Volumetrie concettuali

Ho cambiato come detto a revisione la conformazione delle superfici di copertura inserendo anche ipotetici elementi di sostegno. il resto è quello di cui abbiamo parlato a revisione.

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Commenti

ciao Daniele!
puoi aggiungere viste dal basso e dai tetti?

ora controllo per la spedizione immagini, non vedi
la barra "tipo word" in alto quando mandi un messaggio?
C'è una icona per spedire immagini, simile al sito di TecnicheParametriche

a presto,
Stefano

no non ho la stessa barra che ho in tecniche.. per quello dico che la mia interfaccia non me lo permette.. in ogni caso anche se in allegato inserisco qualche vista da sotto e sui tetti. li allego modificando il file di origine

bene, ora passiamo dalla teoria (gli sketch) alla "pratica".
premesso che la soluzione mi sembra interessante, mi spiegate i materiali che intendete usare? In funzione degli stessi la "tenda" può diventare/assumere forme diverse: da una serie di blob in sospensione a forme più statiche e definite, pur mantenendo la fluidità da voi disegnata ... e poi, come sostenere il tutto? Da soli quegli esili tamburi sottostanti certo non hanno nessuna funzione pratica se non riportati attraverso una complessiva orditura che leghi il tutto.
Insomma: fatemi capire

benissimo.. contavo sull'intervento di un tecnico!! 
per quanto riguarda il dimensionamento dei "tamburi" come li ha chiamati lei.. forse ancora nn ci siamo.. penso che vadano resi molto più spessi/resistenti!
allora l'idea è quella che vede nel concept.. e le strade percorribili per relizzare la cosa potrebbero essere molteplici ne cito due che mi vengono in mente e delle quali abbiamo parlato con il prof. a revisione.
1- realizzare una struttura o scheletro che poi venga avvolta da carter o rivestimenti che possano generare la forma indicata.. 
2- relizzare degli elementi strutturali verticali in cls e fare una struttura composta realizzando una copertura che si leghi e dia continuità al tutto.
la base dalla quale vorrei partire (architettonica) è quella di una certa continuità tra i due elementi, che anche se non dello stesso materiale (ipotesi da valutare) siano legati formalmente.. per esempio che la "tenda"(che nn è detto sia così esile e dia forma ad una similtenda) parta dall'interno dei "tamburi/ombrelli" come ci fosse legata..
 

a seguire la volumetria concettuale posto un'immagine della divisione della piazza con i piani quotati distinguendo le varie aree:

Caro Daniele,

facendo seguito agli ultimi due commenti, ti chiedo
a questo punto se puoi mandare immagini della copertura
meno "concettuali", ipotizzando quindi una facies costruttiva
per la copertura.

I supporti ad esempio, ora cadono indifferentemente su 
parti concave e convesse della superficie di copertura, mentre
probabilmente devono cadere sulle convesse.

Sono staccati tra loro, come degli ombrelli?
Sono "ombrelli" collegati da un altro materiale, magari piu leggero?
C'è una orditura, come nel Parasol?

Insomma, il mio invito è mandare immagini tettoniche, anche parziali,
di una porzione, per vagliare queste ipotesi.

Infatti, il "passaggio" è tutt'altro che indolore, 
come dimostrano, a mio parere, progetti come la BMW Welt di Monaco:

Un paradosso di pesantezza, se pensi che sta proprio di fronte al parco
con le leggere tensostrutture di Frei Otto!

saluti,

Stefano

 

La cosa è work in progress. nel frattempo ho postato le immagini concettuali sperando che arrivasse un qualche consiglio.. ma capisco che è vacanza.. ma visto che io, data la tesi, nn me le sono prese sto cercando di realizzare disegni il più possibile vicino alla realtà..

chiaramente i supporti saranno legati nelle parti convesse della superficie di copertura e le due cose devono essere legate quasi come se fosse tutta una unica forma.. questo è quello che voglio raggiungere..

ho quache problema a realizzare la superficie di copertura con revit.. hai percaso qualche tutorial o qualche esempio da farmi vedere?? Grazie.

 
Daniele,
per modellare superfici ed eventualmente tassellarle, Revit ha  introdotto
già dalla versione 2010 gli strumenti di massa concettuale, ci sono molto tutorial in rete al riguardo.

Puoi provare anche ad usare Project VASARI, una nuova versione di Revit light
che integra strumenti per le analisi energetiche. Si scarica da http://labs.autodesk.com/

Ti invito nel frattempo però a mandare immagini costruttive, anche schizzi o immagini
di riferimento, ripeto, anche di un pezzo solo. Così entriamo nel merito.

a presto!
Stefano
 

questo è il primo disegno che ho fatto pensando a questi sostegni, rimane di sapere come farlo e dimensionare il tutto. se avesse queste proporzioni il pilastro forse sarebbe un po' troppo esile.. io lo continuo ad immaginare in cls con agganci per una copertura più leggera e magari rivestita. 

