nella revisione di oggi ci è stato chiesto di modificare la pianta, modificando la lunghezza delle campate. Abbiamo quindi ridisegnato lo schema strutturale, anche prevedendo diverse soluzioni di aggetti del solaio.
Ci chiediamo pertanto se queste modifiche siano sufficienti ed adeguate e se i due blocchi di servizio in C.A., così sistemati, vadano bene anche se simmetrici o se sia meglio differenziarne le dimensioni o suddivisioni. Per quanto riguarda i solai in essi contenuti, sempre nella revisione odierna, ci è stato suggerito di utilizzare un solaio pieno anziché un tradizionale solaio alleggerito. Ci chiedevamo però come si proceda con il dimensionamento di questi elementi e quale sia la scelta più conveniente.
Grazie per la disponibilità, attendiamo una risposta per procedere nuovamente al calcolo di dimensionamento del solaio
Questa è la sezione dello schema strutturale presentato nel post precedente, per capire se possiamo continuare a studiare questo o è necessario aggiungere complessità.
stiamo progettando le fasce piene del solaio: dobbiamo sempre inserirne un minimo (da normativa o consuetudine...) o possiamo ometterle nei casi in cui non ne abbiamo bisogno? Eventualmente, qual è il minimo di cui dobbiamo tener conto?
_ in merito alle travi evidenziate in rosso nella pianta sottostante, come ci dobbiamo regolare? sono di accoppiamento oppure dobbiamo considerarle come travi normali?
_ stiamo lavorando sul disegno della scala, l’abbiamo prevista con gradini a sbalzo dai setti in cls armato, ma abbiamo difficoltà nel gestire l’attacco tra gli strati di allettamento e di finitura del solaio e la scala stessa. In particolare abbiamo pensato che il solaio possa attestarsi al primo gradino “inglobandolo”; questa scelta ci conduce ad avere una scala simmetrica nella struttura, ma asimmetrica una volta rifinita. Questo è possibile da realizzare, o esistono soluzioni più convenienti?
Di lato abbiamo aggiunto un'immagine riguardante l'attacco della finitura del solaio con il primo gradino della scala
_ abbiamo fatto il predimensionamento dei pilastri, dobbiamo prevederne la rastremazione salendo di livello? Nel caso, ogni quanto dobbiamo presumere la rastremazione?
1_ abbiamo completato il modello 3D della struttura in sap, ed abbiamo imposto la rigidezza ad ogni piano associandolo al proprio baricentro. Come si vede dall'immagine sottostante, i corpi scala hanno un'altezza maggiore rispetto all'impalcato della copertura; pertanto vorremmo sapere se e come considerare le chiusure di questi due corpi: dobbiamo determinare un diaframma per ciascun elemento, o un unico diaframma che comprenda entrambi?
2_ Dobbiamo considerare le eccentricità del baricentro di piano nell'applicazione dell'azione sismica e quindi studiare le 32 combinazioni previste dall'eurocodice?
3_ Nella valutazione della deformabilità torsionale, le forze e i momenti che scegliamo sono completamente arbitrari o tengono conto anche delle masse?
1_ abbiamo completato il modello 3D della struttura in sap, ed abbiamo imposto la rigidezza ad ogni piano associandolo al proprio baricentro. Come si vede dall'immagine sottostante, i corpi scala hanno un'altezza maggiore rispetto all'impalcato della copertura; pertanto vorremmo sapere se e come considerare le chiusure di questi due corpi: dobbiamo determinare un diaframma per ciascun elemento, o un unico diaframma che comprenda entrambi?
2_ Dobbiamo considerare le eccentricità del baricentro di piano nell'applicazione dell'azione sismica e quindi studiare le 32 combinazioni previste dall'eurocodice?
3_ Nella valutazione della deformabilità torsionale, le forze e i momenti che scegliamosono completamente arbitrari o tengono conto anche delle masse?
4_Che tipo di fondazioni è opportuno considerare nel modello in CDS? come le dimensioniamo?
la nostra struttura supera le limitazioni imposte dalla versione trial di cds ("strutture che non superano i 500 nodi, 300 aste, 300 mq di setti e 300 mq di piastre"). Ci è stato confermato anche dall'assistenza, come ci muoviamo?
