L'AREA DI INTERVENTO DI RhOME: AREA METROPOLITANA
L'evoluzione demografica nella regione Lazio ha una dinamica abbastanza differente dalle altre aree del centro Italia, come le regioni confinanti: Toscana, Umbria, Marche, Abruzzo, Molise.
La sua popolazione è aumentata tra il 2003 e il 2010 di più di 520.000 unità, con una variazione percentuale del +10.06% che va comparata con quello che è successo nello stesso periodo nell'Italia centrale, la quale presenta una variazione del +6.92%. Questo incremento è dato non tanto dall'aumento demografico della città stessa, ma dalla crescita della sua provincia. Tra il 2003 e il 2010, infatti, un numero spropositato di persone (circa 162.071) abbandona la Capitale e va a vivere in un paesino della Provincia. Questi comuni stanno avendo crescite medie comprese tra il 5% e il 10 %, con punte estreme che arrivano addirittura al 23%. Se compariamo questo dato demografico con le dinamiche del mercato residenziale, troviamo conferma di questa tendenza, già consolidata nel 2008, di insediamenti espansi che attraversano i confini arrivando prima al territorio della provincia e, immediatamente dopo, a quello della regione stessa espandendo così la loro influenza alle regioni confinanti.
Proprio intorno all'area romana, sono state identificate quattro aree funzionali: Grosseto, Terni, Frosinone, L'Aquila. Questa è la ragione per la quale le consideriamo come parte dell'area metropolitana romana. Anche se queste aree hanno una loro autonomia costituiscono punti di collegamento tra Roma ed altri grandi centri funzionali: Firenze, Perugia, Pescara e Napoli. Questo territorio, composto da 239 comuni, nel 2010 contava 5.448.272 abitanti, dei quali 1,9 MLN erano residenti occupati e 1,8 MLN lavoratori non residenti. Un contesto importante e popolato, secondo solo a Milano per popolazione (residenti occupati 2,3MLN e lavoratori non residenti 2,4MLN).
Negli ultimi 40 anni Roma ha consumato la stessa quantità di suolo che aveva consumato nei 2700 anni precedenti e, comparando la densità di Londra (45ab/ha) o di Tokio (126ab/ha) con la densità di Roma (22ab/ha), abbiamo l'idea dell'assoluta urgenza della riduzione del consumo di suolo, che si combina nel nostro proposal con un incremento in performance, efficienza e qualità del costruito.
Inoltre, a Roma la domanda di alloggi di taglio piccolo per single, giovani coppie senza figli, occasionali visitatori è alta. Rilevante è il dato che ci riporta il numero di persone che vivono a Roma per più di tre mesi e meno di un anno, ovvero 79.000 individui, dei quali 2.400 acquistano beni immobili. I flussi temporanei, dunque, sono probabilmente anche i più redditizi per la città odierna. Le famiglie tradizionali, infatti, oramai ammontano a circa il 24,7%, quindi è evidente come sia in atto una scomposizione del nucleo familiare e occorra porsi il problema di offrire le soluzione più adeguate. La densità nella nostra visione non è collegata al numero di abitanti, ma piuttosto all'incremento del numero di alloggi per ettaro e deve rispondere alle nuove domande del mercato residenziale.