Porzione di copertura e appoggi su parti convesse.

caro Daniele,
mi sembra che la divisione in porzioni inizi a vedersi, 
meglio le immagini complessive, della singola, che ha dei
bordi indefiniti. La definirei meglio (tenterei) aggiungendo
intanto delle QUOTE. In base al progetto, che altezza e larghezza
avrebbero questi campi di influenza dei pilastri?

Farei le quote, oltre che singole, anche di una sezione del modello,
per iniziare a capire di cosa stiamo parlando.

Non sono certo della divisione CLS-acciaio,
che configura - probabilmente- un appoggio tra le due strutture.

Di seguito una immagine del cantiere del solito Parasol,
la cui complessità strutturale è molto maggiore, ma 
in queste immagini si nota il legame tetto-pilastro, semplificato
dalla presenza delle sole strutture di contenimento (le vere
strutture, più complesse, si intravedono dietro):

Puoi credo cercare un rapporto analogo,
da definire però costruttivamente, come stiamo ora facendo,
utile quindi riferirsi a quanto piu costruito è possibile.
Proseguiamo!

Stefano
 

Daniele,

la luce di 40 metri tra due "colonne"  mi sembra eccessiva, io la ridurrei.
Ad ogni modo, per dare la corretta misura a tutto, introduci le persone,
in modo da renderti conto della scala.

Cosa ha misure paragonabili?

Inoltre qui una colonna è sull'attacco concavo

a più tardi,
Stefano

apparte gli scherzi si la scala è grande.. ma le luci devono essere grandi.. io più che infittire il passo dei piloni (cosa che in ogni caso un po' va fatta) ridurrei al minimo il peso della copertura anche bucandola in alcuni punti in modo da ridurre il carico acqua/neve potrei creare degli scoli in alcuni punti che portano l'acqua dove si formano piccoli specchi..

in ogni caso la luce tra i piloni in quella sezione viene più di 40 metri ma ci sono altri sostegni che nn sono in linea con quello ma che aiutano a sostenere il tutto.. (la cosa si vede in pianta)

 

 

Ripeto, trova uno spazio analogo, e chiediamoci: sono queste le proporzioni che vuoi?

Ecco un progetto diverso dal tuo, ma con delle altezze minori: l'aeroporto di Stansted:

I piloni qui sono ogni due campate, c'è un modulo in mezzo.

Piu una struttura è grande piu si ingigantisce nelle fattezze necessariamente, a meno
che non vuoi fare strutture tessili. 

Prova a misurare qualche esempio, per renderti conto delle dimensioni.

La pianta è un buon passo, prova a mandarla indicando la "area di influenza" di ogni pilone
(alcune si sovrapporanno, se ipotizziamo dei cerchi)

sempre quotando.

mi sembra proporzionata male se sotto ci fosse il vuoto...
pensandola così libera sicuramente c'è una sproprzione, infatti in questo punto in particolare va abbassata.. quando però va sopra le parti costruite deve alzarsi..
grazie per i consigli vari ora provvedo a fare qualche passo avanti.. ci aggiorniamo presto..

 
sopra agli edifici direi che senz'altro li userei per sorreggerlo.

a presto con aggiornamenti allora!

Daniele,
guarda le piante del PARASOL:

1. sono chiarissime le "aree di influenza dei piloni":

2. i pilastri sono enormi rispetto alla luce, e portano
dei servizi (tipo stansted"), cosi sono piu stabili alle
spinte laterali


 

3.
E in sezione.... il rapporto è molto diverso dal tuo!

E' una tecnologia pesantissima, in questo caso,
e onerosa. Il tetto è inoltre praticabile, sia dentro in
una parte, che sopra, cosa che nel tuo non è (direi).

--
Tratto da AFASIA : http://afasiaarq.blogspot.com/2009/11/j-mayer-h-metropol-parasol-plaza-de-la.html

 

si avevo visto già questi disegni... sono molto coerenti ed esplicativi.. infatti erano una cosa che mi ha molto affascinato di questo progetto, al di la del risultato poi architettonico finale del tutto che a me nn piace..
c'è un modo che tu sappia per interfacciare le superfici\polisuperfici di Rhinoceros (4.0) con i volumi di revit (2010), nel senso che se poi vado a fare sezioni o viste di pianta da Revit lui sia in grado di sezionarle? Temo di no ma te lo chiedo sicuramente ne sai più di me.
Trovato come interfacciare i programmi Esportazione tramite file ACIS (*.sat)

Caro Daniele,

la procedura che per me ha funzionato è :

- esporta il file Rhino come DWG (Solidi, non superfici)
- Importalo in Revit con "Link CAD"
- A quel punto è un oggetto, puoi sezionarlo, cambiare spessori...
- Se lo aggiorni si aggiorna anche in revit.