1_ abbiamo completato il modello 3D della struttura in sap, ed abbiamo imposto la rigidezza ad ogni piano associandolo al proprio baricentro. Come si vede dall'immagine sottostante, i corpi scala hanno un'altezza maggiore rispetto all'impalcato della copertura; pertanto vorremmo sapere se e come considerare le chiusure di questi due corpi: dobbiamo determinare un diaframma per ciascun elemento, o un unico diaframma che comprenda entrambi?
2_ Dobbiamo considerare le eccentricità del baricentro di piano nell'applicazione dell'azione sismica e quindi studiare le 32 combinazioni previste dall'eurocodice?
3_ Nella valutazione della deformabilità torsionale, le forze e i momenti che scegliamosono completamente arbitrari o tengono conto anche delle masse?
stiamo progettando le armature longitudinali delle travi; e abbiamo riscontrato una difficoltà nel calcolo del momento resistente nella verifica allo SLU.
- Qualora le armature tese e compresse abbiano uguale area, e avendo verifcato che As < Asb (ossia dell'area necessaria per la rottura bilanciata), l'asse neutro, nell'ipotesi di entrambe le armature plasticizzate calcoliamo:
zc=((As-As1) fyd)/(0,81*fcd*b)
tale valore nel caso in cui As=As1 si annulla ed in particolare non possiamo calcolare la deformazione dell'armatura compressa (il denominatore è uguale a zero).
- In alternativa abbiamo provato ad imporre la condizione di armatura compressa ancora in fase elastica per trovare l'asse neutro e l'effettiva deformazione dell'acciaio compresso. In questo caso l'asse neutro si trova ad 3,79 cm dal lembo compresso con un copriferro di 3,50 cm; quindi l'asse neutro è a cavallo dell'armatura compressa
quindi vorremmo sapere se esiste un altro metodo o delle semplificazione che possiamo adoperare al fine del calcolo del momento resistente.
1. stiamo progettando le armature longitudinali delle travi; e abbiamo riscontrato una difficoltà nel calcolo del momento resistente nella verifica allo SLU.
- Qualora le armature tese e compresse abbiano uguale area, e avendo verifcato che As < Asb (ossia dell'area necessaria per la rottura bilanciata), l'asse neutro, nell'ipotesi di entrambe le armature plasticizzate calcoliamo:
zc=((As-As1) fyd)/(0,81*fcd*b)
tale valore nel caso in cui As=As1 si annulla ed in particolare non possiamo calcolare la deformazione dell'armatura compressa (il denominatore è uguale a zero).
- In alternativa abbiamo provato ad imporre la condizione di armatura compressa ancora in fase elastica per trovare l'asse neutro e l'effettiva deformazione dell'acciaio compresso. In questo caso l'asse neutro si trova ad 3,79 cm dal lembo compresso con un copriferro di 3,50 cm; quindi l'asse neutro è a cavallo dell'armatura compressa
quindi vorremmo sapere se esiste un altro metodo o delle semplificazione che possiamo adoperare al fine del calcolo del momento resistente.
2. Abbiamo alcune travi sottoposte anche a sforzo normale (con Nmax di 15 kN e Mmax 7 kN*m) come ci regoliamo per il calcolo dello SLU?
1- il secondo procedimento è quello giusto. Non potresti mai avere snervate sia sup che inf se sono uguali.
2-lo sforzo normale in genere viene trascurato a meno di precompressione o comunque di valori importanti dovuti a ritiro, def. termiche. Direi che potete trascurarlo anche se, in generale, potete tenerne conto lavorando la trave come un elemento pressoinflesso.
1- il secondo procedimento è quello giusto. Non potresti mai avere snervate sia sup che inf se sono uguali.
2-lo sforzo normale in genere viene trascurato a meno di precompressione o comunque di valori importanti dovuti a ritiro, def. termiche. Direi che potete trascurarlo anche se, in generale, potete tenerne conto lavorando la trave come un elemento pressoinflesso.
stendendo le armature delle travi ci troviamo talvolta nella condizione in cui, sulla stessa travata, a destra e a sinistra di un pilastro abbiamo travi con altezze diverse.
- In questi casi l'armatura che corre inferiormente deve ancorarsi nel pilastro superiore (disegno 1) o può invece proseguire attraverso il nodo, disegnando una sorta di "S" (disegno due)?
- Nel caso in cui attaversi il nodo ci sono limitazioni per l'angolo di piegatura dei ferri (indicato nel secondo disegno in rosso come gamma)?
ci eravamo posti anche noi il problema dell'eccessiva lunghezza di ancorarggio delle barre piegate.
