Per la terza esercitazione, dopo aver creato un modello dell’area attorno al sito di progetto ( zona Tuscolana, incrocio via Tuscolana-Via Assisi), abbiamo iniziato analizzando l’irraggiamento di tutta l’area, tenendo in considerazione anche il comportamento del suolo.
ESTATE: le strade non sono uniformemente irraggiate, nonostante l’altezza degli edifici presenti nell’area. Le corti interne degli edifici sono completamente blu. L’area di progetto non è eccessivamente irraggiata (infatti prevale il colore rosso che corrisponde a 171 kwatt/m2) e la parte più calda è quella a nord-ovest, adiacente alla ferrovia.
INVERNO: la maggior parte del manto stradale risulta essere in genere poco irraggiata, come anche le corti interne agli edifici. L’area di progetto appare abbastanza irraggiata nella parte adiacente alla ferrovia (cosa positiva in inverno); mentre la zona più vicina agli edifici rimane più fredda.
Successivamente abbiamo provato a inserire nell’area di progetto degli edifici con volumetrie diverse, per vedere come si comportavano in relazione all’irraggiamento. Inizialmente abbiamo analizzato un edificio a ‘piastra’, cioè con una superficie molto ampia, non molto alto (5piani) e con una corte interna.
INVERNO: la corte interna non è quasi per niente irraggiata, così come le facciate che su di essa affacciano. Anche le facciate esterne esposte a N-O, N-E, S-E risultano blu (le prime due a causa dell’esposizione, l’ultima per la vicinanza di altri edifici). L’unica facciata irraggiata è quella su via Tuscolana. Questa situazione appare molto sfavorevole in inverno.
ESTATE: la corte rimane poco irraggiata e quindi fruibile. Le facciate a N-O, N-E, S-E sono blu, quindi fresche; la facciata a S-O è rossa, quindi non eccessivamente calda.
CONCLUSIONE: le residenze, che andrebbero collocate su tutti e quattro i lati e anche affacciate verso la corte, in inverno sarebbero per la maggior parte in condizione sfavorevole.
Un’altra tipologia analizzata è quella della ‘torre’, che abbiamo collocato distante dagli altri edifici per limitare l’ombra che essi potrebbero portare sulla facciata della torre, con conseguente diminuzione dell’irraggiamento.
INVERNO: le facciate più irraggiate sono quelle a S-O e a S-E, con un colore attorno al rosso che corrisponde a 52,8 kwatt/m2; mentre le facciate N-O e N-E sono molto fredde.
ESTATE: le facciate N-O e N-E sono favorite in quanto più fresche, ma comunque quelle a S-O e a S-E non presentano un irraggiamento eccessivo.
CONCLUSIONE: anche la soluzione della torre comporta di inserire le residenze su tutte e quattro le facciate, due delle quali in inverno hanno un comportamento sfavorevole.
La terza ipotesi, quella che alla fine abbiamo scelto, consiste in un edificio a forma di prisma a base trapezoidale.
Una volta inserito nel contesto ci siamo rese conto che la facciata più favorevole risultava quella a S-O, sia in inverno che in estate (in quanto non eccessivamente irraggiata). Abbiamo quindi deciso di allungarla rispetto alla variante a torre e di disporre le residenze in modo che si affaccino prevalentemente su di essa e solo in numero minore sulla facciata a N-O, che in inverno è scarsamente irraggiata. Nel lato obliquo del prisma, che risulta anche esso poco irraggiato, abbiamo pensato di posizionare il corpo scala e gli spazi comuni, che danno la possibilità di aprire ampie vetrate. Così facendo abbiamo la possibilità di sfruttare la capacità termica del vetro per accumulare calore in modo da migliorare il comfort ambientale in inverno.
Lo spazio esterno all’edificio risulta fruibile in estate, perchè per metà della sua superficie è blu quindi scarsamente irraggiato, in quanto usufruisce dell’ombra dell’edificio.