Stessa cosa se vuoi usare MAX.

fammi sapere, aspetto nuovi disegni/viste.
Mi raccomando, bando alla astrattezza!
quote e spessori. vogliamo vedere costruzione.
Metti anche i volumi altri.

Ottima scelta di legare Rhino e Revit,
andiamo avanti così.

a dopo,
Stefano

dopo un po' di peripezie sono ruscito a capire come ottimizzare il dialogo tra revit e rhino.. premetto che sto ancora lavorando sulla forma delle coperture e sui pilastri, vorrei rendere i pilastri il più esile possibile e la copertura meno goffa possibile e fluida.. anche se è difficile lavorare con rhino sulla forma e poi importarle in revit dove nn possono essere modificate sono riuscito a dare una prima impronta al tutto..

penso di dover rifare le superfici delle coperture con più punti di controllo in modo da riuscire meglio:

per ora questi sono i primi sviluppi del mio lavoro..

Più tardi carico anche le piante..

ciao Daniele,

mi pare che il passaggio dia sostanza "edilizia" alle proposte,
potresti spiegare come lo hai ottimizzato? (domanda extra 3M).

Sul progetto, aspettiamo le piante,
quota pilastri e aree di influenza reciproche (orientative).

a dopo,

Stefano 

dopo aver modellato la superficie o polisuperficie in rhino ho esportato il tutto con "ESPORTA SELEZIONE CON ORIGINE" in ASCI estensione *.sat e come metodo di esportazione ho selezionato AUTOCAD in modo da far venire fuori i solidi e nn le superfici come mi hai suggerito tu giustamente!
 
da revit ho creato una massa e poi ho linkato il file in massa. nn l'ho linkato direttamente in revit perchè altrimenti nn mi sezionava i volumi! allora ho creato una massa e questa geniale mossa mi ha reso compatibile il tutto.
 
attraverso il comando paint di revit è anche possibile assegnare i materiali alle singole superfici anche se è tutto un blocco. (su questo ci sto ancora lavorando perchè nn riesco bene a fare scalare le mappe ma diciamo che per ora nn è così necessario ci penserò più in la a risolvere anche questo problema) 
 
Spero di essere stato chiaro (forse va fatto un topic a parte per tutto questo discorso)
 
a breve le piante.. sto facendo un po' di modifiche proprio per il discorso aree d'influenza.. e poi nn mi piace ancora l'entità dei piloni.. stavo pensando di fare un passo molto più fitto nelle aree senza volumi sottostanti e sfinarli ulteriormente.

lo faccio un tutorial su sta cosa ma nn oggi visto che penso che vada fatto in un certo modo e ora mi farebbe perdere un po' troppo tempo..
 
mi sto impazzendo con la modellazione delle superfici in rhino.. nn so se ce la faccio a fare una pianta entro stasera.. 

Ecco una prima planimetria quotata nelle distanze tra i pilasti..  nella parte libera (che diciamo è la più critica..  per le altre due una in maggior parte si appoggia sul costruito e l'altra è più regolare e più gestibile.. comunque è nell'ordina di luci di quella quotata..

 ho fatto scorrere rapidamente tutte le immagini da voi proposte. Per essere però operativi (mi sembra di capire che abbiate una certa "urgenza") dovremmo organizzare un incontro in facoltà ... naturalmente se vi va, avete tempo, neavete voglia.
tutta la struttura va vista in funzione dell'equlibrio complessivo che deve avere in funzione dei materiali e dell'idea progettuale che vi siete prefissi.
Innanzitutto chiedetevi se volete trasmettere il senso di un'architettura massiva, pesante nei materiali e nelle strrutture oppure arerea, leggera e quasi " fluttuante"
Fatemi sapere
Claudio Favale

io direi che se lei mi da la sua disponibilità un'incontro lo farei volentieri.. spero che il prof e stefano siano disponibili a partecipare ma nel caso io sono disponibile da domani.. mi dica lei quando e dove..

