La camera oscura a Trondheim è un esempio di realizzazione di una forma complessa nata da una serie di elementi piani.
Post di Marco Campani e Federica Causarano
La scelta di realizzarla con questi elementi semplifica non di poco le fasi realizzativa e di montaggio; l’unico elemento dalla sezione complessa è l’elemento di predisposto per le giunzioni degli elementi verticali. In un certo senso si è partiti da un cubo e si è creata una forma complessa applicando una rotazione a una faccia, “complicando” un solo elemento e lasciando “semplici” tutti gli altri.
In Revit, tramite delle masse, siamo riusciti a creare lo “scheletro” che andrà ad ospitare gli elementi lignei verticali:
Tenendo in considerazione il post di M. Persanti ( http://design.rootiers.it/2012/node/1160 ) abbiamo creato una famiglia da un modello generico adattativo che ha 4 punti di posizionamento:
A differenza del suo modello che è formato da 8 punti, noi preferiamo controllare lo spessore del pannello tramite un parametro che sarà poi l’effettivo spessore del legno, quindi di sezione rettangolare.
Inserendo la famiglia nella massa abbiamo il primo riscontro:
Come nel modello di Matteo, i pannelli si dispongono in maniera ordinata e affiancati.
Guardando la camera oscura notiamo però che c’è una differenza fondamentale
ovvero i pannelli verticali rimangono sempre planari, mentre i nostri non lo sono in quanto seguono i 4 punti non complanari.
Da questo deduciamo che la nostra famiglia non può avere 4 punti adattativi di posizionamento, ma dovrà averne solamente 3, il quarto dovrebbe nascere per geometria (almeno nelle nostre intenzioni).
Nel nostro primo tentativo proviamo a creare una famiglia dove ai tre punti adattativi, aggiungiamo il quarto che è figlio del punto 3. Per il posizionamento vorremmo provare a creare un parallelogramma, quindi vincoliamo i lati opposti ad avere le stesse dimensioni:
Il problema è che non possiamo vincolarli entrambi, altrimenti la figura rimane bloccata, in quanto i cambiamenti non vanno a spostare automaticamente il punto non adattativo:
Proviamo a inserire questa famiglia nel progetto:
Come passo avanti, notiamo che il comportamento dei pannelli è quello che cerchiamo, ovvero che siano tutti planari, non è però risolto il controllo del quarto punto.
Vincolando quest’ultimo al punto 3 e non potendo vincolare tramite parametri tutti e quattro i lati, notiamo che se spostiamo il punto 1 orizzontalmente, il punto non adattativo si sposta, perché vincolato dal parametro “larghezza”, ma se lo spostiamo verticalmente questo rimane fermo, o meglio, si muove, ma sempre orizzontalmente perché cambia il valore del parametro “larghezza”
Per ovviare a questo proviamo a generare il quarto punto non tramite vincoli dimensionali, ma facendo si che il punto “figlio” abbia come padre sia il punto 3 che il punto 1. Per far ciò proviamo a fare una famiglia con i tre punti adattativi in modo che il quarto sia figlio di un punto che giace sulla retta che unisce 1e 3:
Qui ci siamo fermati, in quanto in questa famiglia non possiamo creare un pannello, l’unica forma solida che possiamo creare è la seguente:
Inoltre non siamo nemmeno troppo convinti del comportamento del quarto punto che non sappiamo come riuscire a controllare!!
Noi continuiamo a sperimentare, qualsiasi consiglio è ben accetto =)
Marco e Federica.
Allegato | Dimensione |
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FMC_Pannelli_adattativi.rvt | 4.43 MB |
Commenti
Ottima Joint Venture
Bravi ragazzi, anche per l'iniziativa di unirvi in Joint Venture.
Per quanto riguarda la famiglia a voi interessa poter ruotare
un elemento indeformabile, quindi direi che gli unici parametri
"variabili" dela vostra famiglia sono:
1 - punto di applicazione in basso
2 - rotazione
3 - lunghezza dell'asta
Questi generano:
- conseguente angolo in alto
- conseguente geometria degli agganci
Per l'aggancio in particolare ci sarà una sagomatura di un elemento piano
che farà da "appoggio" alle diverse aste, dando loro la giacitura.
Il vostro scopo dovrebbe essere produrre solo uno, o due, o max 3 elementi
"di precisione" e permettere poi alle aste di trovare la collocazione grazie
alle giaciture predisposte.
Allora diventa anche possibile produrre con la macchina CNC i tre pezzi
precisi: TOP, BOTTOM e elemento verticale di connessione (o semplice distanziatore)
che dà anche la rotazione precisa. Il resto viene di conseguenza.
A che scala lo realizzerete?
Vi seguiamo con curiosità!
Buon lavoro,
S.C. e tutto il team
not true
anche il mio modello è basato su 4 punti ed ha un parametro che ne stabilisce lo spessore
Matteo Persanti
=)
Matteo col fatto che sei partito dal profilo e non dalla base nel tuo modello si vedono 8 punti, di cui 4 sono adattativi, invece nel nostro si vedono solo i 4 adattativi. In sostanza non cambia nulla XD