_In particolare la lunghezza di ancoraggio delle barre piegate corrisponde alla lunghezza di ancoraggio delle barre rettilinee (come nel disegno del post precedente) o vale il minimo di norma pari a 5 Phi sia a trazione che a compressione?
_Inoltre volevamo chiedere come comportarci con la disposizione dei ferri quando una trave incontra un setto come nell'immagine sottostante: è giusto che la barra prosegua all'interno della parete o conviene piegarla?
Gli elementi campiti in nero sono setti, mentre quello bianco è un pilastro.
- è prevista una revisione prima della data di esame di luglio? stiamo finendo le tavole e avremmo bisogno di qualche chiarimento.
- se fosse possibile spostare la data stabilita o eventualmente aggiungere una seconda data per l'esame di luglio. Alcuni ragazzi non termineranno il tirocinio sostitutivo del laboratorio 4M (in corso) prima del 20 luglio e sarebbero impossibilitati a sostenere l'esame in questa sessione.
Francesca Romana Barzanti - 414702
Stefania De Simone - 277809
Stefano Fava - 414690
Pianta del piano tipo e sezione.
Per comodità di rappresentazione, di seguito esporremo il metodo che abbiamo usato per calcolare un singolo solaio (evidenziato negli schemi).
ANALISI DEI CARICHI DEL SOLAIO
_STRUTTURALI PORTANTI (Gk1=2,88 kN)
_STRUTTURALI PORTATI (Gk2=4,90 kN)
__FINITURA DEL SOLAIO
__TRAMEZZI
In base a quanto indicato dal cap. 3.1.3.1 del DM 2008, calcoliamo un carico distribuito di 0,80 kN/m2.
Analisi del solaio _ blocco principale Sud
_ Carichi
_ Combinazioni di carico
_ Dati dimensionali del solaio e delle armature
_ Momenti massimi e momenti resistenti ottenuti
_Grafico di inviluppo ed momento resistente
(ci scusiamo, ma abbiamo dovuto caricare l'immagine ruotata per limiti di definizione/dimenzione)
Salve,
nella revisione di oggi ci è stato chiesto di modificare la pianta, modificando la lunghezza delle campate. Abbiamo quindi ridisegnato lo schema strutturale, anche prevedendo diverse soluzioni di aggetti del solaio.
Ci chiediamo pertanto se queste modifiche siano sufficienti ed adeguate e se i due blocchi di servizio in C.A., così sistemati, vadano bene anche se simmetrici o se sia meglio differenziarne le dimensioni o suddivisioni. Per quanto riguarda i solai in essi contenuti, sempre nella revisione odierna, ci è stato suggerito di utilizzare un solaio pieno anziché un tradizionale solaio alleggerito. Ci chiedevamo però come si proceda con il dimensionamento di questi elementi e quale sia la scelta più conveniente.
Grazie per la disponibilità, attendiamo una risposta per procedere nuovamente al calcolo di dimensionamento del solaio
fateci vedere qualche sezione per vedere il numero dei piani e la forma in elevazione.
Questa è la sezione dello schema strutturale presentato nel post precedente, per capire se possiamo continuare a studiare questo o è necessario aggiungere complessità.
pianta di riferimento per la sezione
Può andare
Buon Lavoro!
salve,
stiamo progettando le fasce piene del solaio: dobbiamo sempre inserirne un minimo (da normativa o consuetudine...) o possiamo ometterle nei casi in cui non ne abbiamo bisogno? Eventualmente, qual è il minimo di cui dobbiamo tener conto?
grazie
in genere si mette un min di 15cm ma non è obbligatorio e quindi possiamo benissimo pensare di evitarle
Salve,
_ in merito alle travi evidenziate in rosso nella pianta sottostante, come ci dobbiamo regolare? sono di accoppiamento oppure dobbiamo considerarle come travi normali?
_ stiamo lavorando sul disegno della scala, l’abbiamo prevista con gradini a sbalzo dai setti in cls armato, ma abbiamo difficoltà nel gestire l’attacco tra gli strati di allettamento e di finitura del solaio e la scala stessa. In particolare abbiamo pensato che il solaio possa attestarsi al primo gradino “inglobandolo”; questa scelta ci conduce ad avere una scala simmetrica nella struttura, ma asimmetrica una volta rifinita. Questo è possibile da realizzare, o esistono soluzioni più convenienti?
