uno dei tanti progetti di Frank O. Gehry, architetto di cui non si può ovviamente non fare cenno parlando di architettura moderna, di trasformazioni continue, di architettura non finita, di architettura infinita.
Come di grande complessità, di varianti sviluppate tramite l’innovazione tecnologica, di superfici continue in trasformazione parlava il curatore della Biennale, Kurt Forster, citando l’articolo del 1995 del matematico Ian Stewart “Nature’s Numbers. Discovering Order and Pattern in the Universe”. Parole chiave: struttura, motivo, ordine, metamorfosi, variazioni, trasformazioni, matematica: “Quello che interessa evidentemente a Gehry è il processo, nel senso del processo dinamico utilizzato per arrivare al risultato strutturale ed estetico”. Idee, progetti, forme della nuova architettura che sarebbero state impensabili senza nuove idee di spazio, senza la matematica perchè lo spazio, oltre che un prodotto culturale, è essenzialmente matematica.
Michele Emmer
Professore di Matematica
Università degli Studi di Roma ‘La Sapienza’