1 ESERCITAZIONE | Parametri
Lo scopo di questa prima esercitazione è quello di cominciare a prendere un po’ di confidenza con alcune basilari operazioni che ci consentono di creare degli elementi (definibili come famiglie o componenti di queste) all’interno del programma Revit. Cerco quindi di ricreare un semplice elemento d’arredo in modo da prenderci un po’ la mano (non avendo la minima esperienza con questo programma).
Guardandomi intorno comincio a scrutare ciò che mi circonda nella mia stanza e cerco di immaginare come questo possa essere realizzato all’interno del programma.. Infine il mio sguardo finisce su un semplice tavolino che ho comprato all’IKEA qualche mese fa (il modello è IKEA LACK), ne rilevo tutte le misure e mi accingo ad iniziare.
Comincio aprendo un modello generico metrico basato su superficie e vado a definire i piani di riferimento (comando RP) che diventeranno poi i lati del piano tavolo. Vado a quotare il tutto (comando DI) e impongo alcune condizioni di uguaglianza.
A questo punto occorre definire i parametri per tipo che risulteranno poi caratteristici per la famiglia che mi appresto a creare (alla luce della seconda lezione comprendo il motivo del catalogare per tipo in quanto le dimesioni del tavolino sono definiti a priori e non modificabili in seguito come avverebbe nel caso dei parametri per istanza). Pertanto fisso inizialmente la larghezza del lato del tavolo e lo spessore di quest’ultimo.
A questo punto tutto è pronto per generare l’elemento vero e proprio che creo attraverso la procedura di estrusione rettangolare.
Tale forma andrà quindi prima vincolata alle linee di riferimento già realizzate attraverso la procedura di allineamento (comando AL) e poi associata ai parametri descritti in precedenza.
Fatta la base del tavolo ora occorre passare ai sostegni, le gambe. Pertanto occorrerà procedere analogamente a quanto già visto definendo quote e parametri relativi. Infatti oltre alla larghezza del tavolo ed al suo spessore occorrerà specificare la dimensione del lato e la lunghezza di ciascuna gamba.
Fatto ciò si può quindi procedere alla definizione in pianta degli elementi “gamba” sempre come estrusioni di forma rettangolare che si andranno ad agganciare alle linee di riferimento distanziate dalla cornice del tavolo da una quota pari alla lunghezza del lato della gamba
Completato il ragionamento in pianta occorre infine trasferirsi nel prospetto dove vengono regolati lo spessore del piano d’appoggio e l’altezza delle gambe del tavolino.
Come ultimo step andiamo ad associare un materiale al nostro tavolo determinando un’ulteriore proprietà della nostra famiglia appena realizzata.
A questo punto il nostro lavoro è pronto per essere inserito in un qualsiasi progetto andando semplicemente a specificare punto e superficie d’inserimento.
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2 ESERCITAZIONE | famiglia nidificata
Effettivamente perché fermarsi ad un singolo modello e non realizzare tutta la linea?
Inanzitutto occorre farsi un’idea di quanti e quali modelli costituiscono la serie di tavoli LACK di IKEA.. Perciò dopo un breve saltino in internet ho una panoramica di tutte le tipologie e comprendo che…
A differenza del modello base tutti i tavoli hanno un ulteriore ripiano posto a metà altezza rispetto alla base principale… Per il resto hanno tutti quanti la stessa altezza (e quindi stesso tipo di gambe) e differiscono solo per lunghezza e larghezza del piano di appoggio.
Ciò che mi viene in mente di fare è quindi procedere “per pezzi” ovvero creare più famiglie (nel caso specifico la famiglia GAMBA e la famiglia BASI, ciascuna con dei propri parametri che definisco PER TIPO e CONDIVISI, e infine di caricare questi componenti in un’ulteriore famiglia (TAVOLO LACK) dove per ottenere i diversi modelli, sempre se non commetto errori e ho lucchettato tutto per bene, dovrò semplicemente modificare le due dimensioni della base ed il gioco è fatto :)
Partiamo quindi con la GAMBA.. Definisco i parametri LATO e ALTEZZA... li associo alle quote dei piani di riferimento, creo l’estrusione e allineo il tutto…
Analogamente procedo in una nuova famiglia, appunto quella delle BASI, nel definire due estrusioni: una inerente al piano principale e uno al secondario posto più sotto.
Ho cercato di definire dei parametri secondari (ad esempio quelli della base secondaria) come derivati dai principali attraverso le formule in modo tale che una volta che varierà il piano principale il secondario lo segue…
A questo punto tutto è pronto per creare la famiglia finale del tavolo dove carico le due famiglie componenti. Assemblo le 4 gambe allineandole ai fili esterni delle basi et voilà :)
A questo punto per ottenere tutti i modelli della serie LACK, se non ho commesso errori, occorrerà semplicemente andare nelle proprietà del tipo e modificare le dimensioni principali (larghezza e lunghezza della base) !!!
MODELLO 78*78 cm MODELLO 90*55 cm MODELLO 118*78 cm
Allegato | Dimensione |
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TPP_FS_lack_ikea_1.0.rfa | 260 KB |
TPP_FS_lack_ikea_2.0.rfa | 376 KB |
Commenti
Iniziare con una foto: ottimo!
caro Francesco, bravissimo.
iniziare come una foto dà il giusto spirito, ottimo!
ora cosa ne diresti di modellare tutti i TIPI dei LACK?
Cosa hanno in comune tra loro i compomenti?
Di quanti tipi sono composti (ergo con quanti diversi
metodi costruttivi saranno realizzati)?
Sarebbe un ottimo completamento della tua consegna.
Cosi avremmo una ottima famiglia di base con tutti i tipi
(o piu famiglie?) - da usare per fare un pò di "Hack IKEA"....
a presto
S.C.
Semplicemente
Sei semplicemente geniale.
Adesewa