DATI CENSIMENTO ISTAT 2011
Per il censimento del 2011 i questionari sono stati recapitati alle famiglie tramite spedizione postale all’indirizzo registrato nell’anagrafe comunale. Agli Uffici Comunali di Censimento (UCC) è rimasta soltanto una quota residua di modelli da consegnare. Ai rispondenti è stata offerta la possibilità di scegliere fra compilazione del questionario online e compilazione del questionario cartaceo; in questo secondo caso la restituzione poteva essere effettuata presso un qualsiasi Ufficio postale, presso uno dei Centri Comunali di Raccolta (CCR) o direttamente ai rilevatori che hanno completato le operazioni censuarie.
I dati raccolti mostrano il profilo demografico della popolazione censita e la sua dislocazione sul territorio, con una prima analisi delle variazioni intervenute rispetto al decennio precedente (2001-2011).
Al 9 ottobre 2011 la popolazione residente nel Lazio – costituita dalle persone che vi hanno dimora abituale – è pari a 5.502.886 individui, dei quali 2.865.736 femmine (52,1%) e 2.637.150 maschi. La densità abitativa è di 319,3 abitanti per Km2. Sul totale dei residenti laziali il 72,6% ha la propria dimora abituale in provincia di Roma.
Il Lazio è composto da 378 Comuni, dei quali il 67,2% ha una popolazione non superiore a 5 mila abitanti; in questi comuni dimora abitualmente l’8,4% dei residenti. Sono, invece, 3.227.134 le persone che vivono nei 10 Comuni con più di 50mila abitanti.
La provincia di Roma raccoglie il maggior numero di comuni con oltre 50.000 abitanti (per Roma 7 su 10 totali) e, nella composizione percentuale della distribuzione provinciale per ampiezza demografica dei comuni, essa pesa per il 5,8% e solo qui la percentuale degli abitanti in tali comuni raggiunge livelli davvero unici nel contesto regionale (su quattro abitanti in provincia ben tre vivono in comuni con ampiezza demografica superiore ai 50.000 abitanti).
La popolazione è strutturata per età sulla convenzionale ripartizione in tre categorie: le età pre-lavorative (da 0 a 14 anni), le età lavorative (da 15 a 64 anni) e le età post lavorative (65 anni e oltre). L’Indice di vecchiaia è dato dal rapporto percentuale tra ultrasessantacinquenni e popolazione con meno di 15 anni; l’Indice di dipendenza dei giovani è il rapporto percentuale tra popolazione con meno di 15 anni e popolazione da 15 a 64 anni; l’Indice di dipendenza degli anziani è il rapporto percentuale tra le persone nelle età post lavorative e quelle nelle età lavorative; mentre l’Indice di carico sociale è la somma dei due indici di dipendenza.
La variazione complessiva nel decennio intercensuario è di 390.473 unità (+7,6%). Tale variazione non è uniforme per tutte le classi di età, in particolare nella provincia di Roma si possono osservare le seguenti modificazioni:
- 0-14 anni => +11,3% (+56.810 Ab)
- 15-39 anni => -10,0% (-130.106 Ab)
- 40-64 anni => +17,8% (+221.485 Ab)
- 65-79 anni => +13,0% (+67.607 Ab)
- 80 anni e più => +57,7% (+81.245 Ab)
- Indice di vecchiaia => da 131,0 (2001) a 144,2 (2011)
- Indice di dipendenza dei giovani => da 19,9 (2001) a 21,3 (2011)
- Indice di dipendenza degli anziani => da 26,0 (2001) a 30,8 (2011)
- Indice di carico sociale => da 45,9 (2001) a 52,1 (2011)
Nell’arco dell’ultimo decennio intercensuario la popolazione straniera abitualmente dimorante nel Lazio è quasi triplicata, passando da 151.565 a 425.583 unità. Un incremento di pari entità si registra anche nell’incidenza degli stranieri sul totale della popolazione residente, che sale da 29,6 a 77,3 stranieri per mille censiti.
Sul territorio, la variazione dal 2001 al 2011 della composizione percentuale per 100 stranieri della popolazione in oggetto, evidenzia la riduzione della capacità attrattiva della provincia di Roma a favore della provincia di Latina. Si noti, infatti, che nelle distribuzioni per 100 stranieri relative al 2001 e al 2011, il valore percentuale passa, in un decennio, dall’85,4% all’80,5%. Inoltre, la provincia di Roma si distingue sia per l’entità della variazione in valore assoluto (+213.194 unità, +164,8%), sia per l’incidenza degli stranieri sulla popolazione totale (85,7 per mille).
È evidente come la componente straniera incida sulla dinamica demografica complessiva. Negli ultimi 10 anni (2001 – 2011) il saldo migratorio degli stranieri nel Lazio risulta essere positivo per ogni età, ma solo in pochi casi (classe d’età 8 – 15, 37 – 38 e 52 – 53, ad eccezione delle età 9, e 11) esso riesce ad arginare i pesanti decrementi che la popolazione italiana registra in alcune classi d’età.
Nel complesso la popolazione in età compresa nella classe d’età 26 – 32 anni decresce (-128.496 persone) nonostante il contenimento operato sulla consistenza del fenomeno dall’incremento della popolazione straniera in pari classe d’età (+47.074).
A fronte delle riduzioni di popolazione nelle classi d’età più giovani, la componente italiana della popolazione laziale cresce nella maniera più consistente nella classe d’età 42 – 50 anni (+141.852 unità) con un incremento medio per anno d’età di circa 15.762 persone.
Le variazioni più consistenti della popolazione straniera si registrano invece per la classe d’età 30 – 44 anni (+102.974). In particolare nella classe d’età 37 – 44 anni tali variazioni si sommano ad una popolazione italiana anch’essa in crescita, portando ad un incremento complessivo della popolazione della classe pari a 102.700 persone.
È comunque molto consistente anche l’incremento della popolazione nelle età più avanzate: tra i 71 e 91 anni d’età (+175.553) l’incremento medio annuo è di poco inferiore alle 8.360 unità, dovuto quasi interamente alla componente italiana.