Di lato abbiamo aggiunto un'immagine riguardante l'attacco della finitura del solaio con il primo gradino della scala
_ abbiamo fatto il predimensionamento dei pilastri, dobbiamo prevederne la rastremazione salendo di livello? Nel caso, ogni quanto dobbiamo presumere la rastremazione?
Le travi sono "normali", per la scala mi pare funzioni ma vorrei rivederla a rev.
Salve,
vorremmo sapere:
1_ abbiamo completato il modello 3D della struttura in sap, ed abbiamo imposto la rigidezza ad ogni piano associandolo al proprio baricentro. Come si vede dall'immagine sottostante, i corpi scala hanno un'altezza maggiore rispetto all'impalcato della copertura; pertanto vorremmo sapere se e come considerare le chiusure di questi due corpi: dobbiamo determinare un diaframma per ciascun elemento, o un unico diaframma che comprenda entrambi?
2_ Dobbiamo considerare le eccentricità del baricentro di piano nell'applicazione dell'azione sismica e quindi studiare le 32 combinazioni previste dall'eurocodice?
3_ Nella valutazione della deformabilità torsionale, le forze e i momenti che scegliamo sono completamente arbitrari o tengono conto anche delle masse?
Salve,
vorremmo sapere:
1_ abbiamo completato il modello 3D della struttura in sap, ed abbiamo imposto la rigidezza ad ogni piano associandolo al proprio baricentro. Come si vede dall'immagine sottostante, i corpi scala hanno un'altezza maggiore rispetto all'impalcato della copertura; pertanto vorremmo sapere se e come considerare le chiusure di questi due corpi: dobbiamo determinare un diaframma per ciascun elemento, o un unico diaframma che comprenda entrambi?
2_ Dobbiamo considerare le eccentricità del baricentro di piano nell'applicazione dell'azione sismica e quindi studiare le 32 combinazioni previste dall'eurocodice?
3_ Nella valutazione della deformabilità torsionale, le forze e i momenti che scegliamo sono completamente arbitrari o tengono conto anche delle masse?
4_ Che tipo di fondazioni è opportuno considerare nel modello in CDS? come le dimensioniamo?
salve,
la nostra struttura supera le limitazioni imposte dalla versione trial di cds ("strutture che non superano i 500 nodi, 300 aste, 300 mq di setti e 300 mq di piastre"). Ci è stato confermato anche dall'assistenza, come ci muoviamo?
grazie
parlatene col prof. nuti e vediamo se lui può far esetendere la licenza
Salve,
vorremmo sapere:
1_ abbiamo completato il modello 3D della struttura in sap, ed abbiamo imposto la rigidezza ad ogni piano associandolo al proprio baricentro. Come si vede dall'immagine sottostante, i corpi scala hanno un'altezza maggiore rispetto all'impalcato della copertura; pertanto vorremmo sapere se e come considerare le chiusure di questi due corpi: dobbiamo determinare un diaframma per ciascun elemento, o un unico diaframma che comprenda entrambi?
2_ Dobbiamo considerare le eccentricità del baricentro di piano nell'applicazione dell'azione sismica e quindi studiare le 32 combinazioni previste dall'eurocodice?
3_ Nella valutazione della deformabilità torsionale, le forze e i momenti che scegliamo sono completamente arbitrari o tengono conto anche delle masse?
salve,
stiamo progettando le armature longitudinali delle travi; e abbiamo riscontrato una difficoltà nel calcolo del momento resistente nella verifica allo SLU.
- Qualora le armature tese e compresse abbiano uguale area, e avendo verifcato che As < Asb (ossia dell'area necessaria per la rottura bilanciata), l'asse neutro, nell'ipotesi di entrambe le armature plasticizzate calcoliamo:
zc=((As-As1) fyd)/(0,81*fcd*b)
tale valore nel caso in cui As=As1 si annulla ed in particolare non possiamo calcolare la deformazione dell'armatura compressa (il denominatore è uguale a zero).
- In alternativa abbiamo provato ad imporre la condizione di armatura compressa ancora in fase elastica per trovare l'asse neutro e l'effettiva deformazione dell'acciaio compresso. In questo caso l'asse neutro si trova ad 3,79 cm dal lembo compresso con un copriferro di 3,50 cm; quindi l'asse neutro è a cavallo dell'armatura compressa
quindi vorremmo sapere se esiste un altro metodo o delle semplificazione che possiamo adoperare al fine del calcolo del momento resistente.