va bene la quotatura, così cominciamo a capire di cosa parliamo... e le misure mi sembrano affrontabili.
Però secondo me c'è ancora da fare un ragionamento - come si diceva ai miei tempi - a monte. Si tratta di sapere, cioè, se questo lavoro vuole inscriversi in un ragionamento sulla tettonicità del progetto di architettura. Se è così, non è possibile immaginare delle forme libere e poi ficcarci sotto dei sostegni come capita. Da tempo ormai non mi interessano più le "forme carine". Quindi, come minimo, mi aspetterei che superficie e sostegni facciano parte di un ragionamento unico. Anche perché se non facessero parte di un ragionamento unico non si giustificherebbe la forma raccordata (però male) delle colonne. Il rinvio a Toyo Ito aveva questo senso: i pilastri non sono altro che dei punti singolari dove la superficie curvata "prende terra" e che quindi hanno un rapporto di necessità reciproca con la sua forma. Quindi non ci sono pilastri in corrispondenza delle gobbe per il semplice motivo che l'inserimento del pilastro "tira giù" la superficie, la quale inarcandosi lavora come una sorta di cupola e così si sfrutta la resistenza per forma.
Poi, per non farlo proprio uguale, anche perché la scala è superiore, è come se lavorassimo 2:1, possiamo ragionare sull'ampiezza dei sostegni (che sicuramente coincideranno anche con calate d'acqua) che potranno essere cavi, puntiformi o tanto ampi da contenere spazi e funzioni...
Quindi io direi, facciamo prima questo passaggio essenziale e poi vediamo tutto il resto.
un abbraccio a tutti

Mi aspettavo questo suo commento prima o poi.. sono d'accordo e comincerò a lavorare per questo, in realtà stavo già facendo questa cosa ma purtroppo come ho già detto qualche post precedente nn riesco molto bene a gestire le parti concave e convesse in rhino.. sono un neofita di questo tipi di mezzi di rhino.. nn l'ho mai usato così..
 
il mio obiettivo è sempre stato questo e ne abbiamo parlato più di qualche volta il mio problema è proprio riuscire ad avere un riscontro grafico.. ma mi impegnerò di più..
i pilastri che ho messo io nn volevano essere messi a caso e volevano rispettare la forma della superficie in parte concava e in parte convessa, laddove la superficie in copertura veniva verso terra allora avevamo un pilastro a forma di "calla" che lo portava, e laddove la forma era concava i pilastri diventavano una sorta di puntoni.. (ma questo può essere un discorso che cambia tutto) l'ho fatto perchè la superficie così plasticizzata aveva troppo distanti le varie parti concave per poter creare delle strutture al tutto,
 
il problema come giustamente ci fa notare lei, è proprio la scala, Toyo Ito riesce ad avere quella forma in coperture perchè è tutto scalato e la struttura oltretutto lo preoccupa poco perchè lui si appoggia alla parte interna.. e i pilastri esterni secondo me sono più che altro architettonici.. se nn altro contribuiscono poco al sostegno.
 
cmq era mia intenzione, provare a ricominciare da zero a plasticizzare la superficie e probabilmente rinizio con 3dstudio con il quale si era riusciti ad arrivare molto più all'obiettivo plastico..
 
ci aggiorniamo presto.
 

sono ripartito da zero nella costruzione delle superfici di copertura cercando di avere più punti di controllo..

ho realizzato una copertura più tettonica che fosse più unita con il terreno e che scendesse a terra rispettando la sua forma in parole povere avendo gli appoggi solo nelle parti concave..

 

ho realizzato delle piante:

Piano 0.00 con quote degli appoggi:

livello 6.00 e 9.00 a seguire:

Planimetria:

 

e alcune viste per far capire un po' di proporzioni tra le parti:

 P.S. le parti trasparenti e le parti opache dei piloni sono state scelte in base allo spazio e alla funzione degli stessi ovvero alcuni avranno funzioni al loro interno (quelle più grandi con un diametro sui 10-12metri) e di conseguenza possono essere vetrate.. altre sono opache perchè sono solo struttura e altre ancora comunque più piccole ossono essere ancora vetrate per fare passare la luce della copertura che in corrispondenza dell'attacco con il pilastro è aperta.

 

la casa di cui parlavo stamattina è questa
come si può vedere pur nella sua complessità si tratta di una cosa infinitamente più semplice del progetto di Daniele. Dalle foto desumo alcune cose, tra cui: le cassaforme sono discretizzate per curve di livello e, come ricordavo vagamente, il lungo sbalzo è aiutato da alcuni cavi scorrevoli di precompressione:
La casa si chiama Villa Nurbs :-), progettista Eric Ruiz Geli - Cloud 9. Io ce l'ho pubblicata sul n. 88 di Area
a presto
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