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prima esercitazione tecniche 2012

 

Per la prima consegna ho scelto di creare come famiglia un termosifone di design che mi piacerebbe inserire nei bagni delle camere dell'albergo che sto progettando con il mio gruppo all'interno del laboratorio di progettazione 3M. Tra l'altro stiamo proprio cominciando a realizzare il m0dello del nostro edificio in Revit, per cui creare le famiglie degli arredi è qualcosa che possiamo fare tutti e tre contemporaneamente e che rende il lavoro più veloce e sistematico.

Ho scelto un termosifone della ditta Runtal, modello "versus":

                     

Ho deciso di organizzare il lavoro di modellazione in questo modo: ho riconosciuto come modulo base, "matrice", dell'intero oggetto termosifone il singolo tubo corto, e per esso ho creato una prima famiglia. Per modellarlo ho estruso una sezione circolare nel prospetto, poi mi sono posizionata nel prospetto ad esso ortogonale e ho creato un piano di riferimento ulteriore rispetto a quelli di default:                                                                                               

                  

Al nuovo piano di riferimento ho vincolato il cilindro estruso, ho creato una quota: 45,8 cm, (dimensione tratta dalla scheda tecnica) e dopo averla selezionata creo il parametro "lunghezza tubo" che sarà un parametro di TIPO poichè voglio annoverare 3 TIPI di famiglie corrispondenti ai 3 TIPI di termosifone che ho trovato sulla scheda tecnica, caratterizzati da tre lunghezze diverse dei tubi.  

           

Dopo aver quindi creato il parametro di tipo "lunghezza tubo", creo quindi 3 TIPI di FAMIGLIE facendo variare per ognuna di esse la lunghezza: ottengo così le tre lunghezze possibili offerte dall'azienda: 37,8 cm - 45,8 cm - 57,8 cm. 

           

Osservando il mio termosifone, noto che l'elemento minimo "tubo" si ripete a gruppi di tre per nove volte, costituendo così il mio oggetto: alla luce di ciò carico a questo punto la famiglia "figlio" del singolo tubo in una famiglia madre attualmente vuota, e definisco un nuovo parametro che chiamo "lunghezza tre tubi" assegnandolo alla quota della lunghezza del tubo:

 A questo punto attraverso il comando "matrice" copio il singolo tubo per due volte assegnando un passo di 4 cm (dato desunto sempre dalla scheda tecnica):

                      

A questo punto ho constatato che però utilizzando il comando "matrice" il programma "raggruppa" l'elemento rendendo invisibili i parametri della famiglia figlio importata, occorre quindi scomporre (esplodere) il gruppo così da poter legare il parametro "lunghezza tubo" della famiglia figlio al parametro "lunghezza tre tubi" della famiglia madre: 

 

              

A questo punto con il nuovo parametro "lunghezza tre tubi" della famiglia madre creo nuovamente i miei tre tipi di famiglia (corrispondenti alle tre lunghezze disponibili sul mercato del mio termosifone):

Infine creo la mia ultima famiglia "madre", la famiglia termosifone vera e propria, in essa andrò ad ultimare la modellazione parametrica del mio oggetto. Qui disegno infatti i due cilindri verticali distanziati dall'origine e tra di loro di una stessa quantità: 5,3 cm (desunta dalla scheda tecnica).

A questo punto importo la famiglia costituita dal pacchetto dei “tre tubi” nella nuova famiglia madre “termosifone”, poiché, come ho accennato sopra, l’oggetto è costituito proprio dalla ripetizione per nove volte del pacchetto dei tre cilindri corti lungo l’altezza totale. Allineo quindi il blocco “tre tubi” ai cilindri verticali (in pianta), in prospetto poi creo una copia dell’elemento “tre tubi” traslata verticalmente. Definisco quindi due parametri: “distanza da terra” (=metà distanza) e “distanza” (tra i blocchi dei tre tubi) definita come [altezza- (ingombro 3 radiatori *9)]/9, cioè divido in 9 spazi l’altezza totale (8 distanze tra gli elementi e mezza distanza da terra e dall’altezza totale). 

 

Una volta definiti questi parametri, creo i tre tipi di famiglie in base alle tre diverse larghezze proposte dalla scheda tecnica dell’azienda. 

 

Ritornando al prospetto laterale attraverso lo strumento “matrice” creo i nove pacchetti di tre cilindri dando come passo il parametro “distanza”. Anche in questo caso dopo aver utilizzato il comando “matrice” devo esplodere gli elementi generati in modo da poter legare i parametri della famiglia figlio a quelli della famiglia madre.

 

 

A questo punto la modellazione vera e propria dell’oggetto è conclusa, come ultimo step assegno dei parametri condivisi adeguati al tipo di oggetto, ad es. costo, peso, potenza nominale, in vista della elaborazione delle schedules. Per assegnare i parametri condivisi come prima cosa il programma ci chiede una directory nella quale creare il file di testo con le informazioni del parametro condiviso. In seguito richiede di creare un gruppo di parametri condivisi, all’interno del quale creiamo il nostro parametro condiviso assegnandogli nome, tipo di disciplina e tipo di parametro. 

 

Ho provato quindi a modificare la categoria di famiglia, ma compare un errore secondo cui i parametri condivisi creati non possono essere attribuiti ad una nuova categoria di famiglia. Ho quindi deciso di lasciare il modello come “modello generico”. 

 

Carico ora il mio termosifone nel file di progetto del solar decathlon di Roma Tre. Dispongo i tre tipi di famiglia a piacimento all’interno del progetto addossandoli alle pareti. 

              

 

Andando ora su “Vista”, possiamo creare gli abachi con tutte le informazioni sui parametri che abbiamo predisposto nella famiglia. 

Dato che non sono riuscita ad attribuire la specifica categoria alla mia famiglia, per ritrovare i parametri condivisi che ho creato devo selezionare e caricare “multicategoria”, cioè tutte. 

All’interno della lista di parametri che compaiono, riconosco facilmente i parametri condivisi da me generati: costo, peso e potenza nominale, aggiungo anche famiglia e tipo per poter ordinare gli elementi nell’abaco. A questo punto l’abaco creato presenterebbe una moltitudine di elementi al suo interno (multicategoria). 

Per evitare ciò impostiamo un filtro. Imponiamo che tutti gli elementi che hanno valore non nullo per un determinato parametro devono essere selezionati (per esempio se abbiamo una bottiglia, una scrivania e una lampada, e imponiamo come filtro la corrente assorbita, otterremo negli abachi solo la lampada). 

A questo punto facciamo delle ultime rifiniture: imponiamo di ordinare gli elementi secondo famiglia e tipo lasciando una riga vuota e chiediamo di calcolare il totale di costo, peso e potenza nominale. 

   

L’abaco si configura quindi in questo modo:

 

 

Technology: 
AllegatoDimensione
Binary Data tubo.rfa228 KB
Binary Data tre tubi.rfa284 KB
Binary Data termosifone 12_11.rfa392 KB

Commenti

domani finisco di postarla!

 

sara forlani

Ora il tuo next step dovrebbe essere quello di includere questa famiglia
nel suo vero "ambiente" - cambiare la classificazione in elemento impiantistico,
e inserirli in un circuito (quelli che Revit chiama "sistemi") - 

a martedi,
S.C.

finita!

sara forlani