e utile. Nel nostro caso essendo la costruzione molto meno imponente e trovandoci a Roma, abbiamo pensato che un mattone più piccolo avrebbe potuto avere un risultato estetico migliore.

 

anche se la struttura potrebbe sembrare banale, ci siamo posti il problema di come sostenere la zona davanti alle scale, sia dello studio che della casa, e la soluzione è stata di collegare le due scale direttamente con due travi e che uniscono anche strutturalmente la casa e lo studio, e costituiscono la passerella! le due travi appoggiano sui muri esterni dello studio e dell'abitazione, e presentano uno "sbalzo" che costituisce i due pianerottoli davanti alle scale di circa 1 metro. In questo modo abbiamo eliminato il problema di aggiungere eventuali muri portanti e abbiamo ottenuto come risultato quello di avere una specie di "corridoio sospeso" dello studio che sembra attaccato al muro ma senza pilastri che lo sorreggono.

in sezione è evidenziata la trave in questione e i supporti sui quali essa poggia.

 Ciao ragazzi,

della vostra soluzione strutturale... parleremo lunedì, sarebbe piuttosto lungo da scrivere. Posso solo anticiparvi che non sempre ciò che vi sembra unito nelle costruzioni lo è realmente, in molti casi, e il vostro è uno di questi, i due volumi sono strutturalmente separati ma formalmente "uniti" da giunti e in grado di ammortizzare quelle deformazioni meccaniche (dovute a dilatazioni termiche, leggere scosse sismiche, ecc. ) che finirebbero per sollecitare, fino alla rottura, alcuni punti particolarmente deboli della struttura (nel vostro caso uno dei due appoggi/incastri della passerella sui muri); ma come dicevo ne parliamo lunedì... anche della scala.

Invece... perché al piano terra la punta della vostra casa all'interno è diventata così "espressionista"?... Curva...?

Sui materiali vorrò capire meglio cosa state cercando ma apprezzo che vi poniate il problema. Apprezzo meno i vostri disegni... cercate di fare meglio!

a lunedì