INTRODUZIONE
Nel 2007 mi sono iscritta al primo anno di università, da allora ho seguito numerosi corsi teorici lontani da quello che è realmente la progettazione finalizzata alla realizzazione. Nel mio percorso universitario mi sono trovata molte volte a pensare: “questa forma è troppo complessa, come la disegno? Come la gestisco? Come si potrà realizzare? Devo trovare qualcosa di più gestibile”. Nei progetti non ho mai usato nessuna forma complessa, niente che non si possa gestire con qualche software base o a mano libera, consapevole della lontananza del mio progetto dalla realtà. Sono arrivata ad accettare il fatto che come architetto non avrei mai progettato e seguito qualcosa dal concept alla realizzazione.
Dopo aver frequentato tre mesi del corso di progettazione parametrica, mi sono resa conto che nulla è impossibile, basta avere gli strumenti giusti. Questo non rende le cose più facili ma almeno apre a un molte possibilità. Posso dire che mi si è aperto un mondo. Gli strumenti che noi abbiamo a disposizioni: i software sono indispensabili per stabilire un territorio comune tra le diverse professionalità, questi non sono mezzi che noi utilizziamo per raggiungere uno scopo ma strumenti capaci di esplorare, che ci permettono un approccio molto flessibile. Possiamo usare i software per gestire ogni fase del progetto con molta precisione. La progettazione non è quindi un processo teorico che successivamente si trasforma in qualcosa di realizzabile ma qualcosa di reale che dalle prime fasi della progettazione è costruibile.
CARATTERISTICHE DEL SOFTWARE
Dopo aver letto alcuni testi sui risultati dei software impiegati dell’ambito dell’architettura, ho deciso, In questo breve contributo teorico, di parlare di alcune caratteristiche positive nella progettazione attraverso l’utilizzo del software parametrico.
Il primo aspetto è l’utilizzo del digitale per una progettazione integrata. Il processo progettuale che parte dall’idea e arriva alla realizzazione comprende molteplici professionalità. Queste devono essere costantemente in contatto tra loro e lavorare contemporaneamente sullo stesso prodotto. Con lo sviluppo di un software capace di mettere in relazione tutti gli elementi si garantisce un controllo migliore del progetto finale ricercando sofisticate soluzioni perfettamente controllabili. Su questo tema lo studio SHoP definisce le relazioni che ci sono tra i vari attori della progettazione rompendo i tradizionali ruoli e rendendo accessibile il processo costruttivo. Individua differenti strategie per diversi casi.
Il primo progetto dello studio SHoP e il Dunescape, il progetto usa le capacità del software di generare continue sezioni parallele di forma complessa con una forte relazione tra struttura e idea progettuale. Assottigliando sempre di più la distanza tra architetto e costruttore.
La Parametrizzazione degli elementi costruttivi consente di controllare in tutte le fasi ogni elemento con un precisione che prima non era possibile. Nel dopoguerra luigi Moretti insieme a Bruno De Finetti cominciano delle sperimentazioni che definiscono di architettura parametrica.
Le relazioni tra i parametri danno vita a molte soluzioni molto diverse tra loro ma con quantità e dati sempre verificabili questo garantisce in passaggio tra un ambito privato a un gruppo di progettazione.
Nulla è lasciato al caso, l’architetto sviluppa dei volumi che si ritroveranno nel prodotto finito senza modifiche successive.
La precisione che ci permette la progettazione parametrica e la possibilità di generare forme diverse che seguono dei parametri ci da la possibilità di creare forme non-standard che, realizzate con macchine a controllo numerico e con costi contenuti. Questo vuol dire che le industrie di produzione devono adeguarsi a questo nuovo tipo di produzione.
La capacità del controllo e della precisione data dai software è chiarissima nel progetto di SHoP del terminal 4 del’aeroporto JFK di New York. Ad ogni elemento è stato assegnato un codice che lo rende riconoscibile e assemblabile.
CONCLUSIONE
Pochi anni prima dell’inizio della mia formazione universitaria, nel 2004, John Nastasi apriva un programma trasversale di insegnamento mirato alla realizzazione del progetto presso lo Stevens Institute of Technology. Attraverso l’utilizzo dei software stabiliva un vero territorio comune tra diverse professionalità, mirando alla precisione parametrica e al controllo in ogni fase, dalla progettazione alla realizzazione.
Il primo progetto di questo corso è stato l’estensione per la Najarian House: Le superfici rigate del tetto sono composte di profilati rettilinei ancorati a profili di bordo curvi, con tutte le misure e gli angoli esportati per il produttore a partire dal modello digitale.
La progettazione architettonica oggi si basa su un esperienza di gruppo, con competenze ad ampio raggio che segue un progetto nel dettaglio dall’idea alla realizzazione.