Ciò che ha maggiormente destato il mio interesse, nell’ambito degli spunti e stimoli offerti dal corso, è proprio la questione del “data storing”, strumento messo a disposizione dai software BIM, grazie al quale, realizzando un modello complesso con struttura parametrica, le cui componenti sono puntualmente dichiarate e modellate, si riesce a disporre, contestualmente alla progettazione, e NON a posteriori, di abachi e dati con le informazioni necessarie alle molteplici figure professionali che compartecipano al processo costruttivo.
Per dimostrare ciò, i miei obiettivi per l’esame sono:
- realizzare un modello Revit del mio progetto di un hotel,
- progettarne e modellarne l’apparato impiantistico (consistente di impianto misto fancoil-UTA per gli ambienti-camere, e impianto a tutt’aria per i grandi ambienti comuni: hall, ristoranti, sala-esposizioni…),
- ricavare i dati dall’analisi energetica dell’edificio,
- confrontarli con quelli già svolti manualmente, per verificarne l’attendibilità e l’eventuale grado di approssimazione.
Vorrei capire fino in fondo infatti, se realisticamente posso pensare di realizzare il mio modello di edificio in Revit immaginando di trovarmi ad esempio in uno studio, come il C.F. Møller di Copenaghen, composto da una quota parte di architetti, strutturisti, impiantisti, ingegneri energetici, ed avere la certezza di disporre di un output di dati dell’edificio a cui ciascuno di questi professionisti può attingere all’occorrenza.
La prima fase che sto affrontando in questo momento è molto delicata, l’opportuna modellazione del file di progetto in Revit. L’hotel che abbiamo progettato è abbastanza complesso, e devo operare necessariamente una selezione delle informazioni da inserire nel modello, dettate dal mio scopo finale di effettuare l’analisi del comportamento energetico dell’edificio. Così, dopo aver modellato la fase di “struttura”, ovvero l’intera intelaiatura di travi e pilastri d’acciaio, devo procedere alla tamponatura della gabbia strutturale: quindi solai, controsoffitti, copertura e involucro. E’ importante che in questi aspetti io sia fedele alle tecnologie scelte nel progetto, poiché essi influiscono notevolmente, a livello di stratigrafie di materiali, sugli esiti dell’analisi energetica.
Abbiamo progettato i solai del nostro edificio in lamiera grecata, con il pacchetto solaio che poggia sopra la struttura, -->spessore totale=50 cm.
Ho editato quindi il tipo di solaio, creando il mio in lamiera grecata, massetto cementizio, allettamento e pavimento in tessuto per le camere e marmo per gli ambienti comuni.
L’ho disegnato quindi su tutti i piani.
Abbiamo progettato i controsoffitti a quota quindi -50 cm dal calpestio del rispettivo piano superiore, e così infatti li ho disegnati in Revit impostando alla voce “offset di altezza” delle PROPRIETA’: -50 cm.
Ho anche qui editato il tipo di controsoffitto di default, ma in questo caso, al contrario del solaio, del quale posso modificare ogni strato, posso agire solamente sulla finitura del controsoffitto, scegliendone il materiale, poiché esso è rappresentato dal programma sostanzialmente come una lastra bidimensionale.
Coperture inclinate:
Il nostro progetto prevede due involucri distinti: il primo è una sorta di “carapace” che riveste la sezione longitudinale dell’edificio. Esso è costituito da tre segmenti diversamente inclinati. Comincio dal meno inclinato, quello centrale.
Per disegnarlo posso semplicemente utilizzare il comando “tetto da estrusione” . Si apre il menu “piano di lavoro” che mi chiede di selezionare un piano di lavoro: nel menu a tendina inserisco al posto di “nessuno” una delle griglie che in pianta o in sezione individuano un piano parallelo al piano su cui devo disegnare la sezione inclinata.
Imposto il livello di riferimento del tetto (ultimo piano dato che siamo in copertura) e offset: 0.00. Disegno quindi la retta che individua la mia inclinata e dò l’ok.
La nostra copertura è costituita da tre porzioni, due laterali opache di uguale dimensione e una centrale vetrata più stretta con una lamiera traforata per schermatura davanti. Per il momento disegno solo le fasce opache laterali lasciando vuota quella centrale.
A questo punto posso editare il tipo di tetto di default dopo averlo duplicato, modificando per il momento solo lo strato di finitura impostando come materiale: pietra calcarea.
A questo punto passo a modellare la parete inclinata di sinistra, leggermente più complessa. Stavolta non riesco ad utilizzare lo strumento “tetto”, per cui, mi servo dello strumento “massa locale” che si trova sotto la voce “volumetrie e planimetria”.
Devo disegnare due linee: la prima sul livello dell’attacco a terra della parete inclinata, la seconda sul livello della cima della parete inclinata.
Ora, non uscendo dallo strumento massa le seleziono entrambe e clicco su “crea forma” -->“solido” e tra le tre icone che compaiono seleziono la terza, che rappresenta una superficie inclinata. A questo punto ottengo la mia parete inclinata, la copio poiché come ho detto sopra la mia copertura è costituita da tre segmenti separati.
Riposiziono e ripartisco opportunamente i tre segmenti con il comando apposito per le masse locali “modifica dinamica” spostando la freccia verde.
Impongo infine alla massa di essere un "muro" duplicando e modificando il tipo:
Per quanto riguarda la terza parete inclinata, quella di destra, la più corta, procedo similmente che con la prima, utilizzando cioè il comando “tetto da estrusione” e disegnando quindi la retta che descrive l’inclinata desiderata.
A questo punto ho disegnato la “crosta” del mio edificio e gli orizzontamenti interni.
Next step: involucro esterno -->curtain wall. Tamponamenti verticali interni -->tramezzi in cartongesso.
E poi via con la DEFINIZIONE DELLE ZONE per l’analisi energetica e la modellazione dell’impianto di trattamento dell’aria e pompa di calore!!
Commenti
sorry, work in progress...
mi mancano da caricare tutti gli screen-shot del lavoro graduale! domattina provvederò, per il momento ho caricato solo il testo di commento alle immagini!
sara forlani
immagini inserite!
proseguo con il lavoro procedendo come ho scritto nel post!
sara forlani
Next step?
Ciao Sara!
come va con i prossimi passi? Raccontaci!
next step....:)
ciao maria!
sono andata avanti in joint venture con chiara di battista :), modellando su suggerimento del professore a revisione un file a parte di progetto in cui ho impostato un ambiente tipo: camera standard del mio albergo, con affianco il locale UTA. Abbiamo fatto attenzione a creare tutti i "tipi" di stratigrafie dei nostri pacchetti murari e solai con spessori e materiali appositi, e abbiamo provato ad inserire un'UTA aiutandoci con un modello preso da seek, ma abbiamo incontrato problemi nel gestire questo blocco che abbiamo scaricato...non si scala, non si modifica agevolmente.. Così ci siamo stoppate un attimo e abbiamo sentito la necessità di studiare bene le componenti tecniche di un'uta, le specifiche tecniche che descrivono i modelli per destreggiarci nella ricerca soprattutto in inglese, in modo tale che una volta che scopriremo come "esplodere" il blocco, o comunque poterlo "manomettere" sappiamo come agire sulle varie sezioni della macchina! scusa per la lunghezza del commento, ma era per descriverti lo step successivo, il post su questo arriva a brevissimo!:)
sara forlani
Purtroppo non riesco a caricare il file del modello..
nonostante abbia controllato che pesi meno di 10 Mb..riproverò, in caso lo porterò venerdì!
sara forlani