Grazie
salve,
1. stiamo progettando le armature longitudinali delle travi; e abbiamo riscontrato una difficoltà nel calcolo del momento resistente nella verifica allo SLU.
- Qualora le armature tese e compresse abbiano uguale area, e avendo verifcato che As < Asb (ossia dell'area necessaria per la rottura bilanciata), l'asse neutro, nell'ipotesi di entrambe le armature plasticizzate calcoliamo:
zc=((As-As1) fyd)/(0,81*fcd*b)
tale valore nel caso in cui As=As1 si annulla ed in particolare non possiamo calcolare la deformazione dell'armatura compressa (il denominatore è uguale a zero).
- In alternativa abbiamo provato ad imporre la condizione di armatura compressa ancora in fase elastica per trovare l'asse neutro e l'effettiva deformazione dell'acciaio compresso. In questo caso l'asse neutro si trova ad 3,79 cm dal lembo compresso con un copriferro di 3,50 cm; quindi l'asse neutro è a cavallo dell'armatura compressa
quindi vorremmo sapere se esiste un altro metodo o delle semplificazione che possiamo adoperare al fine del calcolo del momento resistente.
2. Abbiamo alcune travi sottoposte anche a sforzo normale (con Nmax di 15 kN e Mmax 7 kN*m) come ci regoliamo per il calcolo dello SLU?
1- il secondo procedimento è quello giusto. Non potresti mai avere snervate sia sup che inf se sono uguali.
2-lo sforzo normale in genere viene trascurato a meno di precompressione o comunque di valori importanti dovuti a ritiro, def. termiche. Direi che potete trascurarlo anche se, in generale, potete tenerne conto lavorando la trave come un elemento pressoinflesso.
1- il secondo procedimento è quello giusto. Non potresti mai avere snervate sia sup che inf se sono uguali.
2-lo sforzo normale in genere viene trascurato a meno di precompressione o comunque di valori importanti dovuti a ritiro, def. termiche. Direi che potete trascurarlo anche se, in generale, potete tenerne conto lavorando la trave come un elemento pressoinflesso.
Salve,
stendendo le armature delle travi ci troviamo talvolta nella condizione in cui, sulla stessa travata, a destra e a sinistra di un pilastro abbiamo travi con altezze diverse.
- In questi casi l'armatura che corre inferiormente deve ancorarsi nel pilastro superiore (disegno 1) o può invece proseguire attraverso il nodo, disegnando una sorta di "S" (disegno due)?
- Nel caso in cui attaversi il nodo ci sono limitazioni per l'angolo di piegatura dei ferri (indicato nel secondo disegno in rosso come gamma)?
Grazie
sono percorribili entrambi i casi, io preferisco il primo
Attenti che le pieghe sembrano un po' eccessive forse basta meno
Grazie per la risposta,
ci eravamo posti anche noi il problema dell'eccessiva lunghezza di ancorarggio delle barre piegate.
_In particolare la lunghezza di ancoraggio delle barre piegate corrisponde alla lunghezza di ancoraggio delle barre rettilinee (come nel disegno del post precedente) o vale il minimo di norma pari a 5 Phi sia a trazione che a compressione?
_Inoltre volevamo chiedere come comportarci con la disposizione dei ferri quando una trave incontra un setto come nell'immagine sottostante: è giusto che la barra prosegua all'interno della parete o conviene piegarla?
Gli elementi campiti in nero sono setti, mentre quello bianco è un pilastro.
la piega può essere dimensionata in base ad una formulazione dell'ec che da la piega equivalente all'ancoraggio rettilineo
può essere ancorato anche senza piega in modo da ridurre la congestione dei ferri
Salve,
vorremmo chiedere:
- è prevista una revisione prima della data di esame di luglio? stiamo finendo le tavole e avremmo bisogno di qualche chiarimento.
- se fosse possibile spostare la data stabilita o eventualmente aggiungere una seconda data per l'esame di luglio. Alcuni ragazzi non termineranno il tirocinio sostitutivo del laboratorio 4M (in corso) prima del 20 luglio e sarebbero impossibilitati a sostenere l'esame in questa sessione.
nn è questo il mezzo per queste domande. Dovete parlarne con il professore